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Sarzana

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Le sue origini risalgono al periodo alto-medievale. Nel 1204 per volere di papa Innocenzo III il borgo acquistò notevole importanza e nella metà dello stesso secolo passò sotto il dominio di Pisa, la quale dotò l'abitato di una possente fortezza; venne governata da Castruccio Castrocani signore di Lucca tra il 1314 e il 1328 e a questi seguirono i domini di Milano, Genova e Firenze. Nel 1562 passò definitivamente sotto la tutela della repubblica genovese.
E' considerata l'erede storica dell'antica città romana di “Luni“.

Monumenti
Concattedrale di S. Maria Assunta: risale al 1204 eretta sulle fondamenta dell'originaria pieve intitolata a S. Basilio, citato in una bolla pontificia di Eugenio III dell'11 novembre 1148. Si presenta con facciata romanica a capanna, il rivestimento in marmo bianco e il rosone risale al 1474 opera dello scultore Lorenzo da Pietrasanta per volontà del Cardinale di Bologna Filippo Calandrini, la cui memoria è scritta su di una lapide in facciata: “Filippo Calandrini Cardinale di Bologna penitenziere maggiore della famiglia Calandrini patria di Sarzana, portò a compimento la parte superiore della facciata e la fece piamente ornare con le finestre e le statue nell'anno del Signore 1474”.
Il portale è del 1355 opera di Michelino de Vivaldo come reca l'iscrizione sull'architrave; la lunetta è realizzata con la tecnica del mosaico e raffigura l'evento biblico dell'Assunzione di Maria al cielo tra l'esultanza degli Angeli. Dell'antica pieve medievale di S. Basilio potrebbe essere memoria l'attiguo campanile arretrato di poco rispetto alla facciata; esso è composto da un'alta torre quadrata e corredato da una merlatura alla guelfa e cuspide di forma piramidale, con una banderuola in ferro battuto la quale rappresenta un Angelo recante la reliquia del “Preziosissimo sangue“ che viene custodita e venerata nella Cattedrale.
L'interno è in stile barocco e mantiene la struttura originaria, suddivisa in tre navate con ampie arcate a tutto sesto e poggianti su colonne ottagonali con capitelli scolpiti; il soffitto è a cassettoni in legno intagliato risalente tra il 1662e il 1670 ad opera di Pietro Giambelli. Le navate laterali sono dotate di cappelle delimitate da balaustre e altari in marmi policromi.
La cappella dedicata al SS. Sacramento e al Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, ospita un tabernacolo marmoreo e la reliquia, mentre nell'ancona dell'altare di sinistra vi è custodita la Croce del maestro Guglielmo, la quale è la Croce dipinta Italiana più antica e datata 1138. Il presbiterio è rialzato di alcuni gradini ed ospita l'altare maggiore in marmo e lungo le pareti laterali il coro ligneo; il soffitto è riccamente decorato con stucchi e pitture raffigurante al centro la Colomba dello Spirito Santo.
Al suo interno sono custodite opere degli artisti: Francesco Solimena – Domenico Fiasella – Leonardo e Francesco Riccomanni- Luca della Robbia con una terracotta – Giovanni Baratta con due busti in marmo – Domenico Sarti – Giovanni Antonio Cybei (abate carrarese del settecento). Inoltre la Chiesa è famosa per la reliquia del sangue di Cristo il quale fu raccolto durante la Crocefissione e fu portata a Luni nel 742.
La reliquia della mano e del braccio di S. Andrea conservata (nel 2017) nella Cattedrale, nel VI sec. venne donata al vescovo Venanzio di Luni da papa Gregorio Magno suo grande amico. In occasione del dono venne eretta la Chiesa di S. Andrea che fu dimora della reliquia; essa fu portata da Costantinopoli a Roma da un certo Andrea il quale era maggiordomo dell'imperatore Maurizio di Costantinopoli.
Pieve di S. Andrea: risalente al sec. X ed è l'edificio più antico; essa è ricordata per la prima volta come sede del Sinodo del 1137. La facciata odierna reca un portale d'ingresso abbellito da un portale del cinquecento in marmo bianco di Carrara, con stipiti ornati da due cariatidi a seno scoperto e sormontato dalla stella a otto punte il sidus, simbolo degli anziani del comune di Sarzana. Sempre in marmo è il basamento del fonte battesimale del sec. XVI ad opera di Giovanni Morelli.
