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Pietrasanta

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Centro di lavorazione del marmo e del bronzo, la cittadina ha un centro storico ben curato con numerose gallerie. Le testimonianze storiche attestano la lunga presenza dell'uomo che si avvicendano nei secoli, dai raffinati mercanti etruschi; i fieri e combattivi Liguri-Apuani, i colonizzatori e costruttori romani e dopo il crollo dell'impero romano d'Occidente, i Longobardi che hanno lasciato una ricca eredità.
Fu eretta la rocca di sala del XII sec. forse su di un precedente insediamento romano, intorno al quale cominciò a sorgere il primo nucleo cittadino; dopo un incendio del 1255 il podestà di Lucca Guiscardo di Pietrasanta, iniziò la costruzione del nuovo abitato che subì numerose signorie finché fu dato ai Medici nel 1513

Monumenti
Duomo: dedicato a S. Martino, eretto nel sec. XIII e ampliato nel 1330 l'interno è rivestito di marmi bianchi con una facciata dal profilo fortemente spiovente, della quale si intuisce il profilo interno a tre navate. Sui tre portali le tre lunette scolpite riportano scene della Passione di Cristo, nel transetto destro si apre un'altra porta anch'essa sormontata da una lunetta scolpita raffigurante S. Giovanni Battista, opera trecentesca di Bonuccio Pardini. Gli stemmi sulla facciata ricordano la dominazione Genovese e Fiorentina sulla città, oltre a un grande stemma di papa Leone X; il rosone in marmo è attribuito a Riccomanno Riccomanni del XIV sec.
L'interno si presenta a croce latina a tre navate, ristrutturata nel 1627 per volere della granduchessa Cristina di Lorena, che Ella commissionò gli altari laterali decorati con grandi pale devozionali: (si contano opere di Matteo Rosselli, Francesco Curradi, Jacopo Vignali, Pietro Dandini, Jacopo Chiavistelli); mentre gli apparati scultorei furono curati da Giovan Battista Stagi e Ferdinando Tacca, al secolo precedente risale il pulpito marmoreo una pregevole opera di Donato Benti e Lorenzo Stagi del 1508.
Le pareti e i soffitti sono stati dipinti con vari soggetti a colori o a chiaro scuro, dal pittore milanese Luigi Ademollo nel 1823; la cupola originariamente ottagonale 1453, venne ricostruita a pianta circolare nel 1820. Nella cappella del transetto a destra dell'altare maggiore si trova la venerata reliquia della cosiddetta Madonna del Sole, un dipinto su tavola raffigurante una Madonna col Bambino tra i Santi, di anonimo pittore tardo gotico datato 1424, il quale viene esposto solo durante le celebrazioni particolari.
Il campanile che fiancheggia la Collegiata è alto 36 metri con pianta a base quadrata e lato di otto metri, si presenta con una semplice superficie a mattoni a vista; al suo interno è presente una particolare scala elicoidale, il campanile che fu commissionato dalla Collegiata di S. Martino è stato completato intorno al 1520.
Oratorio di S. Giacinto: edificato tra il 1604/15 è comunemente indicato come battistero perché vi si trovano due imponenti fonti battesimali e fino al XIX sec. fu la sede della Compagnia del SS Sacramento, l'unica opera rimasta dell'assetto originario seicentesco è la pala d'altare di Filippo Martelli, che rappresenta un'eucarestia e Angeli adoranti 1636.
