castiglione-d-orcia1.jpg
Collina

Castiglione D Orcia

Manifestazioni

Segnala un evento


Se ne hanno notizie dal 714 quando era possedimento degli Aldobrandeschi col nome: Petra. Nel trecento era possedimento di Siena, poi dei Piccolomini e dei Salimbeni infine nel 1605 dei fiorentini. L'abitato si sviluppò presso un castello ed è sovrastato dall'antica rocca. Vi nacque il pittore Lorenzo di Pietro noto come: il Vecchietta (XV sec.)

Monumenti
Rocca di Tentennano: è posto sulla cima di un colle e sovrasta il borgo. Nel 1408 fu teatro di lotte tra i Salimbeni e la Repubblica di Siena; altra rocca importante è quella Aldobrandesca che fronteggia da un altro colle quella di Tentennano.
Chiesa di S. Maria Maddalena: a navata unica con caratteri romanici, è conclusa con abside semi circolare del XII sec. e campanile a vela; la facciata risale al XIII sec.
Pieve dei Santi Stefano e Degna: risale al XVI sec., mostra nella facciata due larghe lesene angolari e al centro due lesene più piccole; il portale è tipico esempio di archi rinascimentali del quattrocento. Al suo interno vi sono affreschi di scuola senese del cinquecento, una tavola del 1531 che raffigura la Madonna in trono col Bambino e Santi, opera di Giovanni di Bartolo.
Grotta di S. Filippo Benizi: ubicata nella frazione Bagni di S. Filippo, è un piccolo oratorio ricavata in un grande blocco di travertino a forma di volta, chiusa alle estremità da due muri e divisa in due da un tramezzo. Prende il nome del Santo che secondo la tradizione nel XIII sec. si rifugiò in questi luoghi.
Si narra che il Cardinale Ottaviano degli Ubaldini per superare le difficoltà del conclave di Viterbo (1268 – 1271) riunitosi dopo la morte di papa Clemente IV, propose ai Cardinali l'elezione al papato di Filippo; il Santo saputo la notizia rifiutò questo onore e responsabilità, lasciò Viterbo e si nascose sul Monte Amiata per circa tre mesi.
Alcuni testi agiografici dei “Servi di Maria” (ordine mendicante fondato a Firenze nel 1233 di cui Filippo era Priore generale) narrano che il Santo, ritiratisi in una grotta del luogo come Mosè percosse col suo bastone una roccia da dove scaturì miracolosamente, una fonte di acque curative che poi divennero i Bagni di S. Filippo. La grotta oratorio è ancora oggi ben conservata e sopra l'altare si trova un busto in legno nero di S. Filippo oltre ad altri oggetti devozionali.
Chiesa di S. Filippo Benizi: ubicata nella frazione Bagni di S. Filippo, si presenta a navata unica e conserva sull'altare maggiore una statua in stucco di S. Filippo e ai lati i busti di S. Filippo Benizi e S. Filippo Neri del XVIII sec.
Bagni di S. Filippo: nell'omonima frazione, è un centro termale in cui vengono sfruttate acque sulfuree, piccola ma suggestiva, che formano bianche concrezioni di carbonato di calcio e di cascatelle.
Chiesa di S. Biagio: fu consacrata nel 1648 e ricostruita nel 1795. L'interno a tre navate presenta l'altare maggiore settecentesco in stucco e al centro dell'altare un piccolo dipinto a tempera raffigurante la Madonna del Carmine del XVIII sec. Nella parete desta si trova la tela raffigurante la Madonna col Bambino che consegna le chiavi a S. Pietro, attribuibile al pittore senese Sebastiano Folli del seicento.
Chiesa della compagnia di S. Giovanni Battista: nella semplice facciata si apre il portale sormontato da un occhio. L'interno a navata unica presenta un altare barocco in stucco e conserva una tela del XVII sec. proveniente dalla Chiesa di S. Maria Maddalena.
Chiesa Madonna delle Querce: ubicata nell'omonima frazione, eretta nel 1676 nel luogo del ritrovamento miracoloso di un immagine in gesso della Vergine posta sotto una quercia, in seguito alle numerose grazie ricevute. Si presenta con i caratteri di una cappella rurale con il portale affiancato da due finestre con grata.
Chiesa Madonna delle Grazie: sita nella frazione di Rocca d'Orcia, si presenta con una semplice facciata a capanna; conserva al suo interno un complesso in legno intagliato (coro e tabernacolo) del cinquecento. Sull'altare un dipinto su tela raffigurante il Padre Eterno circondato da Angeli e Santi di scuola senese del XVII sec.; in un vuoto praticato al centro c'è un affresco raffigurante la Madonna col Bambino e due Angeli alla maniera del Riccio. Oggetto di grande venerazione popolare.
Rocca d'Orcia: detta anche Rocca a Tentennano, qui soggiornò S. Caterina da Siena per qualche mese, malgrado l'ambiente non fosse pacifico che la Santa qualifica gli abitanti come: mascalzoni e fu proprio a Tentennano che Ella vi giunse analfabeta e ricevette il dono divino della scrittura.
Chiesa di S. Sebastiano: sita nella frazione di Rocca d'Orcia, a navata unica e la facciata si presenta con un coronamento mistilineo del XVII sec., ma vi sono anche elementi più antichi nelle decorazioni delle mensole del portale. Sull'altare maggiore è conservata una tela risalente al XVII sec. raffigurante S. Sebastiano martire, copia di uno stendardo del Sodoma. Oggi è agli Uffizi di Firenze.
Chiesa di S. Simeone: ubicata nella frazione di Rocca d'Orcia, si presenta con sobria facciata duecentesca e un portale con arco a sesto ribassato; tra le opere una seicentesca Crocifissione di Fabrizio Boschi e la Madonna del Rosario che richiama lo stile di Vincenzo Rustici. Nella parete sinistra sono visibili resti di affreschi del XIV sec. collegabili alla maniera di Bartolo di Fredi, si distinguono in particolare: la Madonna della Misericordia e il Battesimo di Cristo.
Pieve di S. Marcello: e annesso oratorio di S. Bartolomeo noti come Eremo del vivo, ubicato nella frazione di Vivo d'Orcia. La pieve è completamente trasformata anche nell'orientamento; consacrata nel 1726 è dedicata al pontfice Marcello II (al secolo Marcello Cervini) eletto papa il 10 aprile 1555. L'oratorio di S. Bartolomeo denominato Ermicciolo fu la prima sede dell'Eremo del Vivo la cui formazione è attribuita a S. Romualdo XI sec. a navata unica conclusa con abside semi circolare.
Da notare il ricco apparato decorativo della facciata che presenta nella parte superiore una serie di arcatelle pensili, sostenute da mensolette e da due colonnette che dividono il complesso decorativo in tre parti, anche l'abside presenta un coronamento di arcatelle pensili.
Conosci questa località ?
Oppure chiedi a chi la conosce

Aggiornamenti degli utenti

Se conosci notizie ulteriori, hai consigli per chi intende visitare questa località, oppure precisazioni particolari, scrivile qui in modo da aiutarci a tenere sempre aggiornata la scheda della località.

Foto inserite dagli utenti
Click per ingrandire

Aggiungi
Foto

Carica un'Immagine

×

Diari di viaggio
Click per leggere

Aggiungi
Diario