Al suo interno custodisce sculture marmoree del XIV e XV sec. raffigurante S. Andrea, patrono di Sarzana e i Santi Pietro e Paolo nonché dipinti ad opera di Fiasella e un affresco di artista anonimo.
Oratorio di S. Girolamo: il primo impianto risale al 1473 con cappella alla SS. Trinità; la volta è affrescata con scena raffigurante la “Gloria di Dio tra gli angeli” opera di un anonimo genovese, mentre sull'altare maggiore campeggia una tela raffigurante la Crocefissione nella tradizionale iconografia con Madonna, S. Giovanni e S. Maria Maddalena.
Oratorio di S. Croce: risale al sec. XV ed è uno degli oratori più antichi del borgo storico; nei documenti venne citata per la prima volta nel 1638. A navata unica e con ingresso all'oratorio sul fianco destro, all'interno vi è conservata una copia del Volto Santo di Lucca.
Oratorio della Misericordia: risale al sec. XVI ubicato nei pressi della cittadella; dal 2003 i suoi locali sono la sede del locale museo diocesano.
Chiesa, Convento e chiostro di S. Francesco: la prima menzione documentata risale al 1238 e la tradizione vuole che sia stato lo stesso S. Francesco, di passaggio nella cittadina a fondare il convento il quale nel sec. XV fu ampliato con il dormitorio e il chiostro. La Chiesa si presenta con facciata a capanna e sopra il portale una lunetta del sec. XVII; l'architrave in marmo raffigura S. Bernardino da Siena circondato dal cordone francescano, come segno dei frati Minori Osservanti che subentrarono ai francescani nel 1462. L'impianto è a croce latina a navata unica.
Al suo interno custodisce: affreschi di Priamo della Quercia fratello del più noto Jacopo; coro ligneo e altare maggiore del settecento ornato di putti marmorei e le statue di S. Francesco e S. Antonio; sculture di Domenico Fiasella; opere di Antonio da Carpena detto il “Carpenino“; dipinto di Andrea del Sarto del 1528; due particolari iscrizioni in lungua latina e austro bavarese arcaico a memoria della presenza tedesca nel cinquecento che erano al servizio della Repubblicadi Genova. L'annesso convento è sede del tribunale sarzanese.
Palazzo Berghini: in stile rinascimentale restaurato nel settecento nel salone del primo piano sono presenti notevoli affreschi.
Casa torre Buonaparte: la quale si era trasferita a Sarzana nel 1245 da S. Miniato.
Palazzo De Benedetti: voluto dal Cardinale Filippo Calandrini risale al sec. XVI; qui Dante Alighieri in qualità di ambasciatore, arrivò ad un accordo di pace con il vescovo di Luni “Antonio Nuvolone da Camilla” come riportano documenti storici del 1306 (pace di Castelnuovo).
Palazzo Fontana: nell'atrio conserva ed espone opere dello scultore Carlo Fontana.
Palazzo Lucri: secondo la tradizione qui nacque Tommaso Parentucelli il 15 novembre 1397 (futuro pontefice Niccolò V); oltre allo stemma papale collocato nel primo pianerottolo del vano scale, sulla facciata vi è lo stemma vescovile di Antonio Maria Parentucelli il quale fu il primo vescovo della diocesi Luni-Sarzana.
Il palazzo è corredato da un ampio porticato e nella facciata presenta un affresco raffigurante La Vergine Immacolata con S. Giuseppe.
Palazzo Magni-Griffi: del 1783 un esempio di classicismo settecentesco, la facciata presenta la geometria delle cornici senza decorazioni; nell'atrio e nello scalone si trova il gusto barocco con colonne e balaustre.
Palazzo Neri: del 1840 la facciata è sobria ma l'interno presenta le sale tutte affrescate, nel giardino sorge il pozzo dell'antico convento delle Clarisse, dove su di una parte di esso sorge il palazzo. Qui nel 1839 morì la nipote di Napoleone: Charlotte Napoleone Bonaparte.
Palazzo Picedi-Benedettini-Groppallo: del 1720 con basamento in bugne appiattite e ornato da grate in ferro battuto. Tra i visitatori del palazzo: la duchessa di Parma Maria Luigia – papa Pio VII – la contessa Laura Picedi – il marchese Giacomo Groppallo.
Palazzo Podestà-Lucciardi: del 1819 raro esempio di architettura neoclassica con bugnato appiattito e sul tetto l'altana forma un tempietto classico.
