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Albano Laziale

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Anticamente fece parte del territorio di Alba Longa; in età imperiale Domiziano vi edificò una villa e Settimo Severo vi fece costruire i Castra Albana, accampamento militare per la II Legione partica. Fu duramente provata dalle invasioni dei barbari e coinvolta nelle contese della Chiesa. Dalla fine del XIII sec., al 1697 fu feudo dei Savelli e poi tornò sotto il diretto controllo della Santa Sede.

Monumenti
Cattedrale S. Pancrazio: la prima menzione di una Cattedrale ad Albano risale all'imperatore Costantino (306 – 337) e pontificato di papa Silvestro I (314 – 335) , restaurata da papa Leone III (795 – 816). Il Cardinale Flavio Chigi nel 1687 arricchì la Cattedrale.
Lavori nella Cattedrale del 1912/13 le hanno dato l'aspetto attuale; il 25 agosto 1963, fu visitata da papa Paolo VI, il 19 settembre 1982 da Giovanni Paolo II e il 21 settembre 2008 da papa Benedetto XVI consacrando il nuovo altare maggiore. La facciata del 1722 in peperino, tripartita da lesene di ordine architettonico gigante, sulla parte centrale un timpano sormontato da un imponente Croce, alle estremità: due fiaccole.
Lungo l'architrave della trabeazione la seguente iscrizione:”Fabritius Episc.Albanensis Card. Paolutius” ( Fabrizio Paolucci Card. Vescovo di Albano); al centro della facciata una finestra cieca, sormontata da un fregio raffigurante la palma del martirio.
L'interno originariamente tardo barocco, influenzato dagli interventi neoclassici, a tre navate coperte da volte a botte; sei cappelle laterali arredate con dipinti del XVII – XVIII sec., la contro facciata occupata dalla cantoria che sorregge l'organo.
Nella cripta sono conservati alcuni dei capitelli ionici dell'antica Basilica paleocristiana e un pregevole sarcofago marmoreo paleocristiano con figura di orante centrale.
Chiesa S. Pietro Apostolo: la prima testimonianza risale a papa Leone III che fece restaurare il tetto; il campanile in stile romanico risale al XII sec. La Chiesa fu ricavata da un'aula delle antiche terme romane fatte costruire dall'imperatore romano: Caracalla. Le modifiche del XII e XIV sec., hanno lasciato intatto l'arco ogivale a due spioventi con mensole e colonne di marmo, posto sopra una porta della Chiesa al lato occidentale.
All'interno della Chiesa sono visibili le tombe dei Savelli che fino al 1697 impose sulla Chiesa la propria protezione; inoltre vi sono conservate, trasformate in altari o balaustre, anche trabeazioni marmoree di età Severiana. In una nicchietta, affreschi di età bizantina raffigurante la Vergine, mentre quello più grande raffigura S. Margherita e S. Onofrio del XIII e XIV sec.
La grande pala dell'altare XVI sec., raffigura la consegna delle chiavi a S. Pietro; sono presenti anche stendardi settecenteschi. Sul lato orientale esterno della Chiesa sono reimpiegati come stipiti del portale due fregi in marmo di età imperiale romana.
Chiesa S. Paolo: dal 1999 Santuario di S. Gaspare del Bufalo, che conserva le reliquie del Santo, fondatore della congregazione dei missionari del Preziosissimo sangue. Il Santuario è uno dei centri di pellegrinaggio principale del Lazio. Accanto al complesso si trovano antichi cisternoni romani: uno 30 per 50 metri simbolo della città. Il complesso monastico risale al 1282 eretto dal Cardinale Giacomo Savelli, divenuto papa: Onorio IV; nel 1710 il pittore Gaspar Van Wittel in occasione della visita di papa Clemente XI, ritrasse su tela la Chiesa e l'annesso convento. (conservata al museo Pitti di Firenze).
Nel 1769 il Cardinale Marcantonio Colonna restaurò la Chiesa con facciata stile neoclassico ottocentesco e interno stile barocco piuttosto rielaborato. Sugli altari tele del seicento – settecento tra cui: “l'unzione di San Paolo” XVII sec., della scuola di Pietro da Cortona; la volta della navata decorata con affreschi ottocenteschi attribuiti al Gagliardi.
