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Collina

Montepulciano

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Di origine etrusca e nota nel 715 come castello Politiano; nel XIII sec. fu sotto l'influenza fiorentina e poi sotto Siena. Tornata a Firenze nel 1390, ebbe il titolo di città nel 1561 e continuò a far parte del granducato. Vi nacquero: il Poliziano (Angelo Ambrogini poeta del XV sec.) e S. Roberto Bellarmino (1532 – 1621).
Ha notorietà per la ricchezza di ottimi vigneti dai quali si ricava il vino nobile di Montepulciano DOCG; il centro abitato ha caratteristiche di borgo medievale a forma di “S” ed è racchiuso entro tre cerchia di mura costruite verso il XIV sec.

Monumenti
Duomo: fu progettato da Ippolito Scalza e costruito fra il XVI/XVII sec. Sulla sinistra si eleva il campanile della pieve quattrocentesca sulla quale il Duomo fu eretto. A sinistra dell'ingresso centrale vi è la statua giacente di Bartolomeo Aragazzi, che faceva parte di un sepolcro scolpito da Michelozzi nel 1400 poi suddiviso: appartenevano al sepolcro i bassorilievi ai due primi pilastri, il gradino dell'altare maggiore decorato da putti, le statue ai suoi lati e il S. Bartolomeo a destra del presbiterio.
Sull'altare è posto il mirabile trittico di Taddeo di Bartolo del 1401 raffigurante: l'Assunzione. Ai pilastri di fondo sono l'Annunziata e l'Angelo nunziante, statue in legno quattrocentesche di area senese.
Chiesa S. Biagio: è una delle costruzioni più armoniose di Antonio da Sangallo il vecchio, terminata nel 1545. E' a croce greca con quattro bracci che convergono nella rotonda della cupola; sul retro sporge l'abside semicircolare ornata da terrazza. La facciata ha ai lati due campanili isolati: quello di sinistra molto elaborato e quello di destra incompiuto. Bellissima la canonica a sinistra della Chiesa, progettata dal Sangallo e realizzata dopo la sua morte con due loggiati.
Chiesa del Gesù: del 1691 in forme barocche. La Chiesa a pianta centrale ha al suo interno tre altari di cui quello maggiore dedicato al SS. Nome di Gesù; quello di destra alla Madonna delle tre Ave e quello di sinistra al Sacro cuore. Un allievo del Pozzo, Evasio Colli dipinse all'interno le finte architetture degli altari laterali e gli affreschi del cupolino, mentre gli stucchi che ornano la parete sono opera del senese Francesco Notari. Da segnalare anche le quattro statue di stucco del senese Bartolomeo Mazzuoli. Nel 1901 il pittore Sallustio Tarugi ornò con pitture l'abside.
Convento S. Francesco: di origine duecentesca, fu ampliata nel XVII sec. dai Francescani. E' ancora identificabile l'ingresso della Chiesa originaria che comprendeva l'attuale transetto; il parato esterno è a mattoni con inserzioni di conci di travertino e pietra tufacea. La scarsella absidale (abside di piccole dimensioni) ha al centro una grande arcata gotica tamponata; sul fianco sinistro si erge la torre campanaria su quello destro sono posti il portale gotico, l'ingresso principale e i resti di un pulpito.
L'interno a croce latina a navata unica, la scarsella absidale è affiancata da due cappelle decorate da stucchi ed affreschi del 1500, in una cappella si trova l'affresco con la Madonna con Bambino e Santi di scuola senese del XIV sec.
Oratorio S. Giovanni in Poggiolo: del XIII sec.; il quattrocentesco portale d'ingresso proveniente dalla Chiesa di S. Maria della Cavina, è composto da due paraste ioniche sorreggenti un architrave sormontato da un timpano. Alla destra vi è collocata una trecentesca lapide tombale effigiante un monaco. Al suo interno episodi della vita di S. Silvestro datati 1412, nello stesso tempo venne eseguito l'altro affresco con la Crocifissione, la Madonna e S. Giovanni.
