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Bracciano

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E' posto sull'orlo del cratere del lago omonimo, un tempo chiamato: lacus Sabatinus. Fu antico insediamento etrusco ma le prime notizie storiche risalgono al XIII sec., quando i Prefetti di Vico vi costruirono una fortezza; raggiunse il massimo sviluppo nel 1400 quando divenne feudo e poi ducato degli Orsini.
Fu Napoleone Orsini ad iniziare la costruzione del castello nel 1470 trasformando e ampliando la vecchia fortezza dei Prefetti di Vico e i lavori continuarono con il figlio Virginio. Il Comune aveva intanto costruito un recinto fortificato di cui rimane una torre (la sentinella), un'altra torre dietro la Chiesa di S. Maria Novella e tratti di mura.
Nel 1501 papa Alessandro IV scomunicò gli Orsini, confiscò il castello e dichiarò guerra a Bracciano. Il feudo tornò agli Orsini nel 1560, ma dopo un periodo di decadenza divenne possesso degli Odescalchi, dei Torlonia e di nuovo degli Odescalchi.

Monumenti
Duomo S. Stefano: del XIII sec., con i rifacimenti del seicento assunse la planimetria a croce latina con tre navate, divise tra loro da due file di pilastri che prendono luce da una serie di finestroni che si aprono sulle laterali. La facciata è del settecento.
Al suo interno conserva: un fonte battesimale del cinquecento; un ciborio in legno del cinquecento; un reliquiario in forma dorato seicentesco; due trittici su tavola di cui uno attribuito a Gregorio e Donato d'Arezzo del 1315, rappresentanti: il Redentore e ai lati i Santi Giovanni Battista e Nicola, la Vergine della Cintolatra e i Santi Stefano e Lorenzo.
Chiesa S. Maria Novella: e convento, il complesso è del 1436 per volontà del Cardinale Giordano Orsini, una lapide al suo interno riporta al 1580 la data di consacrazione ufficiale, il campanile fu ultimato nel seicento. Nel 1630 furono ampliate le volte per le sepolture e realizzate due cappelle laterali; nel 1660 fu ingrandito il coro arretrando l'abside fino ad includere il campanile e nello spazio sottostante fu costruita la sagrestia. Nel 1692 fu costruito l'altare maggiore ancora oggi presente, opera do Domenico Rainaldi e nel 1765 la Chiesa assunse la forma attuale.
Il convento è del XV sec., la casa donata dal Cardinale Giordano Orsini con il pozzo al centro del chiostro, che testimonia con uno stemma: Orsini – Medici le nozze celebrate nel 1553 tra Paolo Giordano Orsino e Isabella Dè Medici. Nel seicento furono inseriti nel convento altri edifici confinanti e nel 1643 fu istituita una scuola di logica e filosofia per i novizi dell'Ordine.
Tra il 1706 e il 1712 i frati acquistarono le proprietà che compongono oggi il convento. Alla fine dell'ottocento lo Stato Italiano soppresse alcuni ordini religiosi e il convento fu acquisito dal Comune nel 1873, utilizzandolo come scuola, poste e Pretura. Nel 1907 fu anche destinato a carcere e dal 2006 è la sede del Museo Civico di Bracciano.
Chiesa S. Lorenzo: era dedicata a S. Pietro nel XVI sec. poi nel XVIII sec., fu costruito l'edificio attuale dedicato a S. Lorenzo. La struttura è a navata unica, ai lati quattro cappelle circolari, l'affresco dell'abside è del 1745 e raffigura l'Assunzione con S. Lorenzo e S. Francesco.
La Chiesa custodisce anche una tavola del cinquecento attribuita a Pedro Fernandez di Murcia.
Castello Orsini – Odescalchi: è un'eccezionale costruzione rinascimentale con reminiscenze medievali. Presenta una pianta poligonale coi lati diseguali fiancheggiati da sei possenti torrioni (il maschio è stato molto ridotto d'altezza) ed è ornato da eleganti beccatelli e finestre a croce guelfa. Originale è il cortile triangolare con scala a colonne crescenti.
Negli ambienti interni si notano opere degli Zuccari, busti del Bernini, stucchi, armature, oggetti di scavo, arredi preziosi. Determinante fu l'apporto di Antoniazzo Romano alla decorazione delle sale: egli arrivò con una turba di lavoranti come dicono le cronache e sotto la sua direzione furono compiuti tra l'altro, i due affreschi: Incontro con Piero dè Medici e Virginio Orsini assume il Comando delle truppe aragonesi.
Dal cammino di ronda alla sommità delle mura si ammira uno dei più bei paesaggi del Lazio.
Tenuta S. Liberato: il parco vanta una collezione di piante rare provenienti da tutto il mondo: Acero Canadese; Ciliegio Giapponese; Camelie, Rododentri, profumatissime choisya ternate e antico roseto. Il parco è tipico giardino all'Inglese scandito da siepi sempreverdi tipiche dei giardini all'Italiana.
Palazzo Patrizi: nasce su un antico insediamento romano, durante il medioevo fu edificato un castello dalla famiglia Venturini che poi passò agli Orsini. Dal cinquecento il feudo è di proprietà della famiglia Patrizi Naro Montoro che lo trasformarono in palazzo signorile. Nel XVIII sec. fu restaurato dall'architetto Sebastiano Cipriani e le sale interne furono interamente decorate con pitture ad affresco realizzate da Giuseppe Passeri.
Il palazzo conserva un giardino curato con diverse varietà di rose ed apre al pubblico per due giorni nel mese di maggio durante la festa delle rose.

