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Empoli

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La città ebbe origine nel settecento da un castello intorno al quale si sviluppò l'abitato, che divenne feudo dei conti Guidi intorno al mille. La pianura di Empoli fu bonificata già al tempo dei romani. Dopo la battaglia di Montaperti passò sotto il dominio di Firenze, che la riscattò dai Guidi; Divenne città fortificata nel sec. XIII, oppose resistenza a Enrico VII e subì diversi saccheggi fino all'occupazione delle truppe imperiali, nonostante la strenua resistenza opposta da Francesco Ferrucci. Della conquista spagnola del 1530 da Carlo V, vi è un affresco del pittore fiammingo: Giovanni Stradano o Stradanus, esposto nella sala Clemente VII in Palazzo della Signoria di Firenze. Nella città nacquero i pittori: Jacopo Chimenti detto Empoli 1554 – 1640; e Jacopo Carrucci o Carucci detto il Pontormo 1494 – 1555.

Monumenti
Collegiata di S. Andrea: eretta nel sec. V e citata in un documento dell'anno 840 (ormai perduto); non è perduta la bolla di papa Niccolò II del 1059. Fu ricostruita nel sec. XI e l'iscrizione del 1093 ne documenta la ricostruzione; la facciata è decorata in marmo bicromo stile romanico fiorentino, con cinque archi a tutto sesto, decorazione a tarsie di marmo bianco di Carrara e verde di Prato, mentre la parte superiore è un rifacimento del settecento.
Al suo interno conserva opere d'arte di notevole valore artistico-storico fra cui: trittico di Lorenzo di Bicci di Zanobi del Rosso 1785, raffigurante la Madonna in trono fra i Santi: Martino, Andrea, Agata, Giovanni Battista, posto all'altare maggiore.
Museo della Collegiata di S. Andrea: ospita una collezione tra le più ricche e interessanti con opere di Filippo Lippi; Masolino da Panicale; Lorenzo Monaco; Francesco Botticini; Antonio Rossellino; Jacopo Chimenti e molti altri. La collezione è ordinata su due piani per un totale di otto sale più la loggia coperta dove trovano sistemazione le terrecotte invetriate, provenienti dalle botteghe dei Della Robbia e dei Buglioni.
Santuario Della Madonna del Pozzo: del1621 dove originariamente vi era un Tabernacolo con l'affresco quattrocentesco raffigurante la Madonna con il Bambino e quattro Santi, (ora siti nella Chiesa) intorno a tale immagine, rimasta miracolosamente illesa dell'incendio del 1523, venne edificato un oratorio nel 1527, ricordato nella rappresentazione dell'assedio di Empoli di Giovanni Stradano, sotto la supervisione del Vasari in Palazzo Vecchio.
La Chiesa è circondata su tre lati da un portico coperto con volte a crociera, sorretto da colonne tuscaniche e presenta cinque arcate nella parte anteriore e nei due lati. La facciata della Chiesa è a capanna; sotto il portico il portale con ai lati due finestre rettangolari e al di sopra del portico vi è un oculo circolare.
L'interno a navata unica coperta con volta a botte lunettata, terminante con la tribuna seicentesca. A metà della navata vi sono due altari laterali con ancona, formata da due colonne corinzie che sorreggono un frontone; sulla cantoria lignea in contro facciata si trova l'organo a canne. La tribuna a pianta ottagonale è adibita a presbiterio, illuminata da quattro finestre con ricca cornice in pietra; sull'altare maggiore vi è l'affresco del quattrocento della Madonna con il Bambino e quattro Santi.
Chiesa di S. Martino: (Pontorme) fondata prima dell'anno mille ma le prime testimonianze documentate risalgono al sec. XII, con una bolla di papa Lucio III del 1192; nel 1197 all'interno della Chiesa vi fu firmato un trattato di pace. Nel 1258 sotto il papato di Alessandro IV e fino al sec. XIV, la Chiesa visse un periodo di notevole ricchezza economica grazie ai lasciti testamentari. Nel 1390 e 1455 fu arricchita da due nuovi altari.
La Chiesa consiste in un edificio ad aula unica rettangolare coperta a tetto e conclusa con un'abside; sono chiaramente visibile due fasi di costruzione: la più antica dominata dall'uso della pietra serena e l'altra con l'uso del mattone. La facciata è a capanna coronata da mattoni disposti a denti di sega; il basamento è in pietra arenaria con inserimenti marmorei e al centro il portale architravato con lunetta in cotto; arco extra-dossato e ghiera con decorazione a zig-zag. Sulla destra vi è il campanile a vela biforo in mattoni, alla base del campanile si trova un mattone con una rara decorazione a zig-zag, con losanga inserita in un cerchio.
