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Montecatini Terme

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Stazione termale tra le più rinomate d'Europa con notevoli attrezzature ricettive. Già nel medioevo si conoscevano le proprietà curative delle sue acque e intorno al 1400 sorsero i primi impianti, potenziati nel sec. XVIII; ma solo nell'ottocento la fama di Montecatini fu lanciata su scala internazionale.

Monumenti
Basilica di S. Maria Assunta: per erigerla nel 1953 fu abbattuta la Chiesa neoclassica del 1833. La Chiesa attuale come noi l'ammiriamo è dotata di un agile e slanciato campanile, ha una pianta ottagonale e quattro cappelle ai lati del presbiterio sul quale si eleva il tiburio (quello che racchiude al suo interno una cupola proteggendola), con copertura a calotta. La costruzione è in cemento armato con rivestimento in travertino. Al suo interno le vetrate istoriate del pittore Giorgio Scalco e sullo sfondo del presbiterio il Crocifisso dello scultore fiorentino Sauro Cavallini.
Chiesa dei Santi Jacopo e Filippo: o del Carmine, completamente ricostruita nel 1764 in stile barocco sopra un edificio romanico, fondato nel 1296 dai Carmelitani e si presenta con la facciata a capanna. L'interno a navata unica conserva un'acquasantiera a pila in marmo bianco scolpito del XIX sec., una tela con S. Antonio da Padova e il Bambino Gesù tra due Santi risalente al XVI sec., al centro della quale è collocata una tavola trecentesca con la Madonna che allatta il Bambino; una tela del settecento con tobiolo e l'Angelo con un Santo vescovo, S. Giuseppe e la Vergine col Bambino, lo sposalizio mistico di S. Caterina di scuola fiorentina del sec. XVI.
Chiesa di S. Pietro: in origine la Chiesa era quella del castello di Montecatini, dedicata a S. Michele Arcangelo, divenne pieve e cambiò dedicazione nel sec. XII. La facciata è preceduta da una massiccia torre medievale e al suo interno si conservano opere importanti: nel coro è collocata un'Ascensione di Cristo di Santi di Tito; lungo la navata si trovano il martirio di S. Barbara di Jacopo Ligozzi e l'Assunzione della Vergine di Carlo Maratta.
Convento e Chiesa di S. Maria a Ripa: a Montecatini alto, risale al sec. XVI con due chiostri realizzati a grandi pilastri. Si accede alla Chiesa da una scalinata in pietra di epoca romanica, come anche la facciata con tetto a capanna, alleggerita solo da due finestre sopra il portale.
L'interno a navata unica con soffitto a volta a crociera; sono stati riportati alla luce affreschi del sec. XVIII, periodo in cui risale anche l'organo in legno intagliato dorato e dipinto. Durante i restauri sono emersi altri affreschi frammentari anche nella cupola di sinistra. La tavola trecentesca che raffigura la Madonna col Bambino del sec. XIV si trova all'interno del convento.
Villa Forini Lippi: la facciata è caratterizzata da una scala a doppia rampa in pietra serena, sormontata da un'elegante loggetta con tre arcate sorretta da colonnine. L'edificio è il risultato di una successiva aggregazione di fabbricati rurali all'epoca del granduca Pietro Leopoldo e che apparteneva ad una nobile famiglia fiorentina, la quale lo utilizzava come residenza estiva; è circondato da un grande parco di due ettari, nel quale si trovano: ippocastani, lecci, cedri del Libano ed altre essenze secolari.
Nel corso della seconda guerra mondiale la villa fu sede di uno degli orfanotrofi dell'Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa di don Giulio Facibeni. Attualmente è sede della biblioteca Comunale. Durante l'occupazione tedesca trovarono rifugio nell'Orfanotrofio tre bambini ebrei (i fratelli Cesare e Vittorio Sacerdoti e un piccolo profugo della Grecia di nome Elio), che furono salvati dalla deportazione.
Palazzo Comunale: risale ai primi del novecento, al suo interno vi sono ricche decorazioni in gesso; nella sala dei matrimoni è visibile il fregio con putti alternati a vasi di fiori, che corre nella parte alta delle pareti. Il salone al primo piano è più alto degli altri vani laterali e caratterizzato da una balconata a sbalzo che corre sull'intero perimetro con decorazioni a stucco.
Padiglioncini tamerici: l'edificio è caratterizzato da quattro bassorilievi in gres, ispirati alla lavorazione della ceramica rappresentante: l'artista, il tornitore dei vasi, il decoratore e l'infornatore. Il fregio pittorico sotto gronda di Galileo Chini rappresenta putti e intrecci floreali, i rilievi ornamentali fitomorfici sulle lesene angolari e sulle facciate laterali, stilizzati al limite del geometrismo sono modellati con intonaco.