Escursioni
Lago di Bracciano: è il secondo lago del Lazio con 57 kmq di superficie, colma alcuni crateri dei Monti Sabatini, tra rive scoscese è alimentato da una serie di sorgenti e torrentelli.

Vicarello: (8 km.) era già noto ai romani con il nome di Vicus Aurelii per le sue acque iper termali usate per la cura delle affezioni reumatiche. Fa parte di una tenuta di 1015 ettari che in epoca romana apparteneva all'imperatore Marco Aurelio.

Trevignano Romano: (12 km.) è un altro centro posto sul cratere del lago di Bracciano, già noto in età etrusca e nel suo territorio (località Olivetello) sono state portate alla luce necropoli di quel periodo. Una tomba detta dei Flabelli, ha restituito un corredo funerario di grande interesse. Gli oggetti di scavo della necropoli sono raccolti nell'antiquarium del palazzo comunale.
- Chiesa dell'Assunta: cinquecentesca, è uno dei luoghi più interessanti di Trevignano Romano, l'esterno seicentesco è caratterizzato da uno stile gotico e sovrastato da un campanile ricavato da una delle quattro torri della vecchia rocca. All'interno conserva ancora numerose opere artistiche di grande valore tra le quali un trittico del XII sec.
- Chiesa S. Caterina d'Alessandria: del XV sec., inglobando e ristrutturando una preesistente Chiesa del XI sec. Le mura in opera reticolata presentano delle irregolarità nell'esecuzione che, insieme alla facciata con la lesena in asse, avvicina le sue caratteristiche architettoniche alle tecniche medievali. I cubilia di pietra lavica leucitica sono stati ricavati da edifici di epoca romana.