Chiesa S. Lucia: del 1653, l'estrosa facciata in travertino divisa in due registri tripartiti, unisce a stilemi strutturali e ornamentazioni tardo manieristiche un'esuberanza compositiva cara al barocco romano; il portale incorniciato da colonne dal capitello ionico festonato, i cui stipiti sono ornati da orecchie a voluta da cui discendono grandi pendoni di frutta.
All'interno a navata unica si conservano un cinquecentesco Crocifisso ligneo; i Santi: Girolamo, Margherita, Lorenzo, Agnese opera di Gaetano Perpignani e la Madonna in trono con Bambino di Luca Signorelli. Sotto la Chiesa vi sono tracce di un edificio del XII sec.
Chiesa S. Maria dei servi: del trecento si presenta con facciata a capanna con bugne regolari di travertino disposte a filaretto e arricchita da un portale strombato, con arco a sesto acuto sormontato da una cuspide. Gli spioventi del tetto sono ornati da una fila di archetti tribolati pensili poggianti su mensolette. La torre campanaria in laterizi dalle slanciate monofore affiancate da paraste risale al settecento. L'interno a navata unica venne ristrutturata nel settecento.
Andrea Pozzo realizzò il disegno interno dell'edificio e delle decorazioni ma non fu possibile seguire i lavori. Conserva un affresco con la Madonna della Santoreggia del XIV sec., una Madonna col Bambino attribuita al nascente Ugolino di Nerio, seguace di Duccio di Buoninsegna e un Crocifisso trecentesco ad affresco.
Chiesa S. Agnese: eretta nel 1306 per volere della poliziana Agnese Segni e nel seicento fu ristrutturata. La facciata conserva il portale del seicento mentre altri ornamenti sono del novecento. La torre campanaria in mattoni risale al settecento.
L'interno a navata unica conserva un affresco del trecento con Madonna con Bambino della scuola di Simone Martini, un Crocifisso in legno di scuola romana XIII sec., un S. Michele Arcangelo che sconfigge il demonio di Francesco Curradi XVI sec. e un affresco della Madonna del latte del quattrocento. Sull'altare maggiore si conserva il corpo della Santa Domenicana. Nella sagrestia e nei locali del Santuario sono contenute numerose testimonianze della Santa.
Agnese Segni: di Montepulciano (Gracciano 1268 – Montepulciano 20 aprile 1317) religiosa Italiana del secondo ordine Domenicano proclamata Santa nel 1726 da papa Benedetto XIII, di nobile famiglia toscana nel 1306 fondò a Montepulciano un monastero dedicato a S. Maria Novella; anche S. Caterina da Siena le fu devota e due sue nipoti furono monache nel suo convento. Il suo corpo è custodito nella Chiesa a lei dedicata in un urna sopra l'altare maggiore.
Chiesa S. Agostino: Chiesa rinascimentale con influenze tardogotiche costruita da Michelozzo, autore anche della lunetta del ricco portale (Madonna e Santi). Al secondo altare destro vi è un S. Bernardino di Giovanni di Paolo e sull'altare maggiore un notevole Crocifisso del quattrocento.
Convento S. Bernardo: eretto nel cinquecento e fu sostituito da una Chiesa progettata nel settecento da Andrea Pozzo. La facciata a intonaco è arredata da un portale del cinquecento in travertino con cornici modanate a timpano triangolare.
L'interno a pianta centrale ellittica è decorato con stucchi barocchi. Le numerose colonne del capitello composito accentuano il dinamismo espresso dalla pianta. L'altare maggiore è arricchito da due semi colonne dipinte a finto marmo rosa, al centro è inserita una terracotta con l'adorazione della Vergine, della bottega di Andrea della Robbia 1480. Al centro della conca absidale, altorilievo con il Padre Eterno. Sull'altare sinistro è inserita in una teca vitrea un settecentesco Crocifisso ligneo.
