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Petralia Sottana

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Le prime tracce di insediamento umano risalgono al periodo del neolitico e eneolitico IV – III millennio a. C. come viene testimoniato da reperti archeologici della vicina grotta del Vecchiuzzo. In tempi più vicini esisteva nella zona, un insediamento indigeno, fortemente influenzato dalla colonia greca di Himera, in cui durante gli scavi, venne rinvenuta una moneta bronzea “il petrinon” il quale reca per appunto il nome della città di “Petra“. Fu conquistata da Roma nel III sec. a. C. poi subì le sorti dell'isola con le invasioni barbariche e la successiva conquista bizantina.
Nel sec. IX fu conquistata dagli Arabi che la chiamarono “Batarliah“ o “Batraliah”, di questa presenza restano alcune espressioni dialettali e un prezioso candelabro bronzeo il quale fa parte del tesoro della Chiesa-madre.
I Normanni conquistarono la cittadina nel 1062 e vi costruirono il castello. In un documento del 1258 per la prima volta appaiono distinte “Petra Inferior” (Petralia Sottana) e “Petra Superior” (Petralia Soprana); fino alla fine del sec. XV (prima dell'editto di esplulsione datato 1492) vi era insediata una comunità ebraica.
Località di villeggiatura e fa parte del Parco delle Madonie.
Esso è diviso in cinque quartieri che con il tempo sono diventati sette:
- Pusterna con l'area medievale dove sorge la Chiesa madre; la prigione che ospita il museo Collisani e l'antico castello.
- Carmine che per secoli è stato quartiere degli artigiani.
- S. Salvatore sorto intorno al quattrocento e abitato soprattutto da pastori.
- Provvidenza quartiere medievale contadino caratterizzato da stradine strette sotto la Chiesa-madre.
- Casale sorto fra il 600 e 700 in parte sull'area che ospitava il quartiere ebraico ovvero l'odierna via Conceria.
- S. Giovanni quartiere antico dove sorgeva solo la Chiesa di S. Giovanni e S. Calogero, la Chiesa di S. Rocco, la Chiesa della SS. Croce e il convento dei cappuccini; in questo sito veniva fatta la fiera del bestiame in onore di S. Calogero e in seguito sono sorte case, il Calvario e l'ex ospedale.
- S. Giuseppe periferia dove sorgeva la Chiesa oggi vi sono numerose palazzine.

Monumenti
Chiesa madre: dedicata a Maria SS Assunta; dell'antico tempio medievale IX sec. è sopravvissuto il portale trecentesco in stile gotico-catalano. L'attuale è stata realizzata nel 1633 con il campanile di pietra bianca e sottopasso a sesto acuto.
Al suo interno sono custodite opere di Giuseppe Salerno detto il zoppo di Gangi e del Gagini nonché un Crocifisso del cinquecento di terracotta e un pregevole trittico su tavola di scuola siculo-marchigiana del quattrocento, il quale è custodito in una cornice gotica.
La statua di S. Calogero del 1632 ad opera di frate Umile da Petalia si trova nella Chiesa con altre opere pittoriche e scultoree che vanno dal cinquecento all'ottocento. Tutto l'interno è stuccata in stile barocco con un tesoro di oreficeria e argenteria medievale, barocche e neoclassiche tra cui il candelabro arabo inciso con caratteri gufici.
Chiesa di S. Francesco: sorta nel quattrocento unitamente al convento, al suo interno custodisce pregiati affreschi barocchi e tele dello “zoppo di Gangi” e della scuola Novelli, nonché un pulpito barocco in legno dorato. Oggi è sede del museo civico.
Chiesa della SS Trinità: risale al 1531 con il convento delle suore domenicane di clausura il quale allo stato attuale è Istituto magistrale. Custodisce una grandissima icona marmorea nelle cui formelle viene raffigurata la vita di Cristo.
Chiesa di S. Maria della Fontana: risale al medioevo eretta sul luogo dove sorgeva una Moschea, presenta un portale stile gotico-catalano del trecento. Al suo interno ospita sculture e tele del settecento di scuola siciliana. La Chiesa è addossata alla rocca da cui sgorga acqua di fonte per le abluzioni che prescrive il Corano.
Museo civico: sito al centro del paese è costituito da una collezione geologica e archeologia con reperti della collezione Collisani.
Palazzo del Giglio: risale al sec. XIX eretto sul luogo dell'antico ospedale, è sede del municipio e custodisce affreschi dell'ottocento e tele di zoppo di Gangi nonché un notevole archivio storico.
Ex convento dei frati minori Riformati: risale al sec. XVII ed è posto nella parte alta del paese da cui si gode un vasto panorama sulla vallata e pineta circostante. Per molti anni è stata utilizzata come caserma e oggi ospita una sede dell'Università di Palermo. Al suo interno, nell'antico refettorio, si ammira un pregevolissimo affresco raffigurante “l'ultima cena“ risalente al sec. XVII attribuito a frate Emanuele da Como.

Frazioni
Piano Battaglia: a 1600 metri s.l.m. È inserita in una pregevole cornice naturalistica circondata da faggeti; dagli anni sessanta è una frequentata località turistica invernale con piste da sci e impianti di risalita.
Bilice: con il Santuario del Crocefisso di Bilice. Secondo racconti popolari il Crocifisso ligneo li conservato e venerato sarebbe stato opera di fra Innocenzo da Petralia il cui nome era Vanni Calabrisi; secondo altre versioni si trattava di un contadino o un bandito il quale raccolse il legno trasportato dal fiume e ne volle fare un Crocifisso ma non riuscì a realizzare in nessun modo il volto; vinto dal sonno, al risveglio trovò il bellissimo volto scolpito.

Escursioni
Petralia Soprana: a tre km sita ad un'altezza di 1147 metri su di un costone roccioso; dalla Chiesa di S. Maria di Loreto, punto più alto, si gode di uno splendido panorama. Interessante è la Chiesa madre la quale si presenta con un elegante portico barocco in cui si apre un portale tardo gotico del sec. XV, epoca a cui risale la torre campanaria; custodisce un Crocifisso del seicento in legno che fu eseguito da fra Umile da Petralia.
Polizzi Generosa: a 17 km è un centro di soggiorno delle Madonie; nella Chiesa madre in stile barocco custodisce un dipinto raffigurante la Madonna col bambino, Angeli e Santi di anonimo artista fiammingo del sec. XV.
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