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Bagno di Romagna

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Amena località di soggiorno e un'antica stazione termale che i romani chiamarono “Oppidum Balnei“ per le sue acque sulfuree e lodate dal poeta della corte imperiale Marziale. Con l'unità d'Italia nel 1861 si trovò compresa nella provincia di Firenze, ma con gli spostamenti dei confini voluti da Benito Mussolini nel 1923, entrò a far parte della provincia di Forlì.
Parte del suo territorio è ricompreso nel “Parco nazionale delle foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna”, all'interno del quale è presente la “riserva naturale integrale di Sasso Fratino”; essa è stata la prima istituita in Italia ed è una delle più pregiate in Europa, tanto che il 7 luglio 2017 l'UNESCO l'ha inserita nel “Patrimonio Mondiale dell'Umanità“ all'interno del sito seriale “Primeval Beech Forests of the Carpathians and Other Regions of Europe” storicamente fa parte della Romagna toscana.

Monumenti
Basilica di S. Maria Assunta: l'impianto attuale risale al rinascimento ma lo storico Camaldolese “Fortunio“ ne porta la fondazione all'anno “860“ ed è il fiore all'occhiello della cittadina, con il campanile alto 39 metri; il portale di S. Maria è inserito su di un precedente portale con arco a tutto sesto, il quale mostra lo stemma del Camaldolesi i quali, ininterrottamente furono presenti dal 1299 al 1808.
Al suo interno il fonte battesimale risale all'anno mille e nelle sette cappelle vi sono conservate: “Il corporale del miracolo Eucaristico“ avvenuto nel 1412; un trittico del 1467 opera di Neri Bicci; Madonna della rosa del 1410 opera del maestro di S. Ivo e una Vergine del 1410 eseguita nella bottega di Donatello; il tabernacolo del quattrocento attribuito alla scuola di Giuliano da Maiano.
Il palazzo del capitano: risale al sec. XVI fu la sede dei governanti che Firenze inviava a reggere le sorti del governo locale, la facciata è ricca di stemmi dei condottieri, mentre all'interno del palazzo è posta la sede del centro visite del parco.
Santuario e castello di Corzano: posto sul colle di Corzano a 678 s.l.m. E domina l'alta valle del Savio, sorto nell'ottocento per custodisce una Madonna col bambino raffigurata in un affresco del1430. Il Santuario sorge sulle rovine del castello abbandonato e oggi è un'oasi serena e meta di pellegrinaggi, passeggiate ed escursioni. Dalla metà dell'ottocento chi ha provveduto fisicamente e custodito il Santuario è sempre stato un “romito“ cioè un laico che vi abitava, lavorava e raccoglieva offerte.
L'ultimo romito è stato “Quirino Maggio“ da Manduria (1921 – 1994) il quale ha abitato a Corzano dal 1969 al 1988 e con il suo costante caparbio impegno, riuscì ad accelerare i tempi della burocrazia e spingere la Soprintendenza a riprendere i lavori di restauro al Santuario il quale si presentava pericolante.
Lo raffigura un rilievo in bronzo modellato da Carmelo Puzzolo posto sulla soglia del Santuario. Raggiungibile in auto e a piedi da una bella mulattiera di 1.200 metri la quale ha inizio a lato della Chiesa parrocchiale di S. Piero in Bagno. (Sentiero CAI 193 e Val di Bagno Trek).
Terme di S. Agnese e terme giardino: nei due stabilimenti si utilizza acqua medio-minerale, ipertermale, bicarbonato-alcalina e solfurea per bagni, fanghi e inalazioni nella cura delle malattie delle vie respiratorie, ginecologiche e reumatiche.
Lago di Ridracoli: ha una superficie di 1,035 kmq profondo 92 metri e può contenere fino a 33 milioni di metri cubi di liquido; è popolato da “ciprinidi“ e “salmonidi“ intorno al lago si dispiega per oltre tre km nel parco nazionale delle foreste Casentinesi, Monte Feltrona e Campigna con macchie boscose, attraversato da sentieri turistici, attrezzata per zone di pic. Nic. E un imbarcadero da giugno ad agosto offre servizi di navigazione turistica sul lago.
Riserva naturale integrale Sasso Fratino: sita nel cuore del parco naturale delle foreste; è la prima riserva naturale integrale istituita in Italia nel 1959 e si estende per 764 ettari di superficie ricompreso nei comuni di Bagno di Romagna e S. Sofia in provincia di Forlì. Dal 1985 è stata insignita del “Diploma europeo delle aree protette”; essa è giunta fino a noi quasi intatta grazie alla presenza di aspri pendii rocciosi e alla mancanza di vie d'accesso impedendone la colonizzazione umana.
Il 7 luglio a Cracovia la Commissione “Unesco“ l'ha inserita nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità tra le faggete vetuste europee all'interno del sito seriale “Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d'Europa“. La fauna all'interno della riserva è composta da: cervo europeo, capriolo, daino, un suide, cinghiale e un bovide il muflone.
Importante è la presenza di micromammiferi il cui peso non supera il kg. Come toporagno, moscardino, ghiro, crocidura, riccio e scoiattolo rosso; è importante fonte di cibo per donnole, faine, volpi, rapaci notturni e diurni. Inoltre è popolata da chirotteri (pipistrelli); avifauna (aquila reale, gufo reale, falco pellegrino ecc.); anfibi e rettili (salamandre, vipera, lucertola ecc.); Invertebrati (coleotteri, molluschi, lepidotteri).
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