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Pistoia

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Fu fondata dai romani nel II sec. a. C., eletta città sotto i Longobardi nel VI sec. Passò agli imperatori di Germania e nel sec. XII divenne libero Comune Ghibellino. Fu questo il periodo di maggiore splendore, estendendosi la città si rese necessaria una nuova cerchia muraria, ma non furono sufficienti agli assalti fiorentini che dovette cedere e nel XVI sec. entrò a far parte del principato Mediceo. Seguì la dominazione Lorenese e nel 1859 fu compresa nel Regno d'Italia.
La città di Pistoia è stata eletta: “CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA 2017”.

Monumenti
Duomo: di antica fondazione fu riedificato nel sec. XII e alla struttura romanica si aggiunsero interventi successivi. Un triplice ordine di logge e un portico trecentesco arricchiscono la facciata; la volta dell'arcata mediana è ornata da decorazioni in terracotta di Andrea della Robbia, autore anche della Madonna col Bambino e Angeli nella lunetta del portale centrale. Sul robusto campanile Longobardo del sec. XIII furono costruiti tre piani di logge a bande bicolori, provvisto di cella campanaria con cuspide, raggiunge i 70 metri ed è uno dei campanili più belli d'Italia.
L'interno è tripartito da colonne e pilastri; le pareti conservano tracce di antichi affreschi. All'inizio della navata destra si trova la tomba di Cino da Pistoia del 1337; seguono un Crocifisso di Coppo di Marcovaldo, realizzato nel 1275 con l'aiuto del figlio e la cappella di S. Jacopo, all'interno di questa si ammira il dossale in argento di S. Jacopo, una superba opera di oreficeria che occupò vari artisti di diversa provenienza dal 1287 al 1456 e diede vita ad oltre 600 figure: sul davanti diviso in tre ordini sono rappresentate le storie del Nuovo Testamento. In alto Gesù tra gli Angeli, in basso S. Jacopo; a destra storie del Vecchio Testamento e a sinistra episodi della vita di S. Jacopo.
Alla fine della navata è collocato un trittico del 1424 di scuola senese raffigurante la Crocifissione Maria e Santi; accanto una scala conduce alla cripta romanica con resti dell'antica basilica. Più avanti vi è l'ingresso alla sacrestia di cui parla Dante nel XXIV canto dell'inferno, chiamandola “la sacrestia dei belli arredi”. A destra della cappella maggiore vi è la cappella di S. Atto, dove su di un gradino d'argento è posto un dipinto di Mattia Preti.
Nella cappella a sinistra della maggiore è esposta una pregevole Madonna col Bambino e Santi di Lorenzo di Credi e la stele scolpita del vescovo Donato dè Medici, attribuita al Rossellino o al Verrocchio. A sinistra in prossimità dell'uscita è il monumento di Niccolò Forteguerri opera del Verrocchio, di cui sue sono la Speranza e la Fede; di Lorenzo di Credi sono Cristo tra gli Angeli e del Lorenzetti: la Carità. Notevole anche il fonte battesimale disegnato da Benedetto da Maiano e realizzato da Andrea Ferruccio da Fiesole.
Battistero: progettato da Andrea Pisano costruito da Cellino di Nese e concluso nel 1300, a pianta ottagonale con rivestimenti a fasce bicrome, è ornato in alto da loggia cieca sormontata da pinnacoli. I portali sono ornati da elegante decorazioni.
Museo diocesano: è allestito nel trecentesco episcopio e raccoglie oltre ai preziosi oggetti e arredi del tesoro del Duomo, anche affreschi staccati, opere di scultura e di pittura. Tra queste spiccano un polittico trecentesco, uno stendardo dipinto da Bicci di Lorenzo, un martirio di S. Sebastiano di Matteo Rosselli.
Palazzo Comunale: nobile costruzione del sec. XIII poggiante su di un portico e aperta da bifore e trifore. Al piano terra è allestito il Centro di Documentazione dell'opera di Marino Marini: vi sono esposti disegni, litografie, bronzi e gessi donati dall'artista alla città. Nelle sale sono collocati anche alcuni affreschi staccati del XIV sec.
Museo civico: allestito nel palazzo Comunale; la sala dei Donzelli custodisce dipinti su tavola di provenienza Pistoiese, tra queste: S, Francesco, storie della sua vita e miracoli post mortem, tavola monocuspidata col Santo al centro e riquadri laterali di anonimo sec. XIII; un polittico con la Madonna il Bambino e Santi attribuito al Maestro del 1310; le stimmate di S. Francesco bassorilievo di un seguace di Andrea Pisano XIV sec.; un calice in argento dorato di Andrea di Pietro Braccini del trecento; una Madonna e un'Annunciazione di Mariotto di Nardo XV sec.; un Angelo scultura in legno policroma di Francesco di Valdambrino quattrocento; una Madonna col Bambino bassorilievo del Maestro delle Madonne di Marmo quattrocento.
