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Albenga

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Fu centro dei liguri Ingauni e venne conquistato dai romani nel 181 a. C. Partecipò alla prima crociata allacciando rapporti commerciali con i paesi d'Oriente. Venne assoggettata alla Repubblica di Genova nel 1251. La città presenta uno dei centri storici più suggestivi e ben conservati, è circondato da mura nel quale svettano numerose torri, palazzi e pregevoli architetture di epoca medievale.

Monumenti
Cattedrale: risale al sec. IV al centro della città romana del I sec. a. C.; una sua riedificazione avvenne nel 1100 sui resti dell'antica Chiesa paleocristiana e poi nel sec. XII. Una leggenda vuole che sulla via che da Albenga porti ad Alassio vi fosse un serpente il quale uccideva chiunque passasse; la popolazione in processione pregò S. Michele Arcangelo affinchè uccidesse il serpente. Nella notte un bagliore dal cielo si diresse nel punto della strada, uscita in fretta la popolazione trovò il serpente morto.
Oggi si presenta con facciata dotata di un rosone e una decorazione ad archetti pensili. Il campanile risale al 1391 ed è considerato il più insigne esempio di epoca tardo gotica; è sviluppato su cinque ordini di bifore e trifore culminante con una cuspide poligonale con pinnacoli ai quattro spigoli. La cella campanaria ospita campane del 1785.
L'interno in tre navate divisa da colonne e pilastri sorreggenti archi ogivali ricostruiti; il presbiterio è sopraelevato per rendere visibile la cripta proto-romanica. Custodisce opere di artisti come: affreschi della volta di Maurizio e Tommaso Carrega; edicola del 1456 con affresco del pittore detto “il Pancalino”; dipinti e tavole di Luca Baudo e Giovanni Lanfranco nonché il dipinto di Guido Reni.
Battistero paleocristiano: del V sec. è il più antico edificio della Liguria ancora in piedi oltre ad essere uno dei battisteri meglio conservati d'Italia; esso si presenta decagonale all'esterno mentre al suo interno è ottagonale. Al suo interno nella nicchia posta alla volta vi è raffigurato un mosaico policromo, mentre al centro vi sono i resti di una vasca per il battesimo ad immersione.
Chiesa di S. Maria in Fontibus: la sua prima citazione risale al 1098 e l'intitolazione in “fontibus“ è nella presenza di antiche fontane ritenute miracolose. Si presenta a tre navate separate da pilastri con alte lesene e arcate a tutto sesto; la navata maggiore è coperta da volta a botte, lunettata e sfociante nel presbiterio, mentre le due navate minori presentano una successione di volte a crociera.
Custodisce opere scultoree in marmo del 1622; un Crocifisso ligneo del 1638 e una tela di Orazio De Ferrari del 1639. Di particolare pregio artistico è il trecentesco portale a strombatura con piccole colonnine e nella lunetta vi è raffigurato l'affresco con la Madonna col Bambino.
Santuario di Nostra Signora di Pontelungo: risalente intorno al 1250 fu ingrandito e utilizzato come ospedale per i pellegrini. Al suo interno custodisce un trittico di Giovanni Barbagelata. Al Santuario vi è legata una leggenda da un vero e documentato fatto storico: il 2 luglio 1637 si celebrava la festività della Madonna e tutti erano impegnati alla cerimonia la vicina Ceriale venne assalita da pirati saraceni che uccisero circa trenta persone e ne rapirono quasi trecento. Dopo la devastazione si incamminarono verso Albenga ma furono abbagliati da uno strano splendore proveniente dal Santuario e spaventati tornarono alle loro navi.
Pontelungo: antico ponte romane a dieci arcate.
Convento di S. Domenico: il convento è stato convertito ad uso abitativo e scolastico ma sono ben visibili i resti degli affreschi del sec. XV e relativi chiostri.
Ex Chiesa di S. Carlo: risale al sec. XVII è sconsacrata e adibita ad auditorium.
