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Sassuolo

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Risale all'epoca medievale; la prima volta che venne citato fu in un atto notarile del 980, ma dai reperti archeologici di epoca romana rinvenuti, si deduce che abbia origine molto antica. Nel 1039 faceva parte dei domini di Bonifacio di Canossa, i quali nel 1076 passarono alla figlia Matilde e alla morte di questa divenne libero comune.
Nel 1100 era proprietà dei Della Rosa e nel sec. XV degli Este ai quali rimase, tranne un breve periodo dei Pio, fino al sec. XIX. La cittadina è rinomata per le sue industrie di ceramica e della piastrella.

Monumenti
Chiesa di S. Giorgio: la prima notizia della Chiesa risale al 1318 e nel 1331 subì un primo ingrandimento secondo le disposizioni testamentarie dell'allora signore di Sassuolo Obizzo I della Rosa. La fonte battesimale le fu concesso nel 1428 a seguito dell'indipendenza dalla pieve di Castellarano.
Essa si presenta in un rarissimo e bellissimo esempio di “Barocchetto“; della vecchia Chiesa si conservano il quadro del Boulanger raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi patrono che fu eseguito nel 1680; il coro classicheggiante di Antonio Paltrinieri; la statua della Madonna del Carmine del 1660 e altre tele come la Madonna delle Grazie, Madonna del Rosario, immagine della Beata Vergine del buon consiglio che la leggenda vuole sia stata trasportata dagli Angeli da Scutari d'Albania occupata dai turchi a Gennezzano e S. Camillo de Lellis che benedice un moribondo, nonché l'urna sotto l'altare maggiore con il corpo di S. Ruffino.
Degni di ammirazione sono gli altari in stile barocco con le statue in stucco dello scultore bolognese Antonio Schiassi del sec. XVIII e l'organo di Alessio Verati risalente al 1852.
Chiesa di S. Francesco: in rocca fu costruita negli anni 1650/53 su disegno di Bartolomeo Avanzini, la quale poiché fu eretta accanto al palazzo ducale aveva funzione di cappella della famiglia d'Este, tanto è che era collegata al palazzo tramite un passaggio segreto che permetteva ai duchi di Modena di andare ad assistere alla messa.
La Chiesa fu affrescata dal francese Jean Boulanger lo stesso che si occupò delle decorazioni al palazzo ducale, mentre la pala d'altare “estasi di S. Francesco” risalente al 1654 è opera di Michele Desubleo pittore fiammingo. Una reliquia originaria della Turchia è custodita nella cappella destra, il Santissimo Crocifisso chiamato comunemente “Sacro tronco”, il quale viene esposto una sola volta all'anno in occasione del giovedì Santo.
Il Crocifisso in Italia dal 1450 fu portato a Sassuolo nel 1587 da Marco III Pio il quale l'anno successivo fondò la confraternita del SS. Crocifisso presente ancora oggi. Nella parete di fronte è presente un altare dorato il quale reca incastrato al suo interno un frammento dell'affresco del sec. XV raffigurante la Madonna del Pellegrino.
Chiesa di S. Giuseppe: risale al 1640 e sorge sulle ceneri di un precedente oratorio del sec. XV fu utilizzata come luogo di sepoltura dalla famiglia Pio. Oggi l'edificio è di proprietà del comune ed è sede di una scuola paritaria. Nei pressi del presbiterio sono custodite: la pala d'altare S. Giuseppe in gloria fra S. Costanzo vescovo e S. Filippo Benizzi la quale fu commissionata da Costanzo Teggia al veronese Antonio Giarola; La Madonna del Merlo che fu dipinta da Raffaele Calori nel 1452 su uno dei merli dell'antica rocca.
Cimitero monumentale: vi sono sepolte le vittime della peste del 1630 e fino al 1801 non fu più utilizzato. Fu sottoposto ad ampliamenti fino al 1924 con le dimensioni attuali. Esso ha una forma di campana, è attraversato da un lungo viale e in fondo una piccola Chiesetta la quale al suo interno custodisce un'immagine della Beata Vergine delle lacrime; inizialmente era una cappella poi nel 1660 dal parroco G. Battista Paltrinieri fu portata alle dimensioni attuali. Il campanile risale al 1858, il cimitero è visitabile poiché non più utilizzato per le sepolture dal 1982 poiché il comune ha costruito un nuovo cimitero.
Le caratteristiche del cimitero sono le tombe di famiglia in ceramica Sassolese tra le quali spiccano: il monumento funebre della famiglia Strucchi con il busto in gesso di Margherita Mundatori in Strucchi; quello dei Rubbiani il quale fu realizzato dal fiorentino Carlo Casaltoli nel 1891 e quello dei Marazzi con il busto del giovane Eusebio opera del sassolese Fernando Prampolini risalente al 1933.