Nella sala dei Priori si trovano pitture del XV – XVI sec. tra cui: Angelo Annunziante e la Vergine Annunziata di frà Paolino; Sacra Conversazione di Bernardino del Signoraccio; la Madonna della Pergola di Bernardino di Antonio Detti; segue la cappella di S. Agata patrona della città, quindi la sala Ghibellina o del Consiglio.
Il salone del secondo piano espone opere dal XVII al XVIII sec., con una nutrita rappresentanza di pittori Toscani Pistoiesi e di altre Regioni tra queste: le nozze di Cana di G. Pagani e Matteo Rosselli; l'adorazione dei pastori della cerchia di Matteo Rosselli; lo sposalizio mistico di S. Caterina di Ercole Procaccini il vecchio; S. Cecilia olio su rame di Francesco Vanni; Visione di S. Girolamo di Piero Paolini; Madonna col Bambino attribuito a Carlo Saraceni; varie opere di Giacinto Gimignani; S. Ivo e i fedeli attribuito a Filippo Paladini; Presentazione al tempio di Antonio Domenico Gabbiani; la Madonna del Rosario di Pompeo Batoni in ricca cornice.
Si passa quindi alla collezione della famiglia Puccini che raccoglie opere di vari periodi della cerchia di Maso da S. Friano del Cigoli, della scuola di Salvator Rosa. Uscendo davanti all'edificio vi è l'antico pozzo quattrocentesco detto del leoncino.
Torre Catilina: alta 30 metri il nome deriva dalla leggenda secondo la quale, il corpo del generale romano Catilina fu qui sepolto.
Chiesa di S. Pirer Maggiore: risale VIII sec., nel convento annesso furono ospitate le monache Benedettine fin dal 1091, le forme attuali risalgono al 1263. La facciata conserva l'originario aspetto romanico con decorazione dicroma, con una fantasiosità nella scelta dei temi illustrati e nel repertorio decorativo che non ha eguali in Pistoia. Nel 1640 l'interno fu restaurato e arricchito da decorazioni barocche. Oggi è sconsacrata e negli spazi conventuali vi ha sede il liceo artistico “Petrocchi”, nel matroneo vi è collocata la raccolta di gessi dello scultore Pistoiese Andrea Lippi. Come attestato dalla cronaca del 1561 qui avveniva il matrimonio mistico tra il vescovo che s'insediava nella diocesi di Pistoia e la badessa del convento, con un reciproco scambio di anelli.
Chiesa di S. Bartolomeo in Pantano: sorse nel sec. XII e conserva una facciata ad arcate in stile pisano; l'architrave del portale mediano è ornato da un rilievo attribuito a Gruamonte del 1167. L'interno raramente aperto al pubblico è a tre navate; in fondo si trova il bellissimo pulpito risalente al duecento di Guido da Como.
Palazzo Pretorio o del Podestà, il nobile edificio del sec. XIV ampliato nel 1800 è ingentilito da bifore e stemmi. Nel portico si notano il banco degli accusati, il grande tavolo della Giustizia e il sedile dei Giudici.
Chiesa di S. Michele: del sec. XII al suo interno la statua di S. Michele che uccide il drago di Guido da Como; in origine era posta sul portale d'ingresso, fu soppressa nel settecento ed ospitò prima i Cappuccini poi alcune compagnie devozionali. I restauri del novecento hanno recuperato l'immagine medievale eliminando le volte settecentesche, che coprivano il soffitto ligneo riaprendo le monofore e le bifore della facciata e dell'abside.
Chiesa di S. Biagio: risale al 1063 e fu eretta a ridosso della prima cerchia muraria, al suo interno conserva cicli di affreschi seicenteschi e ai lati degli altari presenta stemmi scolpiti in pietra. Fu soppressa nel 1784 e attualmente è proprietà della curia ma inutilizzata.
Chiesa di S. Maria delle Grazie: eretta su di un preesistente Oratorio in seguito ad un intervento miracoloso della Vergine operato su di una fanciulla, in stile rinascimentale e progettata nel sec. XV da Michelozzo. Il letto del miracolo che occupava la fanciulla nell'adiacente ospedale del Ceppo, è conservato all'interno della Chiesa; da qui il titolo Madonna del letto. L'organo risale al 1755.
Ospedale del Ceppo: risale al 1200 mentre il portico risale al sec. XVI, è ornato da un magnifico fregio in terracotta policromo di bottega robbiana del 1525. Il nome deriva dall'uso di raccogliere le offerte nel tronco di un albero.
Chiesa della SS. Annunziata: risale al duecento e fu rimaneggiata del quattrocento, seicento, settecento; all'interno si presenta con un grande ambiente e quattro altari di legno dorati, due altari in stucco dorati in fondo alla Chiesa, due cappelle laterali all'altare maggiore, figure a fresco in tutta la Chiesa, circondati da ornamenti in stucchi e intramezzati da grandi Croci in stucco dorato. Il chiostro costruito insieme al convento nel XIV sec. in stile romanico, nonostante vi sia una soprastruttura per abitazione è sempre ammirevole per le 26 lunette affrescate tutto intorno da pittori del sec. XVII, assieme ai ritratti di Cardinali e vescovi appartenenti ai servi di Maria.