Chiesa Madonna delle Grazie: la sobria facciata è arricchita da un portico a opera di Ippolito Scalza. Nel suo interno a navata unica, è notevole la decorazione a stucco seicentesca. Una terracotta robbiana è nel secondo altare destro.
Palazzo Nobili – Tarugi: attribuito ad Antonio da Sangallo il vecchio del cinquecento, completamente rivestito in travertino un imponente portico con archi a tutto sesto, al piano nobile presenta finestre dal timpano curvo, il rivestimento è ritmato da semi colonne di ordine ionico poggianti su alti piedistalli, che sorreggono la balaustra del secondo piano anch'essa in travertino, dove la partitura è ottenuta con semi pilastrini di ordine dorico. Non è aperto al pubblico.
Fortezza Medicea: del 1261 (dalla Repubblica di Siena) più volte distrutta e ricostruita a causa delle contese tra senesi e fiorentini; l'ultima ricostruzione è attribuita ad Antonio da Sangallo il vecchio. Ha ospitato uno stabilimento bacologico poi il liceo, attualmente alcuni locali sono utilizzati come spazi espositivi (mostra annuale dell'artigianato), altri invece ospitano la Kennesaw State University della Georgia (USA) che li utilizza a scopo didattico – formativo.
Teatro poliziano: è legato alle vicende dell'Accademia degli intricati, eretto nel 1793 a opera del pratese Giuseppe Valentini utilizzando i locali del Monte Pio sottostanti il Duomo. Ha sempre ospitato una ricca e costante attività teatrale e lirica.
Palazzo Contucci: eretto nel 1519 da Antonio da Sangallo il vecchio.
Palazzo della Pretura: sito nel centro cittadino è del trecento.
Palazzo Civico: edificio merlato e turrito del XIX sec., simile al Palazzo della Signoria a Firenze, dalla sommità della torre si gode un'ampia vista, mentre all'interno si apre un cortile a doppio loggiato.
Palazzo Cervini: progettato dal Sangallo e caratterizzato dalla facciata a bugnato e dalle due ali avanzate.
Palazzo Bucelli: reca ala base urne e iscrizioni etrusche e latine.
Riserva naturale: è un'area naturale protetta istituita nel 1996 e occupa una superficie di 470 ettari con il lago di Montepulciano.
Biblioteca Comunale: ubicata nel palazzo Sisti e vanta un fondo antico di circa 12.000 volumi e uno moderno di oltre 48.000 volumi.
Museo Civico: dal 1957 ha sede nel palazzo Neri Orselli e si articola in cinque sezioni archeologiche: Poliziana, Terrecotte, Robbiane, Pinacoteca, Studiolo.

Eventi
Bravìo delle botti che trae origine dal XIV sec. si disputa tra otto contrade e consiste nel far rotolare le botti lungo le vie principali della cittadina; ogni botte pesa 80 kg. Per un percorso lungo 1.700 metri e si svolge l'ultima domenica di agosto.

A Montepulciano vi sono stati girati 14 film, per citarne qualcuno:
Il Cristo proibito del 1951; l'Arcidiavolo del 1966; In nome del papa re del 1971; Sotto il sole della Toscana del 2003; Meravoglioso Boccaccio del 2015; e serie televisive: I Carabinieri 7 del 2007 e luna di miele, una serie televisiva Tedesca.
Terme: site in località S. Albino e risalgono al 1571; l'impiego delle acque per fanghi, inalazioni e irrigazioni, è consigliato nella cura delle malattie dermatologiche, ginecologiche e dell'apparato respiratorio.
Enogastronomia: la viticoltura risale all'epoca etrusca ma il primo documento scritto risale al 789, fu costante nel medioevo; nel cinquecento deliziò papa Paolo III e nel 1685 il medico naturalista e poeta: Francesco Redi che nel suo divertente ditirambo: “Bacco di Toscana” concluse entusiasta: “Montepulciano d'ogni vine è re”.
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