L'interno ristrutturato nel 1927 con le pareti laterali che presentano il paramento murario in bozze di calcare disposte a filaretto e stuccate con cemento; vi si aprono strette monofore. Custodisce notevoli opere d'arte fra cui: due piccole tavole di Giovanni Toscani che rappresentano i Santi: Antonio Abate; Michele Arcangelo; Martino; Gregorio; Lorenzo; e Sante: Agata; Apollonia; Lucia; Caterina di Alessandria; un affresco del quattrocento attribuito a Pier Francesco Fiorentino con i Santi: Sebastiano e Rocco; una scultura in terracotta rappresentante la Madonna col Bambino attribuita a Michele da Firenze o a Filippo Brunelleschi.
Chiesa e convento di S. Stefano: risale al 1367; la Chiesa è caratterizzata da un semplice e lungo fianco sul quale si aprono due porte di accesso (priva di facciata). L'interno è scandito da massicci pilastri nella parte centrale che la dividono in tre navate con cappelle laterali.
Cappella della SS. Annunziata: fu affrescata da Gherardo Starnina con un ciclo di storie della Vergine 1409, di cui ne restano un frammento con S. Jacopo su un pilastro in loco e altri frammenti staccati e ricoverati nel museo della Collegiata di S. Andrea.
Oratorio della Compagnia della SS. Annunziata: presenta sull'altare il gruppo dell'Annunciazione di Bernardo Rossellino 1446.
Cappella del SS. Sacramento: del 1505 è l'oratorio della Compagnia della Croce: per l'altare Ludovico Cardi detto il Cigoli aveva eseguito una deposizione che oggi si trova al Palazzo Pitti e qui è sostituita da una copia di Anton Domenico Gabbiani al tempo del Granduca Ferdinando II.
Cappella di S. Elena: 1397 fu decorata da Masolino con storie della Croce, in gran parte distrutti dai rimodernamenti del 1792.
Cappella della Maddalena: conserva affreschi con storie della vita della Santa di Stefano d'Antonio collaboratore di Bicci di Lorenzo.
Cappella di S. Nicola da Tolentino: conserva un dipinto di Bicci di Lorenzo raffigurante S. Nicola da Tolentino che protegge Empoli dalla peste 1445, con una veduta delle più antiche della città.
Cappella di S. Caterina: affrescata da Ottavio Vannini vi si trova il martirio di S. Caterina di Rutilio Manetti 1621.
Cappella dell'Assunta: si trova la Madonna Assunta tra i Santi: Filippo Neri; Nicola da Tolentino; Giovanni Gualberto e Lorenzo opera di Mario Balassi documentata 1659.
Cappella del presbiterio: vi si trova l'adorazione dei pastori di Domenico Cresti detto il Passignano del 1621.
Cappella della Purificazione: vi è una copia antica di S. Giovanni Battista del Caravaggio (l'originale è alla Nelson Gallery of Art di Kansas city). Di Masolino vi sono anche S. Ivo e i pupilli nel transetto e una lunetta con la Vergine col Bambino posta sopra la porta di accesso alla sacrestia.
Il chiostro e il refettorio: di gusto rinascimentale, impostato su due livelli: la parte inferiore consta di una serie di arcate a tutto sesto poggianti su colonne; la parte superiore è una loggia in parte coperta. Il refettorio è stato affrescato nel 1780, oggi adibito a mostre temporanee e ad auditorium.
Chiesa di S. Maria di Cortenuova: citata la prima volta nel 1117, modificata nel 1598 e restaurata nel 1972; al suo interno un grande affresco rappresentante l'Annunciazione opera di Cenni di Francesco. Per vincoli di parentela con il Parroco vi lavorò Francesco Ligozzi il figlio più giovane di Jacopo lasciando testimonianze: Madonna tra i Santi Sebastiano e Lucia, opera firmata e datata 1620 e i Santi Marco e Francesco pannelli di un Tabernacolo.
Chiesa di S. Michele Arcangelo: a Pinezzoli periferia; documentata dal 1194 si presenta con interno semplice a pianta squadrata con due monofore a sesto acuto e portone con timpano, la torre campanaria risale al 1866. Sull'altare maggiore vi è una copia della pala giovanile di Ludovico Cardi detto il Cigoli, rappresentante la Madonna col Bambino tra i Santi Michele e Pietro; l'originale è custodito nel museo Diocesano d'arte sacra di S. Miniato. Il pulpito risale al quattrocento in marmo decorato con raffinatezza dai fratelli da Maiano, sulla parte anteriore risalta l'iscrizione della donazione: “BERNARDINUS RICHARDIUS HUIC GENTIS SUAE PATRONATUS ECCLESIAE DONO DEDIT A.R.S. MDCCLIII”
Chiesa di S. Michele Arcangelo: Pontorme nella frazione del comune di Empoli; la più antica testimonianza risale al 27 maggio 1192, ampliata nel sec. XV con sei cappelle e la cappella del fonte battesimale concesso nel 1435 da papa Eugenio IV e fu affrescata nello stesso anno. La Chiesa è ad aula unica in tre navate e facciata a capanna; al suo interno si venera il Crocifisso ligneo miracoloso del 1737 con due tavole raffigurante S. Giovanni Evangelista e S. Michele Arcangelo eseguite dal Pontormo nel 1519; all'altare maggiore vi è il ciborio in legno dorato di Girolamo Macchietti 1576 e i Santi: Michele e Giovanni Battista, nelle cappelle affreschi del sec. XVI, in una nicchia vi è il fonte battesimale una tazza marmorea del quattrocento, mentre sull'altare della compagnia della Concezione è l'Immacolata Concezione di Ludovico Cardi detto il Cigoli 1589, derivazione dal prototipo dipinto da Giorgio Vasari.