Chiesa di S. Maria del Carmine: risale al 1291 e nel 1741 vi fu un ulteriore totale restauro in forme barocche con stucchi e affreschi nelle volte. A Francesco Meucci si devono le cornici in stucco della navata e le opere: il riposo durante la fuga in Egitto, la natività, l'Annunciazione, la nascita della Vergine nell'abside; a Tommaso Gherardini i motivi dell'Antico Testamento. Oltre alle pale d'altare, l'altare maggiore ospita la tela di Francesco Lupicini “la caduta della manna” del 1625, mentre la tavola della sacra Conversazione realizzata nel 1530 è attribuita al Pistoiese Leonardo Malatesta. Gli arredi risalgono al settecento.
Pieve S. Michele a groppoli: risale al sec. XII a navata unica e abside semi circolare, eretta in conci squadrati di pietre alberese e coperto da capriate lignee; al suo interno conserva un pulpito con formelle istoriate del 1193, una coeva statua di S. Michele Arcangelo e un fonte battesimale in pietra del 1280.
Chiesa di S. Andrea: si presenta in una suggestiva facciata bianco-verde del XII sec., profilata da cinque arcate ornate da decorazioni romboidali. L'architrave è stato scolpito da Gruamonte e dal fratello Adeodato sec. XII. Nell'interno a tre navate si ammirano due importanti opere di Giovanni Pisano: il Crocifisso ligneo dorato al centro della navata destra e a sinistra il pulpito, uno degli esempi più insigni della scultura del tempo 1200, è ornato da rilievi raffigurante la vita di Gesù e il Giudizio finale in un racconto di straordinaria emotività.
Chiesa di S. Francesco: la costruzione della Chiesa ebbe inizio nel 1200 e si concluse nel 1400 e nel sec. XVIII fu aggiunta la facciata bicroma. Nell'interno a navata unica sono visibili affreschi del sec. XIV; particolarmente interessante il ciclo sulla vita di S. Francesco che ricopre la cappella maggiore, assegnato all'allievo di Giotto: Puccio Capanna. Altri affreschi del sec. XIV raffigurante la decapitazione di S. Donnino e storie della sua vita sono nella seconda cappella a destra. Superata la sacrestia con pitture parietali sullo stile di Niccolò di Pietro Gerini, si apre la sala del Capitolo ornata sulla volta da Episodi della vita di S. Francesco e da una Resurrezione attribuiti a Puccio Capanna.
Chiesa Madonna dell'Umiltà: si presenta in stile rinascimentale e sulla facciata si apre il portale del XVIII sec. L'interno è diviso in due parti: un ampio vestibolo coperto da volta a botte e dalla cupola alta 60 metri di Giorgio Vasari del 1561; alle pareti pregevoli affreschi risalenti al 1700 al quale segue un grande ambiente ottagonale a più livelli, aperto da grandi nicchie.
Chiesa di S. Giovanni Fuorcivitas: la Chiesa fu iniziata nel sec. XII su di un preesistente Oratorio del sec. VIII, fu ultimata nel 1300 con la facciata incompiuta. Presenta il fianco a bande marmoree bianco-verdi, con arcate nella parte inferiore arricchita da lasanghe e cinto alla sommità da una doppia galleria cieca. Il rilievo sull'architrave dell'entrata è di Gruamonte 1162.
L'interno a navata unica custodisce una magnifica acquasantiera, con le figurazioni delle virtù teologali e delle virtù cardinali scolpite da Giovanni Pisano. Sulla destra vi è il pulpito di frà Guglielmo da Pisa del 1270 con scene della vita di Cristo e Maria; sulla sinistra del bellissimo altare maggiore intarsiato vi è collocato un polittico di Taddeo Gaddi, mentre all'altare sinistro una pregevole visitazione in terracotta dei della Robbia.
Chiesa di S. Domenico: risale al duecento e ingrandita nel secolo successivo; subito sulla destra vi è il monumento a Filippo Lazzari opera di Bernardo Rossellino e del fratello Antonio del 1468. Nei locali intorno al chiostro sono visibili importanti affreschi staccati.
Chiesa di S. Paolo: costruita tra il 1200 e il 1300 e si presenta con una facciata cuspidata ornata da una piccola loggia e da un ricco portale; nelle arcate e nel fianco sono collocati sepolcri gotici.
Fortezza di S. Barbara: risale al cinquecento e fu costruita su di un forte medievale dal Buontalenti e da G.B. Bellucci.
Giardino zoologico: “città di Pistoia”, nella frazione Verginiana del Comune di Pistoia si estende su 70.000 mq. E ospita circa 1000 esemplari di animali. Internamente al parco zoologico sono disponibili aree per pic-nic, ristorante, bar, self-service, parco giochi dedicato ai più piccoli.
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