Chiesa della Madonna di sotto: risalente al 1287 al suo interno custodisce la Madonna del Macero.
Chiesa di S. Anna: eretta nel 1610 inizialmente fu un ospizio per i pellegrini, poi trasformata in ospedale e infine in caserma; oggi è sede di un asilo infantile e di una scuola per l'infanzia.
Chiesa di S. Chiara: eretta nel 1613 inizialmente venne utilizzata come monastero e dal 1798 come ospedale per gli infermi.
Palazzo ducale: esso trae origine da un precedente castello detto rocca del 1458 fatto erigere da Borso d'Este marchese di Ferrara e signore del luogo. Francesco I d'Este trasformò il castello in un palazzo. Negli ultimi anni dell'ottocento il palazzo fu utilizzato da un salumificio e il grande parco divenne un'azienda agricola. Per interessamento di Umberto di Savoia fu acquisito dallo Stato ed assegnato all'Accademia militare di Modena.
Oggi diverse sale e la grandiosa galleria sono visitabili e dal momento che l'Accademia ha rinunciato al suo uso la Sovrintendenza ed il comune stanno valutando una nuova destinazione. Oltre ad altri artisti come: Giacomo Monti – Baldassarre Bianchi – Pier Francesco Cittadini – Michelangelo Colonna e il Guercino; le decorazioni sono state eseguite principalmente dal pittore francese Jean Boulanger.
Nella facciata a fianco del portale vi sono due statue raffiguranti Galatea e Nettuno, opera di Antonio Raggi di Vico Morcote detto il Lombardo: Nel cortile interno in una grande nicchia c'è la fontana con Nettuno e altre due statue rappresentante l'Allegrezza e l'eternità un'opera di Maschio Lattanzio sono ubicate lungo lo scalone principale che conduce al primo piano.
Fra di esse è rappresentato il ratto di Proserpina, i dipinti sono dovuti ad Agostino Metelli, al Colonna, al Monti e al Bianchi. Una grande galleria del primo piano dipinti e ornati sono opera di Monti e di Bianchi. Le figure in scene mitologiche sono opera di Boulanger; gli appartamenti del duca e della duchessa sono anch'esse affrescate con scene mitologiche e allegorie di varie virtù ad opera di Boulanger e in piccola parte del suo allievo Pietro Galluzzi da Urbino.
Su di una parete della sala dei cavalli vi è dipinto Francesco I a cavallo con lo sfondo della città di Modena, con la cittadella pentagonale fatta costruire da lui a difesa della città ad opera di Lodovico Lana. A fianco un quadro raffigurante Alfonso I d'Este in armatura di guerra su di un cavallo sauro e in lontananza un fatto d'armi attribuito a Dosso Dossi. Il salone è interamente affrescato dal Colonna e dal Monti e dedicato alle glorie della casa d'Este.
Il grandioso parco collegato al palazzo da una grandiosa scalinata era ornato di statue tra cui una ad opera di Bernardo Falconi di Bissone e fontane che sono in restauro.
Terme della Salvarola: esse sono tra le più importanti in Italia note già all'epoca romana e frequentate dalla stessa Matilde di Canossa. Dispongono di quattro tipi di vasche: salso-bromo-iodica; solfureo-salso-bicarbonato-alcalino-terrosa; solfureo-bicarbonato-magnesiaca; solfureo-bicarbonato-alcalino-terrosa.
Palazzina della Casiglia: risalente aal 1560 è sede di Confindustria Ceramica.
Villa Giacobazzi: del sec. XVII oggi è sede della biblioteca per ragazzi “Leontine” così chiamata in onore della contessa Leontine Giacobazzi che ereditò la villa dal padre nell'ottocento.
Castello di Montegibbio: risale al 920, fu distrutto nel 1325 e ricostruito l'anno successivo; dopo vari passaggi di proprietà oggi è del comune di Sassuolo.
Piazza Garibaldi: o piazza piccola del 1517 da Alessandro Pio; i simboli della piazza sono la torre civica o dell'orologio chiamata campanone opera di Antonio Loraghi risalente al 1676.
Percorso natura: nel territorio sono presenti diversi itinerari che permettono di ammirare il paesaggio e i monumenti. Il percorso natura del Secchia da Sassuolo a Pescale è meta di ciclisti, appassionati di jogging e passeggiatori, il quale permette di addentrarsi in tutta tranquillità nella natura che costeggia il fiume Secchia.
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