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Fu edificata nel sec. XVII sull'antica Allava prendendo il nome dalla moglie del principe di Paternò Luigi Moncada. Conosciuta anche come la città delle arance; ha avuto il riconoscimento di città slow entrando a far parte della rete internazionale delle città del “buon vivere”.
E' la città natale di Francesco Crispi (4 ottobre 1818 – Napoli 11 agosto 1901) patriota e politico Italiano; fu una figura di spicco del Risorgimento e uno degli organizzatori della rivoluzione siciliana del 1848 nonché ideatore e massimo sostenitore della spedizione dei mille alla quale partecipò.

Monumenti
Castello di Poggiodiana: sito a circa 200 metri di altezza, restano delle mura perimetrali e due torri una quadrangolare l'altra cilindrica alta 25 metri e circonferenza di 30, di particolare interesse è il caratteristico coronamento a beccatelli.
Esso fu eretto nel sec. XII dai normanni e fino al sec. XIV era conosciuto col nome saraceno di Misilcassino ossia luogo di discesa a cavallo.
Chiesa madre: del 1751 a tre navate in stile rococò.
Casa del duca di Bivona: risale al sec. XVIII e realizzato a beneficio del duca che non ne beneficiò, ne usufruirono i vari amministratori della Ducea. L'interno del palazzo è in gran parte affrescato; rilevante è il dipinto che rappresenta tutti gli stemmi araldici degli antenati della famigliaToledo.
Necropoli Anguilla: risale all'età del bronzo sec. XIII a. C. è costituita da tombe di due tipi: a grotticella artificiale e a camera; alcune sono precedute da un “dromos“, un corridoio lungo da metri 1 a 5 da dove si accede alla vera e propria tomba; essa ha volta a cupola con un gradino sul quale veniva adagiato il defunto e gli oggetto votivi (vasi, anelli, armi, utensili).
Aree naturali: Riserva naturale foce del fiume Platani con al suo interno eucalipti, acacie, pini e vegetazione mediterranea. Istituita per tutelare le numerose specie di uccelli come: l'airone cenerino, il gabbiano reale, l'airone rosso, il falco di palude. Sul pianoro di Capo Bianco si ammirano i resti dell'antico teatro greco.
Sono riconosciute come Sito di interesse comunitario le aree della foce del fiume Verdura e del fiume Magazzolo, mentre sul monte Sara si può ammirare la “palma nana“ di origine autoctona. L'area attrezzata è sita all'interno di un bosco di pini e eucalipti, con panche e tavoli in pietra locale e campi da bocce. Utili e decorative sono le fontanelle di acqua fresca provenienti da una sorgente naturale. Il luogo si adatta ad escursioni in mountain bike.
Curiosità: nei libri di Andrea Camilleri sul Commissario Montalbano la cittadina viene citata come “Bibera“.

Escursioni
Rovine di Eraclea e Minoa (a 18 km.) la città fu eretta prima col nome di Minoa dai coloni di Selinunte al quale si aggiunse quello di Eraclea, il quale le fu dato da coloni spartani nel sec. VI a. C. Fu contesa tra Agrigento e Selinunte scomparendo nel I sec. a. C.
Sul colle Capo Bianco sono visibili i resti della città con il museo dove sono esposte fotografie e indicazioni della topografia del luogo; corredi sacri, vasellame e terrecotte. Il teatro risale al III sec. a. C. con cavea aperta in direzione del mare e costituita da 10 gradini divisa in nove cunei da otto scalette. Intorno si notano i resti dell'abitato sviluppatisi in più strati tra il sec. IV e I; la cinta muraria include un grande torrione circolare, uno quadrangolare e tracce di porte.
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