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Bari

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Insediata già in età preistorica e notevole centro dei Peucezi, Bari fu un importante municipio romano (Barium), passato poi all'Impero d'Oriente. Nell'847 fu sede di un emirato saraceno; vide il suo sviluppo sotto i Bizantini e nell'XI sec. passò ai Normanni, divenendo un noto centro religioso dopo l'edificazione della Basilica di S. Nicola.
Beneficiata in più modi da Federico II la città, a causa delle frequenti lotte intestine, cominciò gradatamente a perdere prestigio sotto gli Angioini e continuò sotto il dominio aragonese. Entrò a far parte del vice reame spagnolo, vivendo per molto tempo in un profondo stato di decadenza.
Provata da lotte interne, gravi carestie ed epidemie nel XVIII sec. Bari divenne possedimento austriaco (1707-1738) e quindi borbonico. Durante il periodo napoleonico, con l'ampliamento urbanistico si avviò il graduale sviluppo della città che divenne capoluogo di regione.
Attualmente nell'abitato di Bari sono riconoscibili due nuclei urbani: la città vecchia che conserva l'impianto alto medievale nelle vie strette e sinuose (la conformazione viene spesso descritta come un'aquila con le ali spiegate, la cui testa é la piccola penisola sulla quale é posto il primo nucleo urbano); la città nuova, sorta nel 1813, con impianto a scacchiera.

