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Etroubles

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Fu un importante stazione romana lungo la strada del Gran S. Bernardo con il nome di “Restapolis“ fu dominio dei signori di Gignod e dal 1240 dei baroni di Quart i quali nel 1438 la cedettero ai conti di Savoia; in seguito entrò a far parte dei possedimenti dei Pallavicini.
Dal paese transito Napoleone Bonaparte e vi sostò il 20 maggio del 1800 diretto a Marengo dove si sarebbe svolta l'omonima battaglia. Lo accompagnava un esercito di trentacinquemila tra fanti e artiglieri e cinquemila cavalieri; Napoleone sostò presso l'ospizio “Colle del Gran S. Bernardo” si trattenne con i religiosi e dormì nella casa dell'abate “Lèonard Veysendaz“.
Durante il fascismo dal 1939 al 1946 era chiamato “Etroble“ confina con la Svizzera e al 2017 la popolazione supera appena i cinquecento abitanti. Oggi è un rinomato centro di villeggiatura estivo ed invernale.

Monumenti
Chiesa parrocchiale: del 1815 sita sul promontorio dove un tempo sorgeva l'antica torre che con le sue pietre venne eretta la Chiesa.
Nel capoluogo vi è un campanile romanico risalente al 1400 la cui Chiesa oggi è scomparsa.
Tour de la Vachere: sorge nella frazione di Vachèry, risale al sec. XII su fondamenta romane, con pietre di taglio su piano quadrato e il portone del seicento in legno scolpito.
A Eternod si conserva l'ultimo degli antichi forni usati un tempo per la tradizionale cottura del “pane nero“ ed è ancora utilizzato dagli abitanti del borgo in occasioni speciali.
Colle del Gran S. Bernardo: è un valico alpino delle Alpi Pennine tra Italia e Svizzera a quota 2.473 metri s.l.m. Durante l'impero romano sul colle venne eretto un tempio dedicato a Giove Pennino e nella sua area sono stati rinvenuti edifici della stessa epoca. Nel 1035 sul colle si costruì un ospizio gestito da una congregazione di canonici regolari, allo scopo di ricoverare, assistere e proteggere i viandanti.
Il borgo fa parte dei “BORGHI PIU' BELLI D'ITALIA”; premiato con la bandiera arancione dal Touring Club Italiano; fa anche parte dei “GIOIELLI D'ITALIA“ e nel 2013 ha vinto il titolo di “Comune più fiorito d'Italia“. Il borgo è un susseguirsi di stradine in ciottolato, piccole e caratteristiche fontane; le case sono tutte ristrutturate in pietra locale con i tetti in lose e i balconi sempre fioriti.

Musei
- Museo della parrocchiale.
- Museo etnografico dedicato alla fontina, al burro e al seràs è ospitato nella prima latteria “turnaria“ risalente al 1853 e s'incontra salendo per Vachèry.
- Museo dell'energia ospitato nella centrale “Bertin“.
- Museo a cielo aperto è il borgo con opere di artisti di fama internazionale tra cui: “Franco Balan – Hans Erni – Albert Fèraud – Guido Magnone – Setgio Zanni e altri”. Il 23 settembre 2006 il museo è stato ampliato con l'opera di “Italo Bolano“ il quale ha realizzato un monumento con l'impronta del pellegrino e una ceramica che porta il titolo “via Francigena“, mentre l'artista elvetio “Michel Favre“ ha realizzato un bronzo “Amitiè alpine“ nonché un'opera murale dell'artista “Chicco Margaroli“. Il percorso storico-artistico si ispira al tema del viaggio che ha visto il borgo sito sulla via Francigena, il qiale è stato protagonista del transito di migliaia di pellegrini, migranti e viandanti.
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