Basilica di S. Vittore: è un edificio paleocristiano del sec. IV e sorse su di un luogo di una necropoli epoca imperiale romana ed è considerata una delle più antiche della Liguria.
Chiesa e convento di S. Bernardino da Siena: il complesso monumentale è posto su di un'altura e risale al 1466. Durante la dominazione francese di Napoleone Bonaparte venne trasformato in caserma e carcere mandamentale. La Chiesa si presenta a navata unica con profondo e ampio coro a due campate e volta a crociera; custodisce un ciclo di affreschi opera dei fratelli “Bisaci“.
Chiesa di S. Giorgio: sita nella frazione di Campochiesa del comune di Albenga; si presenta in due stili di costruzione quello romanico-gotico; l'interno romanico a tre navate con archi a tutto sesto databili XII sec., mentre l'allungamento con due arcate ogivali risale al sec. XIV. Adorna l'interno un ciclo di affreschi del sec. XIII.
Palazzo vecchio e torre del comune: insieme alla torre è inserito in un antico complesso medievale, la facciata presenta la tipica merlatura ghibellina con due grandi rampe d'accesso. Dal 1933 ospita il civico museo ingauno.
Palazzo vescovile: è sede della curia e del museo di Arte Sacra. La costruzione risale al sec. XI e presenta un portale duecentesco; il vescovo Napoleone Fieschi volle la decorazione a strisce bianche e nere con riquadro affrescato nel 1463, mentre l'affresco araldico del 1477 è opera del pittore Giovanni Canavesio.
Palazzo Costa: del 1525 nell'atrio sono conservate epigrafi romane, l'epigrafe del generale Costanzo commemorante la ricostruzione della città ingauna nel 417 e quelle di Sabina Flaminica e P. Granius Hyla del I e II sec.
Palazzo Peloso Cepolla: del sec. XVI, la costruzione ruota attorno alla torre del sec. XIII e nell'atrio vi è custodito un affresco raffigurante l'imperatore romano Proculo, mentre al piano nobile conserva busti marmorei romani e del rinascimenti Italiano. Ospita il museo navale romano.
Palazzo e torre Oddo: comprende il palazzo e la torre storici di epoca medievale con merlatura ghibellina e dipinta fino alla sommità. Ospita il museo di arredi funebri d'età romana, il piatto blu, la biblioteca civica con 30.000 volumi, nonché mostre e sala di riunioni. La Chiesa di S. Carlo venne sconsacrata e convertita in auditorium.
Fortino Genovese: è stato un edificio difensivo eretto nel sec. XVI, è una struttura quadrata e rafforzata agli angoli con bugnato da guardiole.
Oltre alle porte e case torri medievali presenta siti archeologici con un anfiteatro risalente al II sec.; la necropoli con monumenti funerari e le terme pubbliche epoca romana. La nave romana sita ad una profondità di mt. 40, lunga 40 metri e larga 12, si trova tra Albenga e l'isola Gallinara e trasportava tra le 11.000 e 13.000 anfore.
Piazzetta dei leoni: furono gli stessi conti a portare da Roma nel 1608 i tre leoni in pietra piperina in stile rinascimentale.
Isola di Gallinara: è una riserva naturale del sito di interesse comunitario con 11 ha; l'isola è sede di una delle più grandi colonie di nidificazione dei gabbiani reali. Rientra nell'ambito delle aree protette, sembra che qui visse S. Martino di Tours poiché proprio al Santo era dedicato un monastero sull'isola, il quale dopo il 1064 divenne possesso dell'Abbazia di Abbadia Alpina di Pinerolo.

Escursioni
Villanova d'Albenga: a circa 7 km è un borgo antico che conserva tratti delle mura di difesa e possenti torrioni. Interessante è la Chiesa di S. Maria della Rotonda risalente al 1520 in stile rinascimentale e affiancata da un tozzo campanile cuspidato e la Chiesa di S. Stefano di Cavatorio dl sec. XII, affiancata dalla torre campanaria del sec. XIII cuspidata e aperta da bifore; al suo interno conserva affreschi del XV e XVI sec.
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