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Sperlonga

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Il nome deriva dal latino: Speluncae per le grotte costiere che furono fantasiosamente sfruttate dai romani e in particolare dall'imperatore Tiberio. Le vicende storiche della cittadina, sono legate a quelle di Fondi. Devastata dai saraceni nel 1534 Sperlonga fu nuovamente aggredita dai turchi nel 1622. Le quattro torri di difesa (centrale, del nibbio, truglia e capovento) non furono sufficienti a salvarla dalle numerose incursioni.
Nel 1957 è venuta alla luce un interessante area archeologica ed è stato quindi allestito un museo per custodirvi i reperti rinvenuti nel luogo e d'intorni. L'abitato di case imbiancate a calce, con le caratteristiche murales, unite da archetti, ponti, scalette, si è esteso per l'improvviso fiorire di un nuovo insediamento turistico.
Fa parte del circuito: ”BORGHI PIU' BELLI D'ITALIA”

Monumenti
Chiesa S. Maria di Sperlonga: era esistente già nel 1135; a due navate con matronei, subì modifiche e rifacimenti, conserva una tela raffigurante la Madonna Assunta sull'altare maggiore e una statua lignea di S. Leone Magno, nella cappella del presepe, che gli fu dedicata al momento della sua consacrazione come Patrono della città. La cappella S. Domenico conserva un altare settecentesco con volta affrescata.
Palazzo Sabella: è il palazzo che ospitò nel 1379 l'antipapa Clemente VII in fuga da Anagni dopo la sconfitta di Marino. La facciata venne rifatta nel XVI sec.
Torri di avvistamento: torre centrale detta torre maggiore, apparteneva al sistema di torri di avvistamento impiantato nel XVI sec., ne sopravvisse solo una porzione nell'attuale centro del paese.
Torre Truglia: edificata nel 1532 su di una precedente torre romana sita sulla punta del promontorio su cui sorge il paese. Dopo la distruzione da parte del Barbarossa, venne ricostruita nel 1611 e fu di nuovo distrutta nel 1623. Tra il 1870 e il 1969 fu utilizzata come sede della Guardia di Finanza; successivamente divenne sede del “centro educazione dell'ambiente marino” del Parco Naturale regionale “Riviera di Ulisse”.
Al sistema difensivo appartenevano anche la torre del nibbio, inclusa in un castello baronale prospiciente la piazzetta centrale del paese e la torre di Capovento a tre km., anch'essa distrutta nel 1532 e utilizzata come dogana dal 1820.
Villa di Tiberio: deriva dall'ingrandimento di una precedente villa repubblicana, con ambienti disposti intorno a un portico; una grotta naturale, ampliata e riccamente decorata all'epoca di Tiberio, del quale era la residenza privata. Gran parte dell'interno della grotta era occupato da una vasca rotonda con sedili scavati nella parete.
Gli scavi hanno portato alla luce circa 10.000 frammenti di sculture di grande valore; (alcuni originali greci risalgono al 180 a. C.) pazientemente ricomposte e sistemate al Museo archeologico.
Museo: archeologico nazionale di Sperlonga, custodisce i frammenti e le sculture rinvenute nella grotta di Tiberio. Le sculture ellenistiche spesso di grandi dimensioni, hanno per soggetto episodi del mito di Ulisse, che nelle spiagge pontine, secondo la leggenda, visse molte sue avventure. Vi si ammira: il Ratto del Palladio da Troia II sec. a. C.; Ganimede che sta per essere rapito dall'aquila II sec., d. C.; alcuni putti e una statua muliebre del I sec., d. C.; l'accecamento di Polifemo da parte di Ulisse: la figura del gigante è ricostruita solo in parte, era di circa cinque metri, attorno: Ulisse che dirige l'impresa e due suoi compagni che configgono il palo. L'opera dell'incalcolabile valore artistico, risale al II sec., a. C., di cui ne sono probabili autori: Atanodoro – Agesandro e Polidoro di Rodi, gli stessi che scolpirono il famoso: “Laocoonte” ora ai musei Vaticani.
Altro gruppo pregevole è quello di Scilla che attacca la nave di Ulisse, in cui è visibile la sirena che cattura alcuni marinai, mentre Ulisse cerca di salvarli. Sulla poppa della nave, sono le firme di Atanodoro, Agesandro e Polidoro di Rodi. Nell'ultima sala, il cranio di un coccodrillo, ciò dimostra che nelle piscine, si tenevano anche animali esotici e non per uso gastronomico.

Aree Naturali
Parco Regionale Riviera di Ulisse; Monumento naturale Promontorio villa di Tiberio e Costa torre Capovento – Punta Cetarola.
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