Palazzo Roderio: eretto tra il XV e XVI sec. è sede del comune, nel cortile sono esposti alcuni stemmi gentilizi e frammenti di colonne antiche provenienti dalla colonia romana di Luni. L'imponente scalinata di marmo conduce alla sala del consiglio corredata da dipinti di uomini illustri della storia di Sarzana tra cui “papa Niccolò V“.
Palazzo del seminario vescovile: ospita l'archivio storico della diocesi spezzina.
Palazzo vescovile: del 1465 sotto la guida vescovile di Antonio Maria Parentucelli, custodisce affreschi, arredi e ritratti delle più note personalità religiose diocesane.
Villino Carpena: sorge sul torrione Testaforte uno dei torrioni perimetrali del centro storico.
Villa Ollandini: risale al settecento da uno sconosciuto architetto, mentre il vasto giardino è opera del genovese Michele Canzio. Nell'agosto del 1854 ospitò la Regina Maria Adelaide s'Asburgo-Lorena.
Via Mazzini: arteria principale del centro storico sulla quale si affacciano palazzi, Cattedrale e pieve di S. Andrea, corrisponde all'originario tracciato della via Aurelia e della via Francegena.
Piazza Matteotti: rappresenta il cuore storico della città qui la mattina del 6 ottobre 1306 “Ante Missam“ (Dante Alighieri) ricevette la procura in bianco da Franceschino Malaspina che sarebbe valsa la mattina stessa, la pace con il vescovo-conte di Luni “Antonio Nuvolone da Camilla“. Questo è l'unico luogo certo assieme al palazzo vescovile teatro del trattato di pace. Nel 1906 vi fu affissa la celebre epigrafe dettata da Achille Pellizzari, la quale si conclude: “Orma di Dante non si cancella“. La piazza è arricchita da palazzi storici.
Fortezza di Sarzanello: eretta nel 1322 da Castruccio Castracani nel tempo ha sviluppato torrioni cilindrici agli angoli ed è difesa da un fossato e domina la vallate del Magra. E' accessibile il suo punto panoramico suggestivo su tutta la vallata; è visitabile negli orari di apertura e spesso ospita eventi culturali, mostre e eventi musicali.
La cittadella: o fortezza di Sarzana o Fortezza Firmafede: eretta nel 1249 fu la prima fortezza cittadina con la cinta muraria. La cittadella attuale fu realizzata sui ruderi della precedente per ordine di Lorenzo dé Medici lo stesso che nel 1487 distrusse la precedente durante la guerra di Serrezzana. Alla ricostruzione prese parte Giuliano da Sangallo, Francesco di Giovanni detto il Francione e Luca del Caprina.
Fu utilizzata come carcere nel novecento, è costituita da un corpo di fabbrica principale con all'interno un maschio centrale, circondato da imponente sistema murario da difesa. Oggi la fortezza è utilizzata come sede di manifestazioni culturali e mostre; ospita il museo delle fortezze.
Castello della Brina: risale al sec. XI oggi è costituito da qualche rudere delle mura e dall'abbattitura della torre centrale.

Torrioni e porte del borgo
Sarzana era difesa da una cinta muraria segnata da torrioni e porte:
Torrione Testaforte del 1513 qui la famiglia Carpena costruì la propria residenza, esso si congiunge con la cittadella attraverso un camminamento che passa sopra Porta Romana.
Porta Parma è l'anello di congiunzione tra due torrioni.

Escursioni
Luni a sette km circa diede il nome alla zona della Lunigiana, fu importante centro romano nel 177 a. C. e scomparso nel sec. XIII. Il museo nazionale custodisce numerosi reperti archeologici dagli scavi eseguiti sul posto; quelli più importanti sono dell'anfiteatro risalenti al II sec. a. C. in pietra e marmo.
Castelnuovo Magra a sette km circa è un borgo di origine medievale in parte ancora integro; esso si sviluppa tra il castello del sec. XIII e la Chiesa rinascimentale di S. Maria Maddalena. Custodisce una Crocifissione attribuita a Van Dyck.
Bocca di Magra a 10 kmcirca oggi è una località balneare ma in epoca romana ebbe funzioni difensive, di recente sono venuti alla luce resti di una villa romana del I sec.
Marinella di Sarzana a 14 km circa è un centro costiero e una stazione balneare ubicata vicino ad una salubre pineta.
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