Monumenti
Palazzo Mincuzzi: la facciata é un coacervo di colonne, lesene bugnate, capitelli ionici e mascheroni tra i quali si sviluppano le finestre. Gli interni sono ricchi di decorazioni liberty, dominati da un monumentale scalone e illuminati dalla cupola vetrata che sovrasta l'edificio;
Palazzo Fizzarotti: ampliato nel 1905, l'edificio presenta la facciata in stile veneziano, con loggione colonnato, in omaggio alla liberazione dai Saraceni compiuta dalla Serenissima nel 1022; al suo interno diverse decorazioni richiamano l'epoca federiciana;
Palazzo de Gemmis: é un elegante palazzo ottocentesco, in stile neoclassico, della famiglia de Gemmis; sulla facciata é una lapide marmorea di Giuseppe Garibaldi, che fu accolto a Bari dal barone Nicola de Gemmis, primo sindaco della città;
Fortino S. Antonio Abate: eretto a scopo difensivo nel XIV sec. e distrutto dai baresi nel 1463, venne ricostruito nel XVI sec. per volere di Isabella d'Aragona;
Lunga Muraglia: eretta nel XII sec., circonda tutta la vecchia città; lungo il litorale sono presenti le caratteristiche torri di avvistamento d'epoca medievale;
Museo Storico: vi sono esposti numerosi oggetti dal periodo rinascimentale alla I guerra mondiale e una vasta documentazione d'interesse locale;
Chiesa di S. Gregorio: é una delle più antiche della città, costruita nell'XI sec. e riedificata nel sec. successivo; la facciata tripartita é aperta da finestre; l'interno é diviso in tre navate da colonne con mirabili capitelli;
Basilica di S. Nicola: imponente e splendido esempio dell'architettura romanico pugliese, fu eretta all'interno della corte bizantina, per custodire le spoglie venerate del santo taumaturgo che alcuni marinai, nel 1087, trasportarono a Bari da Mira. La severa e compatta facciata, divisa in tre parti da lesene poggianti su colonne, ha un coronamento ad archetti ed é aperta da bifore, monofore e da tre portali; quello centrale, con preziosi rilievi, é affiancato da due tori stilofori; ai lati la serrano due possenti torri tronche. Lungo le fiancate si aprono profondi archi ciechi sormontate da logge polifore; rilevanti sono i portali e notevole soprattutto la porta dei leoni, sul fianco sinistro riccamente scolpita. Al suo interno sono da ammirare il matroneo a trifore e lo splendido soffitto in legno dorato secentesco. La Basilica conserva pregevoli opere d'arte: l'altare argenteo di S. Nicola, finissimo lavoro a sbalzo del XVII sec. nel transetto destro; un trittico quattrocentesco di Rico da Candia; il raffinatissimo ciborio su 4 colonne con capitelli scolpiti del 1150 sull'altare maggiore; la cattedra episcopale in marmo XII sec.; il cinquecentesco monumento funebre di Bona Sforza, dov'é pure un pavimento musivo del XII sec. Di particolare interesse é l'ampia cripta risalente al 1089 (sotto l'altare é posta la tomba del Santo), che con tre absidi ripete lo sviluppo metrico del transetto superiore; le numerose colonnine che la spartiscono sono sormontate da mirabili capitelli scolpiti. Il corpo di S. Nicola trasuda la manna (liquido, chimicamente assimilabile all'acqua pura), a cui vengono attribuiti poteri taumaturgici; il fenomeno avviene durante la festa della traslazione del 9 maggio. Nei matronei ha sede il Museo con i pezzi che ancora restano dell'antico tesoro della Basilica, reliquiari, breviari miniati ecc. e varie opere d'arte tra cui il prezioso rame a smalto raffigurante Ruggero II incoronato da S. Nicola del 1200. Nell'area della Basilica si trovano il portico dei pellegrini, ricostruzione moderna di quello duecentesco e l'arco gotico di S. Nicola;
Cattedrale: intitolata a S. Sabino é uno degli esempi più raffinati del romanico pugliese, eretta nel 1170 sul luogo della precedente Cattedrale del mille. La facciata spartita da lesene é decorata da una serie di archetti mentre la parte superiore é movimentata dal rosone finemente scolpito e da finestre; di notevole interesse sono il portico del XIV sec. sul fianco sinistro e la Trulla, un edificio circolare addossato al fianco sinistro, costruito come battistero, ma mutato nel 1600 in sagrestia. Al suo interno si trovano resti della pavimentazione trecentesca, un pulpito, il ciborio e la sedia episcopale ricomposti con materiali di età romanica. La Cripta, estesa quanto il transetto superiore, sopraelevato, fu ampiamente rimaneggiata nel XVIII sec. Pregevoli codici miniati tra cui il famoso “Exultet” risalente al mille sono conservati nell'archivio della Cattedrale;
Museo Diocesano: ha sede negli ambienti dell'Episcopio e raccoglie numerose opere d'arte provenienti dalla Cattedrale e da altre chiese della Diocesi;
Castello: é una massiccia costruzione trapezoidale con torrioni agli angoli e cortile centrale, innalzata da Federico II (1233-1240) sulla preesistente rocca del periodo bizantino-normanno (XI sec. Fu ampiamente ristrutturato nel XVI sec. sotto Isabella d'Aragona, con l'innalzamento dei baluardi angolari a forma di lancia; resti della costruzione del XIII sec. sono visibili lungo il lato che da sul porto;
Torre dei Minorenni: si apre con un portale che immette in un cortile dal quale si accede alla Gipsoteca; vi sono esposte numerose parti scultoree e architettoniche delle più importanti costruzioni romaniche della regione;
Acquario Provinciale: raccoglie esemplari di fauna e flora adriatica;
Fiera del Levante: fu istituita nel 1930; più avanti é la spiaggia sul mare adriatico di S. Francesco all'arena;
Museo Archeologico: collocato nell'ottocentesco Palazzo dell'Università, espone reperti bronzei e ceramiche vascolari dell'intera regione, anticamente abitata dalle popolazioni apule nel VII-III sec. a.C.: i dauni del territorio foggiano, i messapi della penisola salentina e i peucezi della terra di Bari. Nel vestibolo sono collocate alcune iscrizioni romane, terrecotte e rilievi tarantini, nonché una raccolta di monete della Magna Grecia, romane e italiche. Nella Sezione Preistorica si conservano per lo più oggetti dell'età del Bronzo rinvenuti a Bari, Bisceglie e nel Pulo di Molfetta, materiale funerario dell'eneolitico scoperto ad Andria, Gioia del Colle e Laterza, nonché oggetti litici del paleolitico provenienti dal Gargano. Nella Sezione Topografica vi sono reperti funerari, ceramiche, vasi attici a figure nere e rosse;
Orto Botanico: é ricco di piante ornamentali, medicinali e vegetazione tipica pugliese. Vi operano una sezione didattica e una di ricerca;
Pinacoteca Provinciale: ha sede nel Palazzo della Provincia e accoglie importanti opere d'arte dall'XI sec. ai primi del Novecento, pezzi scultorei dell'XI sec., un crocifisso del XIII sec. e alcune icone duedentesche;
Sacrario ai Caduti d'Oltremare: ospita le spoglie di circa 43.000 soldati caduti durante l'ultimo conflitto mondiale;

Escursioni
Chiesa di Ognissanti (a 7 km): posta nei pressi di Valenzano, é ciò che resta di un monastero benedettino risalente alla fine del mille; rappresenta un interessante esempio di costruzione di stile romanico-pugliese con cupola in asse e semibotti ai lati.
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