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San Giovanni Valdarno

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Era già nota nel XII sec. All'origine del 1296 si chiamava Castel San Giovanni; fu fortificata dalla Repubblica fiorentina della quale divenne un baluardo di difesa durante la guerra degli “otto santi“ del 1375. Lottò contro i visconti, contro Ladislao di Napoli e fu distrutta dagli Aragonesi nel XV sec. Diede i Natali a Masaccio grande pittore del quattrocento.

Monumenti
Convento di S. Francesco: a Montecarlo una frazione del comune di S. Giovanni. Il convento è posto in posizione elevata sul colle, la Chiesa venne edificata da S. Bernardino nel 1424. In passato ha ospitato un Annunciazione del Beato Angelico ed oggi si trova nel Museo adiacente alla Basilica di S. Maria delle Grazie e l'Incoronazione della Vergine di Neri di Bicci databile tra il 1472 e il 1475.
Basilica di S. Maria delle Grazie: risale al 1484, ad essa si accede attraverso una doppia scalinata. La porta centrale è coronata di una lunetta del 1513 di Giovanni della Robbia. L'interno si presenta a tre navate con colonne che sorreggono dodici volte a vela affrescate. Esse furono decorate tra il 1698 e il 1704.
Cappella del miracolo di Monna Tancia: nel 1478 la peste uccise buona parte della popolazione, un bimbo di tre mesi orfano di madre e di padre rimase con la nonna paterna Monna Tancia di anni 75. A causa del contagio e della sua povertà, non trovò una nutrice e si rivolse alla Madonna la quale era raffigurata all'esterno della Porta (porta di S. Lorenzo) del castello.
Miracolosamente nel pieno della notte, l'anziana donna sentì il latte uscire dai suoi seni e nutrì il nipotino. La notizia si diffuse in tutta la Toscana richiamando un gran numero di fedeli; accorse anche Lorenzo dè Medici per essere testimone oculare. Fu eretta una cappella attorno all'immagine sacra nel 1484 che poi diventerà la Basilica.
Chiesa della SS. Annunziata: l'edificio apparteneva all'ospedale e fu trasformato in monastero Agostiniano nel 1528. Pregevoli dipinti arricchiscono la Chiesa in stile tardo-barocco, l'altare maggiore risale al 1685; custodisce due tele raffigurante l'Annunciazione e la Madonna col Bambino che offre la cintola a S. Monaca e S. Agostino; un affresco nella volta raffigura l'Assunzione della Madonna, opere realizzate da Antonio Puglieschi.
Interessante è una piccola tavola che fu donata al monastero da una monaca, che apparteneva alla famiglia Fusson Corboli, raffigurante la Madonna col Bambino e attribuita al Maestro della Natività di Castello risalente al 1460 circa.
Chiesa di S. Lorenzo: risale al trecento in forme gotiche; sull'altare maggiore è esposta l'Incoronazione della Vergine e Santi attribuita a Giovanni del Biondo risalente al 1374. Dipinti murali del quattrocento raffiguranti la Pietà con i simboli della passione; S. Pietro e S. Pietro liberato dal carcere attribuiti a Mariotto di Nardo, sono stati riportati alla luce nel 1903.
Altri affreschi in modo frammentari sono quelli raffiguranti S. Antonio Abate; il martirio di S. Sebastiano; S. Lorenzo; le stimmate di S. Francesco; S. Antonio da Padova e S. Bernardino da Siena i quali sono attribuiti a Giovanni di Ser Giovanni detto “lo Scheggia“ fratello di Masaccio e realizzati nel 1456/57.
Un cadavere murato, fu rinvenuto in un pilastro nel 1780; il corpo conservato in una nicchia protetta è attualmente visibile.
Chiesa di S. Lucia: o Chiesa della Misericordia, risale all'epoca medievale a navata unica e soffitto a capriate. All'altare maggiore vi è una tela risalente al 1645 con il martirio di S. Lucia attribuita a Felice Ficherelli detto “il riposo“ il quale fu allievo dell'Empoli e conosciuto soprattutto per i quadri da stanza.
Pieve di S. Giovanni Battista: eretta nel 1312 e nel quattrocento divenne Chiesa battesimale. Si presenta con la facciata introdotta da un portico a tre arcate rialzato sui gradini. Nell'atrio vi è una lapide risalente al 1662, la quale ricorda il Cardinale Giovanni dè Medici futuro papa Leone X, il quale fu rettore della Chiesa dal 1495 al 1502.
L'interno a navata unica con soffitto a capriate lignee custodiva il trittico di Mariotto di Nardo “la Trinità fra Santi” oggi al Museo della Basilica di S. Maria delle Grazie.
Palazzo Pretorio: noto come palazzo d'Arnolfo e risale al duecento per secoli costituì il potere del paese, oggi ospita il Museo delle Terre Nuove il quale spiega, anche con percorso interattivi, la storia che interessò il Valdarno nel corso del 1200 – 1300.
Il piano terra è costituito da un ampio porticato con quattro arcate sulle facciate e sei sui fianchi, sostenute da pilastri ottagonali con gli stemmi della città che dominava: il giglio fiorentino emblema di Firenze e l'Aquila emblema del partito dei Guelfi.
Nell'atrio è conservato l'originale del “marzocco”, una statua posta su di un alto piedistallo in pietra che personifica il dominio fiorentino: un leone seduto che regge con la zampa lo scudo gigliato. Di notevole interessi sono gli stemmi affrescati alle pareti, che rappresentano le famiglie di rilievo nel paese.
Il primo piano ci presenta sulle facciate due loggiati su colonne e capitelli in stile rinascimentale. Una torre emerge dal centro della parete posteriore con un doppio ordine di finestre ed è completata da una merlatura.
La facciata è contraddistinta da oltre 250 blasoni sono gli stemmi di tutti i vicariati della città, dal più antico del 1410 al più recente del 1772. Essi sono stati realizzati in pietra o in ceramica, alcuni sono scolpiti nei pilastri dell'edificio o dipinti ad affresco.
Museo della Basilica di S. Maria delle Grazie: vi si accede dalla Basilica tramite una porta nel presbiterio o dall'esterno tramite una scalinata. Fu allestito nel 1990 espone dipinti dei secoli XV – XVII. Tra le opere del seicento spicca la decollazione di S. Giovanni Battista opera di Giovanni da S. Giovanni. Il busto di S. Lorenzo ligneo attribuito a Nanni di Bartolo lo ospita il bancone dorato da sacrestia XV sec. Inoltre vi sono numerosi oggetti di arredo sacro e paramenti liturgici.
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