Chiesa e convento S. Maria a Ripa: (sita in Empoli vecchio) attestata nel sec. XII e preceduta da un portico rinascimentale che mostra all'interno affreschi seicenteschi. Il loggiato è a cinque fornici le cui lunette furono eseguite e affrescate dal bolognese Lorenzo Bonini 1607 con storie francescane. L'interno è ad aula unica con cappelle e altari laterali cinquecenteschi. Conserva una pala del Cristo porta-croce di Ottavio Vannini, oggi obliterata dalla tavola raffigurante Allegoria dell'Immacolata Concezione opera di Jacopo Chimenti 1596, copia di un dipinto di Giorgio Vasari.
La tela della pietà tra i Santi Giovanni Evangelista, Maddalena e Francesco opera di Francesco Botticini; la cappella di S. Lucia custodisce un altare ligneo e una tela di Niccolò Tornioli, rappresentante il martirio della Santa 1633; la cappella dell'Assunta con altare in marmo policromo e la pala Madonna in gloria tra i Santi Girolamo e Ildefonso di Giovanni Antonio Sogliani 1521; la cappella di S. Francesco con altare in pietra e un dossale in terracotta invetriata raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Francesco e Giuliano (nella predella raffigurazione della pietà, S. Francesco con le stimmate e Giuliano che uccide i genitori), opera di Santi e Benedetto Buglioni 1520. Custodisce ancora il dipinto Madonna col Rosario di Maestro Simone 1585; una statua di S. Lucia in terracotta invetriata della bottega di Giovanni della Robbia 1500 e un organo in legno intagliato stuccato e dipinto XVII sec.
Chiesa di S. Michele Arcangelo: (sita in Empoli vecchio) fu citata la prima volta il 30 aprile 780, ma il primo documento risale al 10 dicembre 1119 e nel 1192 venne confermata da papa Celestino III alla pieve di Empoli. Da pochi anni l'edificio è adibito a privata abitazione.
Chiesa di S. Mamante: (sita in Empoli vecchio) fu citata la prima volta in un documento del 10 dicembre 1119; la Chiesa consiste in un aula rettangolare coperta a tetto e priva di abside. Rimaneggiata nel sec. XVI, il portale in cotto colorato e zigrinato a spina di pesce con un cuneo in marmo, come chiave di volta nell'arco a tutto sesto extra-dossato risalente ai lavori del 1232.
Da questa Chiesa proviene la tavola di Agnolo Galdi raffigurante la Madonna col Bambino tra i Santi Antonio Abate, Caterina, Girolamo e Giovanni Battista del 1390, oggi è conservata presso il Museo della Collegiata di S. Andrea.
Pieve di S. Giovanni Evangelista: a Monterappoli frazione del comune di Empoli, in stile romanico realizzata nel 1165, la facciata è a capanna il portale con arco a tutto sesto sorretto da due colonne in mattoni, concluse da capitelli in marmo e sormontato da una bifora. Il campanile è realizzato sui resti di una torre a base circolare e una campana è datata 1294, proveniente dal castello di Monterappoli.
L'interno a navata unica coperta a capriate lignee a vista e terminante con abside semicircolare; ai lati si trovano due monofore a tutto sesto. Il paramento murario è interamente in laterizi e l'abside presenta affreschi barocchi; il presbiterio rialzato di qualche gradino ospita al centro l'altare maggiore in stucco, dipinto a finto marmo; a metà navata si trovano due altari laterali dedicati alla Madonna del Rosario a sinistra e a S. Antonio da Padova a destra, le cui ancone sono costituite da due colonne composite lisce che sorreggono un frontone spezzato.
Al centro una pala raffigura il Santo dedicatario dell'altare. Interessanti sono il Crocifisso ligneo del sec. XVII e il piccolo vano affrescato sito a sinistra del portale di accesso, che contiene il fonte battesimale. Da questa Chiesa proviene la tavola con la Madonna col Bambino in trono tra i Santi: Sebastiano e Giovanni Battista; Giovanni Evangelista e Domitilla di Rossello di Jacopo Franchi datata 1420 e attualmente esposta nel museo della Collegiata di S. Andrea di Empoli.
