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Priverno

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Antico centro colsco: Privernum, che secondo la leggenda prese il nome dal re degli Osci Priverio. I romani la conquistarono nel 394 a. C.; subì i danni nelle guerre greco, gotica e longobarda, fu distrutta nell'VIII sec., dai saraceni e gli abitanti la ricostruirono sulla collina, dove attualmente sorge. Fu nuovamente distrutta da Federico I nel 1154 e ricostruita nelle forme attuali.
Mantenne il nome: “Piperno” fino al 1928. Per le sue opera di interesse artistico è stata eletta: ”Città d'Arte”.

Monumenti
Chiesa S. Benedetto: eretta dai Benedettini nel VII sec., al suo interno affreschi del XIII sec. E un'Annunciazione opera di Pietro Colberti da Piperno XV sec.; gli affreschi dell'abside risalgono al XVI sec. Il campanile originario fu distrutto da un fulmine nel 1785 e ricostruito l'anno successivo.
Chiesa S. Giovanni Evangelista: IX sec., ricostruita nel XIII sec. Fra gli affreschi del XIII e XV sec., spicca il ciclo di S. Caterina d'Alessandria del XIV sec., Madonna con bambino e santo vescovo XV sec. Dell'antica decorazione scultorea, resta solo la cosiddetta: “ crocetta “ piccola stele, eretta davanti la Chiesa e all'interno, i resti del pulpito romanico.
Cattedrale: SS. Annunziata, gotica cistercense, inaugurata nel 1183 da papa Lucio III, restaurata nel XVIII sec. Una scalinata conduce al portico a tre archi con colonne poggiate su due leoni in pietra. L'interno a tre navate, in una cappella laterale, è custodito il cranio di S. Tommaso d'Aquino, morto nella vicina Abbazia di Fossanova.
Chiesa S. Antonio Abate: del 1336 l'unico edificio sacro che ha conservato l'altare, la statua del Santo e il pulpito originario; ubicata fuori dal centro storico era un convento dei monaci Antoniani, i quali gestivano un ospedale per i pellegrini che si avvicendavano in occasione dei Giubilei.
Dal XIX sec., è monumento nazionale.
Villa Gallio: residenza del cardinale Bartolomeo Gallio, sotto il pontificato di Gregorio XIII, viene comunemente chiamata: castello di S. Martino perché eretta sull'antica Chiesa di S. Martino. La villa oggi, ospita il giardino di Archimede (museo della matematica); convegni e manifestazioni si tengono nel grande parco. Porta scolpita una scritta che ricorda il soggiorno di papa Sisto V, recatisi in quel luogo, per verificare i lavori di bonifica.
Palazzo comunale: del XIII sec., in pietra viva; si presenta con facciata in trifore al primo piano, bifore nel secondo, in basso i portici i quali sono adibiti a conferenze e gallerie d'arte; un piccolo campanile a vela sulla sommità con orologio; nella piazza la fontana dei Delfini del 1887.
Porta napoletana: con la sua interessante struttura a contrafforti alla quale si addossa una costruzione gotica.
Altre Chiese e palazzi degni di ammirazione arricchiscono la cittadina.

Siti Archeologici
Area archeologica dell'antica Privernum lungo la statale dei monti Lepini conserva un tratto di cinta muraria di epoca romana, tre case patrizie di epoca repubblicana, un grande edificio termale e i resti di un tempio identificato come: Capitolium. Gli scavi hanno portato alla luce raffinati mosaici di età ellenistica che ornavano i pavimenti.
Durante gli scavi del settecento, furono rinvenute la colossale statua di Tiberio seduto, una testa in marmo dell'imperatore Claudio, un busto sempre di Claudio e un altro del Generale Germanico (Germanico Giulio Cesare: Anzio 24 maggio 15 a. C. - Antiochia di Siria 10 ottobre 19 d. C. Console dell'impero romano e militare romano) oggi sono esposti nei musei Vaticani.

Aree Naturali
nel comune di Priverno è presente un laboratorio naturale dedicato all'educazione ambientale. Il territorio offre numerosi percorsi segnalati, con escursioni fra i boschi rimasti allo stato naturale, con un'altitudine che varia dai tre ai 600 metri, con piante: querce, leccio, sughera, mirto; la fauna: poiana, upupa, gruccione, vipera, istrice, riccio.

Escursioni
Abbazia di Fossanova
Fa parte del comune di Priverno e dista circa sei km., costruita dal 1163 al 1208 in stile gotico Italiano. Nell'infermeria vi è la stanza dove visse, pregò, meditò e morì S. Tommaso d'Aquino nel 1274; la Chiesa conserva la tomba vuota mentre il corpo, si trova a Tolosa dal XIV sec.
L'Abbazia dal 1874 è dichiarata: ”MONUMENTO NAZIONALE”, nacque dalla trasformazione di un preesistente monastero Benedettino del VI sec., ne ammiriamo una flebile traccia al disopra del rosone della Chiesa.
Il complesso è costituito: dal chiostro; Chiesa di S. Maria; Sala Capitolare; dormitori dei monaci; refettorio; cucina; dormitori dei conversi; casa dei pellegrini; infermeria e cimitero.
Conserva la nuda architettura, il magnifico rosone, il tiburio (elemento architettonico che racchiude al suo interno una cupola proteggendola) e i capitelli finemente scolpiti.
Gli edifici del complesso sono recintati, così da apparire come un piccolo borgo, arricchito dai resti di una villa romana del I sec. a. C., di fronte alla Chiesa. Dal 1935 vi abita una comunità di frati minori conventuali (Francescani) e vendono i loro prodotti alimentari, vini, liquori.
Al complesso dell'Abbazia si accede attraverso un arco con una torre merlata che conduce in un grande cortile e di fronte è la Chiesa.
Chiesa S. Maria: esternamente si presenta severa, semplice, maestosa; la facciata con portale strombato, costituito da un arco a sesto acuto, nella lunetta è ripreso il motivo del rosone; nella parte inferiore un mosaico cosmatesco sostituisce un'iscrizione dedicata a Federico Barbarossa.
L'interno e in travertino a tre navate, attraversato perpendicolarmente dal transetto, illuminato dal rosone posto sopra il coro e da una fila di monofore; la navata centrale è scandita da sette campate terminando nel presbiterio, massicci pilastri rettangolari la sostengono. Dal centro del transetto si erge il tiburio elevato di due piani e sormontato dalla lanterna; nelle cappelle del transetto sono conservati affreschi staccati datati 1300 – 1400, sulla sinistra dell'altare, una scala permetteva ai monaci di passare dai dormitori direttamente in Chiesa.
Chiostro: cuore dell'intero complesso Abbaziale con colonnine tortili differenti, alle tre di stile romanico si contrappone lo stile gotico; le gallerie sono coperte da volte a botte, ben conservata è la fontana del chiostro risalente al XIII sec. Da qui si accede a tutti gli altri locali.
Sala capitolare: a due navate divisa in sei campate coperta da volte a crociera costolonata, sostenuta da due pilastri formati da un fascio di colonnine databili XIII sec., in stile gotico.
Refettorio: molto vasto vi è conservato integro il pulpito di lettura con la relativa scala, è coperto da un soffitto ligneo; i due spioventi poggiano su cinque grandi archi a sesto acuto, 13 finestre dovevano dare grande luminosità.
Infermeria dei monaci: è staccata dal chiostro, al secondo piano la cella dove morì S. Tommaso trasformata in cappella, un bassorilievo raffigura la morte del Santo mentre spiega: il cantico dei cantici ai monaci.
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