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Gela

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Colonia dorica fondata dai rodio-cretesi e abitata fin dall'epoca neolitica; distrutta dai Cartaginesi nel 405 a. C. e poi dai Mamertini; gli abitanti si rifugiarono a Phintias (attuale Licata) e la città scomparve. Nel 1230 Federico II la fece ricostruire chiamandola Heraclea sui ruderi di quella ellenica. Assunse la denominazione di Terranova verso il 1550 e nel 1927 riprese l'antico nome di Gela.
Il centro storico è ricco di monumenti e testimonianze storiche con molte Chiese e palazzi dell'ottocento, nonché vie e piazze. Il territorio di Gela è anche costellato di siti archeologici, castelli e altri monumenti.

Monumenti
Chiesa di S. Maria Assunta: risale al 1760 in sostituzione della trecentesca Chiesa di S. Maria dè Platea, si presenta con facciata neoclassica in pietra arenaria e torre campanaria del 1837. La Chiesa presenta due ordini di colonne doriche e ioniche e due gruppi di statue; gli ingressi recano lapidi scritte a sinistra: “Alla Gloria di Dio ottimo massimo, al culto della Beatissima Vergine Maria Assunta in cielo. Questo principe tempio è sacro”. Sulla lapide destra: ”La pietà dell'arcidiacono cavaliere Luigi Mallia dei marchesi di Torreforte. Questo prospetto su disegno dell'artista concittadino Giuseppe Di Bartolo di sue largizioni nell'anno 1844 innalzava”.
L'interno ampio e luminoso pianta a croce latina suddiviso in tre navate da pilastri e arcate neoclassiche decorate in oro zecchino; diversi affreschi con iscrizioni latine sono presenti sulla volta della navata centrale, mentre quelle laterali presentano volte a vela.
Custodisce opere come: tela raffigurante il transito di Maria. Sull'altare maggiore in marmo policromo misto a vetro una tela di Giuseppe Tresca raffigurante la Madonna Assunta in cielo. Altri dipinti arricchiscono le navate laterali con monumenti funerari marmorei, tra i quali quello del Mallia opera di Filippo Pennino.
Santuario di Maria SS.d'Alemanna: del sec. XII che dopo la Chiesa di S. Biagio (sconsacrata) è la più antica e unico Santuario. Nel 1450 fu rinvenuta l'icona che nel sec. XII portarono i cavalieri teutonici e all'interno del Santuario si conserva la buca del ritrovamento.
Palazzo Rosso: risale al settecento ed è uno dei più antichi di Gela.
Torre Manfria: risale al sec. Xvi come torre di avvistamento e progettata da Camillo Camilliani.
Castelluccio di Gela: un maniero del sec. XII rimaneggiato nel 1230; durante lo sbarco in Sicilia del 1943 fu l'ultimo avamposto della battaglia di Gela.
Diga delle Grotticelle: due interessanti monumenti del sec. XVI che con i suoi contrafforti rappresenta la prima ingegneria idraulica in Sicilia; la catacomba paleocristiana con tombe poste in un ambiente a raggiera scavato nella roccia calcarea di una grotta.
Parco della Rimembranza: vicino all'entrata si trovano il basamento di un tempio dorico databile 480 a. C. e poco distante le rovine del tempio di Athena del sec. VI a. C. Nei pressi il belvedere dal quale si gode un meraviglioso panorama.
Museo archeologico: sorge nella zona dell'antica acropoli dove recentemente è venuto alla luce il quartiere “Timoleonteo IV sec. a. C.” con botteghe e abitazioni. Il museo custodisce: vasi attici e ceramiche greche, capitelli ionici arcaici, graffiti e materiali di epoca Timoleontea. Nove vetrine racchiudono materiale dei Santuari urbani ed extraurbani; maschera fittile di Demetra e una lucerna del sec. VII a. C.
Dediche graffite a Hera, statuette fittile arcaiche e classiche, ceramiche protocorinzie, orientali, laconiche e ceramica locale. Materiale delle necropoli del VI sec. a. C.; medagliere con circa 900 monete di Gela e di altre città del sec. V a. C.; tesoretto di monete siceliote e attiche del 405 a. C.
Sarcofagi in terracotta classici; oggetti della fase post-Timoleontea e posteriore. Materiale proveniente dalla fattoria Manfria del sec. IV a. C. Materiale dell'insediamento di Butera sec. - a. C. Oggetti da tombe di vassallaggi e insediamenti minori; materiali tardo-antichi e medievali.
Bagni greci: sorgono nell'area di Capo Soprano e risalgono al sec. IV a. C. essi sono costituiti da due vasche a sedili, una a cerchio e l'altra a semi-cerchio con sistema di riscaldamento attraverso forni. Il pavimento è in mattoni.
Fortificazioni di Capo Soprano: è il monumento meglio conservato della città e risale al sec. IV a. C. La parte inferiore delle ura è realizzata con blocchi di pietra, mentre la superiore è in mattoni crudi. La sommità è merlata e i camminamenti di ronda erano raggiungibili con scale messe in appositi salienti del percorso. Al centro delle mura si trovano gli alloggiamenti militari.

Escursioni
Lago dei Disueri: a 17 km. È circondato da sepolcreti a forno di età sicula, scavati nella roccia e fanno parte di una vasta necropoli di epoca preistorica. Sul vicino monte Bubonia scavi recenti hanno portato alla luce una piccola caserma del IV sec. a. C. e un Santuario del VI sec. a. C.
Butera: a 21 km. Trattasi di un caratteristico paesino sito su di uno sperone roccioso proteso sul mare. Interessante è il palazzo comunale con portale del sec. XV; il castello medievale del mille con bifore e mastio e vicino al paese la necropoli del VI sec. a. C. con sepolcri a gradini e una tomba più antica costituita da un piccolo dolmen recintato.
Castello di Falconara: a 21 km. Risale al trecento con merli e torre circondata da un bel giardino con suggestiva vista sul mare.
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