Chiesa di S. Prospero: Sita a Cambiano nella frazione del comune di Castelfiorentino e fa parte delle Pievere di Monterappoli; fu menzionata la prima volta in occasione della battaglia di Montaperti nel 1260 e fu rimaneggiata nel XV sec.
Chiesa di S. Lorenzo: a Monterappoli frazione del comune di Empoli; era la Chiesa sita all'interno del castello e risale al sec. XII. Nel 1545 venne costruito l'oratorio, oggi si presenta in un aula rettangolare coperta a tetto e conclusa con un transetto; a metà navata si trovano due altari settecenteschi dotati di una tela raffigurante l'Annunciazione opera del 1737 e un dipinto di Raffaello Botticini, raffigurante S. Sebastiano e S. Antonio, è completato con la tela rappresentante la tentazione di S. Antonio Abate firmata da Egisto Ferroni 1865.
Chiesa di S. Pietro a Marcignana: frazione del comune di Empoli, la prima citazione risale al 1194 in una bolla di papa Celestino III; la Chiesa è costituita da un'aula rettangolare conclusa da un'abside e caratterizzata dal paramento murario realizzato in arenaria fino all'altezza di tre metri e da laterizio nella parte superiore. Tale caratteristica è comune agli edifici del XII e XIII sec.
L'interno è a copertura a capriate lignee e illuminata da tre finestre. Custodisce notevoli opere d'arte tra cui: una Croce dipinta sagomata attribuita al maestro di S. Martino a mensola, identificato con Francesco di Michele; una pala raffigurante la Madonna col Bambino tra i Santi: Pietro, Girolamo, Lucia e Apollonia, dipinto documentato di Ridolfo del Ghirlandaio datato 1509.
Chiesa di S. Pietro a Riottoli: già citata in una bolla papale del 1109 di origine romanica conserva un ciborio robbiano del XVI sec.; un'acquasantiera marmorea cinquecentesca e un dipinto di Giovanni Antonio Sogliani, raffigurante S. Pietro che cammina sulle acque.
Palazzo Ghibellino: nel 1260 fu sede del parlamento ghibellino oggi è sede di mostre e associazioni.
Palazzo Pretorio: o del podestà: nel 1529 Francesco Ferrucci vi tenne il proprio quartier generale contro le truppe imperiali spagnole alleate di papa Clemente VII. Il palazzo oggi è utilizzato per usi collettivi ed ospita un auditorium dedicato a Ferruccio Busoni.
Villa il Terraio: del cinquecento; l'edificio è articolato su due piani nel nucleo centrale e su tre piani nei due corpi laterali, che appaiono come due voluminose torri con copertura a embrici. Sulla facciata spicca il portico con due grandi colonne in pietra serena, al di sopra si staglia la grande arma lapidea dei Cerchi.
La parte posteriore è determinata dalla sporgenza dei due corpi laterali e dalle due rampe di scale che delineano l'apertura del piano interrato. Le finestre del piano terra sono senza timpano, sostituito da una sorta di tettoia a spioventi; le finestre sono riquadrate con cornici regolari. Nella parte settentrionale s'innalza la cella campanaria in corrispondenza della piccola cappella fatta costruire nel seicento.
Il viale di accesso alla villa è segnato da un tabernacolo raffigurante l'immagine della Beata Umiliana dè Cerchi adorante la Madonna col Bambino.
Arricchiscono la cittadina: la Torre dei Righi; torre dei Frati; Porta Pisana; Torrione S. Brigida; Torrione di Tramontana; Torrione di ponente; Torrione del toro; fortezza medicea; due bastioni e mura tutte del sec. XVI.
Piazza Farinata degli Uberti: o piazza dei leoni, per la presenza di quattro leoni che caratterizzano la fontana al centro risalente al 1827.
Piazza della Vittoria: fa parte del centro storico e vi si affacciano la Chiesa della Madonna del Pozzo e la casa natale di Ferruccio Busoni.

Aree naturali
Comprende il parco di Serravalle, parco della rimembranza, parco di Ponzano.

Escursioni
Anchiano: (3 km.) è il paese in cui si ritiene abbia vissuto Leonardo bambino ed è visitabile la casa in cui probabilmente abitò.
Vinci: (11 km:) il paese natale di Leonardo posto alle falde del monte Albano, è dominato dal castello del XIII sec. nel quale è ospitato il museo Vinciano ove sono raccolti modelli di macchine ideate dal grande artista; vi si trova pure la biblioteca Leonardiana con numerose pubblicazioni sul pensiero e l'arte leonardeschi.
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