Nel sec. XVIII Giuseppe Maria Castepoggi scolpì un nuovo altare, la balaustra e le acquasantiere. La volta e le pareti sono decorate con episodi della vita di Cristo e di Maria, dal pittore cremonese Pietro Cavatorta, si può osservare la scena centrale con la gloria della Vergine, medaglioni affrescati con scene bibliche, frammenti del trionfo del SS. Sacramento nel catino absidale e figure sulle pareti laterali e nella cantoria.
La vasca esagonale del 1389 con raffigurazioni allegoriche delle virtù è attribuita a Bonucci Pardini. L'altro fonte a tabernacolo affidato nel 1509 a Donato Benti e Nicola Civitali rimase incompiuto; la tazza con elegante fregio marino, fu riutilizzata un sec. dopo da Fabrizio Pelliccia ed Orazio Bergamini, i quali eseguirono il piede e la copertura a tempietto completata da piccole sculture in bronzo opera di Felice Palma.
Chiesa e convento S. Agostino: risale al sec. XIV ad essi era annesso l'ospedale dei mercanti. Al suo interno vi sono numerose lapidi tombali a pavimento e brani di cicli ad affresco del sec. XIV. Nella parete dell'altare maggiore nella contro facciata e nella parete destra è stata recuperata la decorazione murale settecentesca. Gli altari eretti tra il trecento e cinquecento sono stati sostituiti con quelli attuali in marmo del seicento, fatta eccezione della prima a destra del 1512, su di esse era collocata una natività del 1519 di Zacchia il Vecchio, trafugata nel 1921 di cui ne resta la lunetta di coronamento con la Pietà.
Oggi la Chiesa non è officiata e viene utilizzata per mostre temporanee soprattutto nei mesi estivi; all'edificio è annesso il campanile in stile barocco e accanto vi è il chiostro sul quale si affaccia il centro culturale Luigi Russo, caratterizzato dalla presenza della biblioteca Comunale Giosuè Carducci e di una raccolta di bozzetti.
Sulla piazza arricchita dalla fontana cinquecentesca, dal monumento a Leopoldo II, il Duomo e la Chiesa di S. Agostino, è presente anche la torre civica o torre delle ore in stile gotico, con la funzione di ospitare campane destinate a scandire i momenti della vita quotidiana di una città, differenziandosi dal campanile legato alla vita religiosa.
Palazzo Moroni: è la sede del Museo archeologico locale nel quale si trovano numerosi oggetti risalenti all'epoca degli etruschi. La cittadina possiede una rete di cunicoli sotterranei oltre ad opere difensive strategiche, quali le mura di cinta ben visibili dalla piazza, raggiungibili grazie ad un sentiero che termina alla rocca di sala, dalla quale si ammira la piana Versiliese da Viareggio a Forte dei marmi e nelle giornate più limpide, sono visibili alcune isole dell'Arcipelago Toscano e più spesso la costa Ligure.
Chiesa di S. Francesco: con annesso convento risalente al 1523 e ampliato nel seicento. Nel 1830 Luigi Ademollo dipinse i miracoli di S. Antonio da Padova nel loggiato, le storie della vita di S. Francesco nel chiostro e episodi della vita di Cristo e della Vergine nell'atrio del convento. Tra le opere: una visione di S. Antonio da Padova di Orazio Fidani del seicento e la pala con S. Luigi di Francia e i Santi S. Francesco di Paola ed Elisabetta d'Ungheria del 1700 di Gian Domenico Gabbiani.
Nel 1743/44 un frate pittore Alberico Clemente Carlini realizzò due grandi tele raffigurante la cacciata dei mercanti dal Tempio e Gesù tra i dottori; otto tondi con Santi Francescani e le 14 stazioni della via Crucis.
Musa: è un museo reale e virtuale di scultura e architettura di moderna concezione che illustra tutto il procedimento di estrazione del marmo.