Chiesa S. Maria della stella: in passato si pensava che la Chiesa fosse stata eretta su di un tempio di età romana dedicato al Dio Esculapio, per la necropoli rinvenuta sotto la Chiesa, divenute poi catacombe di S. Senatore. Nel 1687 l'altare maggiore fu ornata con marmi policromi e gusto barocco; una struttura con timpano racchiude al centro il quadro della Madonna con bambino, contornato da Angeli. Il manto è ornato da una stella che da il nome alla Chiesa; quattro statue in gesso, sormontate su di un muro, divide l presbiterio. Nel 1867 vi fu sepolta la regina delle due Sicilie Maria Teresa Isabella d'Asburgo – Lorena seconda moglie del re Ferdinando II, morta di colera insieme all'ultimo suo figlio.
Chiesa S. Bonaventura: Chiesa e convento del 1619, per volontà di donna Flaminia Colonna – Gonzaga, moglie nel 1587 di Giulio Cesare Gonzaga e che alla morte di questi, si risposò con Paolo Savelli allora duca di Albano.
Santuario Maria SS. Della Rotonda: occupa un antico edificio rotondo di costruzione romana del I sec., e convertito ad uso Cristiano all'epoca di Costantino il grande (274 – 337). Nella consacrazione del 7 dicembre 1060, regnante papa Niccolò II murarono nell'altare maggiore un frammento di carta a memoria della consacrazione e numerose reliquie di S. Savino, S. Silvestro I papa, Santissimi Giovanni e Paolo.
La facciata in ordine dorico alta 15 metri e larga 12 metri con portico di 16,30 per 4,35 metri, pavimento originale dell'edificio romano a tessere musive bianche e nere con disegni di mostri marini.
Il campanile: architettura romanica del trecento e restaurato con stucchi nel 1708; i restauri del 1951 portarono alla muratura dei buchi nella parte bassa del campanile, con l'aggiunta delle piastrelle in stile cosmatesco, completamento del cornicione, sistemazione della scala interna e realizzo delle grondaie.
Attualmente nella sagrestia è allestito un piccolo antiquarium con frammenti di sarcofagi ed iscrizioni sepolcrali dei soldati della: “Legio II parthica” (creata nel 197 d. C., dall'imperatore Settimio Severo) e stela funeraria con iscrizione in greco antico del bambino: Eutyches morto a due anni e trovato seppellito presso il Santuario.
Palazzo Savelli: XIII sec., nacque come fortificazione con torri quadrangolari. Nel 1870 fu sede del municipio dopo l'annessione del Lazio al Regno d'Italia; al suo interno da notare la grande scalinata che porta al piano nobile e la sala nobile, usata come aula consiliare.
Palazzo Lercari: o vescovile, eretto nel 1727 dal Cardinale Nicolò Maria Lercaro per ospitare papa Benedetto XIII; notevole il portale d'ingresso nell'atrio e la cappella interna, dal 1759 ospita il vescovado.
Palazzo Campano: eretto nel 1465 dal vescovo e letterato Giannantonio Campano, è stato uno dei primi palazzi patrizi costruito in Albano.
Palazzo Rospigliosi: del 1667 e dagli anni trenta ospita i P.P. Giuseppini dell'Istituto Leonardo Murialdo, vi è annesso un giardino.
Palazzo Pamphilj: o del Collegio Nazareno eretto nel 1655, fu proprietà dei padri Scolopi del Collegio Nazareno di Roma nel 1764 e adibito a residenza estiva degli alunni del Collegio fino al 1944, quando fu destinato a ricovero per 52 famiglie sfollate di guerra; attualmente versa nel degrado e nell'incuria.
Villa Doria – Pamphilj: XVIII sec., rasa al suolo dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, oggi è un parco pubblico una delle aree verdi più importanti del territorio, con ruderi di una villa romana attribuita a Gneo Pompeo Magno.
Villa Ferrajoli: del 1845 ospita il museo civico di Albano in stile neoclassico.
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