Aree Naturali
Terme tettuccio conosciuto come bagno nuovo dal sec. XIV; l'edificio risale al 1779/81. Lo stabilimento ristrutturato nel 1916 è immerso in un parco ricco di cedri del Libano, palme, sequoie, acacie, allori, glicini, pini, tigli e ornato da imponenti colonnati, tribune, esedre, fontane e grandi aiuole fiorite bordate di bosso. Il monumentale ingresso alle terme è protetto da una grande cancellata e da un'ampia tettoia in ferro battuto e vetrate policrome.
Sulla sommità del prospetto principale sono collocate quattro statue in marmo di Carrara, scolpite da Corrado Vigni e rappresentano: la sorgente, la medicina, l'igiene e la salute. La facciata presenta fastosi elementi decorativi; caratterizza l'edificio la fonte a forma di conchiglia in granito, sorretta da un gruppo bronzeo di figure marine: una grande piovra, due pesci, due coccodrilli e alcune rane. Sul carapace di un grosso granchio vi è il nome dello scultore: Sirio Tofanari.
L'acqua termale che sgorga dalla fonte da il nome allo stabilimento, ed è raccolta in una piscina con un parapetto ornato da cavallucci marini. Ai lati della fonte si erge un colonnato a semicerchio che evidenzia sull'architrave l'iscrizione: “BALSAMO CHE TOLTO VIEN DI SOTTERRA E S'APRE AL CHIARO GIORNO”; sette pannelli allegorici policromi di grande dimensione, in mattonelle in ceramica sono nella galleria dei banchi di mescita, incentrate sui benefici delle acque nelle diverse età della vita: infanzia, adolescenza, la bellezza, la fonte, la forza, la maturità, la vecchiaia; l'ultimo pannello riporta il nome dell'autore: Basilio Cascella, preceduto da un cornetto portafortuna. All'interno del complesso si trova una sala per convegni e manifestazioni.

Escursioni
Montecatini Val di Nievole: (a 5 km.) dove una salita ci conduce alla millenaria grotta Maona, l'unica in Italia ad avere due pozzi, dall'entrata si scende a 20 metri di profondità e lunga 200 metri, ricca con cascate di stalattiti e foreste di stalagmiti si risale dal secondo pozzo. In piazza Giusti s'innalzano la casa di Ugolino, la torre medievale e una piccola cappella con affresco del trecento; nella parte alta si leva la rocca circondata di mura e sovrastata da una torre, nelle vicinanze troviamo la Chiesa di S. Pietro rifatta in stile barocco con annesso museo.
Buggiano Castello: (a 4 km.) è un pittoresco centro medievale con resti di antiche mura. Notevole è la piazza della pieve su cui s'innalzano una torre e il palazzo pretorio del 1100. La pieve edificata intorno al mille ci presenta un battistero con rilievi originariamente appartenenti a un pulpito trecentesco; pregevole è il Crocifisso del XIV sec. In posizione elevata dominano i resti della rocca con mura e una torre del mille.
Serra Pistoiese: (a 18 km.) sono interessanti una pieve del mille con il museo di arte sacra e i ruderi del castello Mediceo.
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