Vi sono alcune strutture che adornano piazze e strade cittadine:
- di Franco Adani: “il giudizio del minotauro” - Rotonda di via Aurelia.
- di Ferdinando Botero: “il guerriero” - Piazza Matteotti. Affreschi “Paradiso e inferno” - Chiesa della Misericordia via Mazzini.
- di Pietro Cascella: “memoria di Pietrasanta” - Piazza Matteotti.
- di Girolamo Ciulla: “il coccodrillo” - via Asmara.
- di Jean Michel Folon: “L'oiseau” - Rotonda di V/le Apua.
- di Igor Hitoraj; “il centauro” - Piazzetta del centauro.
- di Marcello Tommasi: gruppo bronzeo “scena rurale per il mercato Comunale” - via Oberdan.
- di Kan Yasuda: “chiave del sogno” - Piazza della stazione.

La caratteristica e antica stradina “via del Riccetto” presenta una pavimentazione in ciottoli di fiume.
Salendo alle frazioni di Capriglia e Capezzano Monte, si gode di una piacevole vista sul mar Ligure e mar Tirreno, con un panorama che spazia dall'isola Palmaria nel golfo della Spezia, fino alle coste Livornesi e all'antistante isola di Gorgona. Nelle giornate serene si distinguono all'orizzonte i contorni dell'Isola d'Elba, della Corsica e talvolta le vette delle Alpi Marittime.
La stazione balneare di Marina di Pietrasanta è nota per la grande pineta in cui ogni estate si tiene il festival della Versiliana.
Pieve di Santo Stefano: nella frazione di Vallecchia del Comune di Pietrasanta, le prime inferiori risalgono al 881 e si presenta a tre navate, con la centrale che va a concludersi con abside semicircolare; è recintata e include: la casa parrocchiale e il campanile. Di grande rilievo è la facciata con al centro un grande portale d'ingresso, sormontato da un rosone in marmo neoclassico, è affiancato su entrambi i lati da due portoni più discreti.
Valdicastello Carducci: è un borgo del Comune di Pietrasanta qui nacque Giosuè Carducci 27 luglio 1835 e deceduto a Bologna il 26 febbraio 1907 – poeta e primo premio nobel per la letteratura Italiana – la sua casa natale composta da quattro stanze è oggi una casa-museo con arredi originali dell'epoca, ricordi e pannelli illustrativi della vita del poeta. La casa natale fu dichiarata monumento nazionale e nel 1950 un decreto del Presidente della Repubblica Italiana autorizzò il paese all'adozione del nuovo nome: “Valdicastello Carducci”.
Il borgo si arricchisce anche dell'antica Chiesa dei S. Giovanni e Felicita, fondata nel sec. VI e ristrutturata nel XIII sec. Sono da ammirare il rosone trecentesco, i piccoli archi gotici laterali e gli affreschi interni del sec. XIV.

Escursioni
Forte Dei Marmi
L'abitato si è sviluppato in epoca rinascimentale intorno a un attracco utilizzato per il mercato dei marmi, provenienti dalle retrostanti Alpi Apuane; nel 1788 il granduca Leopoldo I fece costruire la fortezza che diede il nome alla cittadina.
La cittadina ha dato i natali alla principessa Paola Ruffo di Calabria che qui nacque 11 settembre 1937 e dal 1993 al 2013 è stata regina del Belgio come consorte di Alberto II.
La fortezza del XVIII sec. ospita il museo della satira e della caricatura ed è uno dei più importanti del genere al mondo. Al piano terra vengono allestite importanti mostre temporanee; al lato del fortino sorge un pozzo del settecento.
Sul mare si trova il pontile caricatore distante 300 metri dalla costa, il quale veniva utilizzato per imbarcare i grossi blocchi di marmo in partenza per il mondo, oggi è meta turistica e viene utilizzato come punto di attracco di un traghetto che fa rotta per le cinque terre.
Chiesa di S. Ermete fu ingrandita nel 1870 e nel 1885 iniziarono i lavori del campanile che si bloccarono per mancanza di fondi a soli quattro metri di altezza, furono portati a termine nel 1891. Oggi il campanile è il più antico della pianura Versiliese dato che molti furono abbattuti dai tedeschi nel 1944 per la ritirata. Nel 1923 la Chiesa fu dotata di due navate laterali.
La mondanità locale Versiliese con i suoi numerosi locali, discoteche e affini, è punto di ritrovo estivo per meravigliose vacanze in Toscana.
Seravezza (a 7 km.): è una cittadina importante per le sue cave di marmi pregiati, notevole è il Duomo del sec. XVI che conserva un pulpito, un paliotto e un reliquiario marmorei; una Croce del Pollaiolo e un fonte battesimale di Stagio Stagi. Il palazzo Mediceo eretto nel sec. XVI dall'Ammannati e oltre il torrente Vezza sorge la quattrocentesca Chiesa dell'Annunziata, con un dipinto di Pietro da Cortona raffigurante le Marie al sepolcro.
Strazzema (a 20 km.): la località era già nota ai romani per le cave di marmo e centro di soggiorno. Interessante è la pieve di S. Maria Assunta, romanica con antichi rilievi nel portale e rosone quattrocentesco. L'interno è arricchito da buone opere del XV – XVI sec.
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