Anguillara Sabazia: (12 km) fu feudo degli Anguillara e presenta i seguenti monumeti:
- Palazzo baronale: sito nel centro storico e caratterizzato dalla presenza dell'antica Porta Maggiore cinquecentesco; conserva al suo interno interessantissime decorazioni ancora oggi ben custoditi e visibili nella sala Comunale e soprattutto nella sala Consiliare, dove spiccano affreschi che raffigurano un paesaggio collinare tra Sorrento e Napoli; il porto di Napoli prima del XVI sec.; la città di Venezia. Notevole anche l'affresco di Giulio Romano raffigurante Tritoni e Nereidi.
- Collegiata dell'Assunta: posta in posizione panoramica sul lago di Bracciano; la Chiesa vista da lontana sembra una tiara (copricapo papale). Notizie risalenti al primo impianto risalgono al cinquecento ma essendo in precarie condizioni seguirono molti restauri e quella che si presenta oggi risale al 1794, composta da tre navate e sulle due laterali si aprono tre cappelle. La pavimentazione è in cotto locale fatto a mano e sotto di essa, è stato sistemato il sistema di riscaldamento.
La volta della navata centrale è affrescata con immagini della Madonna Assunta in cielo opera di Muziano Girolamo 1528 – 1592 in cui si nota l'influenza di Michelangelo. La fonte battesimale marmorea con sportelletti in bronzo è sormontata dalla statuetta si S. Giovanni Battista; il ciborio in marmo colorato e lo sportello dorato del 1625; la cappella di S. Michele Arcangelo pittura del 1600 da autore ignoto; cappella S. Carlo Borromeo e S. Rocco di Pietro Angeletti; cappella Madonna delle Grazie, qui staziona la macchina processionale raffigurante una copia della Madonna delle Grazie che viene portata in processione; cappella della confraternita con la statua di S. Pietro: riproduce fedelmente in scala la statua di S. Pietro in Vaticano, un'altra copia esiste in una Chiesetta delle cinque terre, non si conosce l'autore; cappella S. Francesco di Paola da pittore ignoto e una tela del Cavallucci raffigurante: il Salvatore. In fondo alla navata destra il quadro della Madonna di Rocca Maggiore è una pittura in tavola e risale al XV sec., di autore ignoto.

Manziana (8 km.) trattasi di un suggestivo borgo circondato da bellissimi boschi, ha cave di trachite, di gesso e pozzolana ed è ricco di sorgenti minerali.

Oriolo Romano: (11 km.) del 1500 è una residenza nobiliare, dal dicembre 2014 è gestito dal Polo Museale del Lazio, fu ampliato dalla famiglia Altieri nel 1674 durante il papato di Clemente X (nato Emilio Bonaventura Altieri: Roma 13 luglio 1590 – Roma 22 luglio 1676 239° papa dal 1670 alla morte l'esponente più rilevante della famiglia).
La facciata è sobria ma l'interno contiene molti affreschi: le sette immagini di Roma; storie dell'antico Testamento; e paesaggi. L'ala est del palazzo contiene la galleria dei papi, una collezione di ritratti di tutti i papi; la galleria servì da modello per i ritratti dei papi di S. Paolo fuori le mura, distrutti nell'incendio del 1823.
Il palazzo fu edificato dai Santa Croce nel 1585, fu poi degli Orsini dal 1604 al 1671 e degli Altieri dal 1671 al 1971. Risulta un tipico palazzo – villa schema cinquecentesco con loggiato a corpi laterizi elevati in forma di torre. Il loggiato centrale è a cinque arcate e poggia sul sottostante vano rettangolare in pietra dura basaltica.
La tradizione lo attribuisce a Jacopo Barozzi detto il Vignola, ma l'attuale configurazione è del XVII – XVIII sec., opera di Carlo Fontana, che ai corpi esterni aggiunse le due ali nord da creare un ampio cortile, fu elevata la torretta con orologio, abbellito l'ingresso con il ponte in pietra basaltica e rifatta la fontana al centro della piazza antistante il palazzo.
L'interno è distribuito in ampi e ben distribuiti ambienti decorati con stucchi, affreschi e pitture di buona fattura, alcune attribuite alla scuola di Taddeo Zuccari. L'arredo del palazzo è del seicento. Il museo è articolato in 14 sale, il salone d'ingresso ha nella volta rappresentato: Fetonte che guida i cavalli del sole, seguono sale ricche di affreschi di autori di fama dell'epoca. La Galleria attualmente consta di 268 ritratti di sommi pontefici da S. Pietro a Giovanni Paolo II, mancano Benedetto XVI e l'attuale Francesco. Il giardino di proprietà comunale è di circa otto ettari tipico giardino ottocentesco Inglese.
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