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La città sorse nel sec. XIX come centro di soggiorno estivo e fu meta privilegiata dell'aristocrazia europea. Fino al 1926 era comune autonomo quando insieme ad altri diciotto comuni venne inglobato nel comune di Genova e dal 2005 fa parte del “Municipio VII ponente” unitamente a Prà e Voltri. Il suo nome deriva dall'antica “Pyla Veituriorum“ fondata dalla tribù Ligure dei “Veturii“.

Monumenti
Villa Doria Centurione: è una storica dimora nobiliare del sec. XVI e disposta in lieve pendenza su parte del parco della villa, esternamente è decorata a monocromo da Lazzaro Tavarone (pittore Italiano 1556 – 1640). Al suo interno la sequenza di Atrio, scalone e loggia richiama quella tipica struttura delle ville pre-alessiane; il salone si presenta con soffitto affrescato dallo stesso artista.
Le decorazioni interne della villa vennero eseguite in due fasi: la prima manierista intorno al 1550 da Nicolosio Granello detto “il figonetto“ e Ottavio Semino, mentre la seconda in stile barocco si deve al Tavarone come sue sono le decorazioni alle pareti nelle stanze adiacenti. Al piano terra gli affreschi sono opera di Nicolosio Granello e Ottavio Semino e raffigurano scene di battaglia, personaggi mitologici e decori con festoni a carattere vegetale.
La torre che si erge dietro la villa venne eretta nel 1591 ed è collegata al piano nobile da un passaggio sopraelevato, è alta 27 metri con basamento a scarpa e coronamento a sbalzo. Dal 2005 è sede del “CSU Sostenibile Archespeleologia“; Scuola Nazionale di Archeospeleologia patrocinato dal “MIBACT”. Su richiesta la torre è visitabile ed espone una serie di armature d'epoca.
Il parco che circonda la villa è di 115.000 mq. Realizzato nel 1548 con una vegetazione di lecci, querce, conifere e piante esotiche. E' dotato di un laghetto artificiale con al centro un isolotto di forma ellittica con giochi d'acqua. Le statue che ornavano il laghetto oggi si possono ammirare nel Museo di S. Agostino presso l'omonima Chiesa in Genova.
Museo Navale: ha sede nella villa ed espone collezioni di dipinti a carattere marinaresco le quali illustrano la storia della marineria ligure dal medioevo ai giorni nostri. Dal 2005 insieme a Galata (museo del mare in Genova) e museo-teatro della Commenda fa parte del circuito museale del “Mu.MA“.
Villa Durazzo Pallavicini: è una storica dimora nobiliare del 1840 comprendente anche il parco di quasi 10ha ed è tra i maggiori giardini storici a livello europeo e dotato anche di giardino botanico. Nel 2017 è stato incoronato “Parco più bello d'Italia“; esso fu affidato e progettato a Michele Canzio il quale era lo scenografo del teatro Carlo Felice e insegnante presso l'Accademia ligustica di belle arti.
La villa è in stile neoclassico in posizione dominante ed è il oalazzo di villeggiatura che nel settecento apparteneva a Giovanni Battista Grimaldi, doge della Repubblica di Genova dal 1752 al 1754. Il palazzo è articolato su quattro piani dotato di ampia terrazza panoramica; internamente ha decorazione a tempera e stucco con dipinti murali dovuti allo stesso Michele Canzio e Giuseppe Isola, mentre l'affresco nel salone del piano nobile risale all'ottocento.
Il parco è ricco di significati simbolici e allegorici i quali si snodano lungo sentieri contornati da architetture neoclassiche, neogotiche o rustiche; percorrendo un viale fiancheggiato da lecci e allori si incontra il “coffee house“ un piccolo edificio in stile neoclassico arricchito da quattro statue di Carlo Rubatto che raffigurano: “Ebe – Flora – Leda e Pomona“; al termine del viale “l'arco di trionfo“ decorato da statue di G. B. Cevasco. Oltre l'arco è presente una delle più antiche collezioni Italiane di camelie; risalendo la collina s'incontrano pini marittimi e finte rovine medievali: la cappelletta gotica della Madonna, il castello, il mausoleo del capitano, le tombe degli eroi e la casa colonica. Il castello a base quadrata e torre cilindrica è internamente affrescato e dotato di pregevoli arredi.
Più avanti vi è il lago grande con il tempietto dedicato a Diana, il quale sorge al centro del lago, con il ponticello in ferro stile orientale, la pagoda cinese, l'obelisco egizio e il tempio turco. In tutto il parco sono numerose le statue attribuite a Giovanni Battista Cevasco, i gioghi d'acqua e rari esemplari vegetali. Il giardino botanico si estende su 4.500 mq e vi sono esposte circa 1500 specie vegetali.
Dal 1936 il palazzo ospita il museo di archeologia ligure con reperti disposti lungo un percorso di 13 sale documentando la vita dei popoli che abitavano la Liguria tra centomila anni fa alla fine dell'impero romano. Tra i reperti più importanti: le sepolture paleolitiche, tra le più cospicue e meglio conservate d'Europa; tra esse troviamo quella di un giovane alto e robusto di circa 15 anni, morto per un trauma violento e risalente a circa 24.000 anni fa definito “principe“ per la ricchezza del corredo funerario; esso proviene dalla grotta delle Arene Candide. Inoltre vi sono anche la “tavola bronzea di Polcevera“ (è una lamina in bronzo con incisione in lingua latina di una sentenza emessa dal senato romano nel 117 a. C.) e la statua stele di Zignago, la prima delle numerose ritrovate in Lunigiana, con raffigurazioni di eroi guerrieri dell'età del rame.
Palazzo Della Chiesa: del sec. XVII fu palazzo di villeggiatura di proprietà dei marchesi Della Chiesa di cui fece parte Giacomo Della Chiesa il futuro papa Benedetto XV.
Chiesa dei Santi Martino e Benedetto: è la più antica risale al sec. XI e se ne ha notizie la prima volta in un documento di papa Adriano IV del 1157. La volta venne decorata da Giovanni e Antonio Orazio Quinzio e a quest'ultimo si deve anche il dipinto raffigurante S. Rosalia di cui alcune reliquie sono conservate nella Chiesa.
Chiesa di S. Maria Immacolata: caratterizzata dalla grande cupola alta 53 metri; l'altare maggiore risale al 1936 in marmo policromo e nel pieno della seconda guerra mondiale il pittore Raffaele Albertella realizzò il grande affresco nell'abside, al suo interno custodisce tele del seicento.
Chiesa di Monte Oliveto: del sec. XVI si presenta a tre navate divise da pilastri quadrangolari e nove altari, priva di transetto e ampio coro, custodisce opere d'arte di cui una tavola di Pier Francesco Sacchi del 1527; Bernardo Castello e due tele di Antonio Semino del 1585; una statua in marmo in stile barocco posta sull'altare maggiore; pavimento in marmo e il sagrato offre un ampio panorama sul mare.
Chiesa di S. Carlo Borromeo: del 1615 dedicata all'arcivescovo milanese, nel 1886 la parete del coro venne affrescata da G. B. Ghigliotti e nel 1928 fu realizzata la facciata fino ad allora priva di decori. Al suo interno custodisce una pala attribuita a Gioacchino Assereto, una statua della Madonna del seicento e un organo del 1889.
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