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Carrara

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Le cave di marmo erano già conosciute e sfruttate in epoca romana. Nel X secolo fu feudo dei vescovi di Luni (frazione del Comune di Ortonova prov. La Spezia), dopo una breve autonomia comunale nel sec. XIII passò ai pisani, ai lucchesi, ai visconti e nel 1473 ai Malaspina unendo le sue sorti a quelle di Massa. Nel sec. XVI ne presero possesso per due secoli i Cybo Malaspina, finché passò agli Estensi e nel 1860 al Regno di Sardegna.

Monumenti
Duomo: costruito a più riprese tra XI e XIV sec., si presenta con armonioso prospetto di forme pisane e fasce bicrome con arcate inferiori aperte da un pregevole portale e sovrastate dal fine traforo di un magnifico rosone centrale, affiancato anche da 12 archetti digradanti. L'abside a finestre ogivali è ornata in alto da una loggetta; a fianco s'innalza il campanile eretto nel sec. XIII, aperto da polifere e sormontato da una piramide cui fanno da corona quattro piramidi più piccole.
L'interno a cui si accede dal notevole portale romanico laterale, è diviso in tre navate e presenta a destra un'Annunciazione trecentesca in marmo e in fondo il pregevole altare del SS. Sacramento ornato di bassorilievi; alla parete il Crocifisso. Interessanti sono anche l'altare del presbiterio delimitato da un recinto marmoreo opera di F. Bergamini e il pulpito del XVI sec. di marmi policromi.
A sinistra la pala marmorea che raffigura la Madonna col Bambino e Santi nonché bassorilievi di Andrea Guardi nella predella. Nel battistero si trovano una marmorea vasca battesimale elegantemente decorata e un fonte battesimale entrambe risalenti al XVI sec.
Chiesa del Suffragio: risale al 1688 in pieno centro storico; la facciata è arricchita da un grande portale marmoreo in stile barocco, istoriato dallo scultore Carlo Finelli e sormontato da un bassorilievo che raffigura la Madonna con le anime purganti. La Chiesa a croce latina è sormontata da una cupola rivestita di scaglie di ardesia.
L'interno è in stile barocco e ricco di marmi di svariati colori che creano un effetto scenografico. L'altare maggiore è in marmi policromi e si trova tra due teschi alati; la pala d'altare dipinta a olio d'artista anonimo ma di notevole valore, raffigura la Madonna del suffragio. Chiusa e inutilizzata per la maggior parte della seconda metà del novecento, restaurata è stata affidata alla Chiesa Ortodossa.
Chiesa e convento S. Francesco: è preceduta da un portico che sorge su di un alto podio gradinato, risale tra il 1623/62 dal principe Carlo I Cybo Malaspina di gusto barocco. L'interno a navata unica ospita una statua dell'Immacolata del sec. XVIII e un altorilievo con la Madonna e S. Antonio col Bambino del 1986; l'altare maggiore fu arricchito da una scultura lignea raffigurante il Cristo Crocifisso, opera del professore scultore Carrarese Vittorio Tarabucci (1928 – 2014).
Il complesso costituito dalla Chiesa e dal convento fu spogliato delle sue numerose opere durante il periodo Napoleonico. L'ex convento è oggi sede del nuovo museo della scultura, inaugurato con la biennale di scultura del 2006. Una targa sulla facciata ne commemora la nascita del complesso.
Chiesa del Carmine: risale al 1605 mentre il contiguo convento è del 1610. Durante l'occupazione Francese divenne distretto militare, poi laboratorio di scultura per la famiglia di artisti Lazzerini. La Chiesa divenne Galleria d'Arte nel sec. XIX, mentre il convento divenne prima caserma dei dragoni, poi ufficio postale e infine frazionato fu trasformato in abitazione e fondi commerciali. La Chiesa dal 1999 è affidata ai Missionari oblati di Maria Immacolata e presenta nel portale un rilievo con la Madonna col Bambino, opera di Bartolomeo Ordonez (1515/20). All'interno una pittura raffigurante la Madonna del Carmine del sec. XII di Domenico Fiasella; di pregevole fattura è l'altare dedicato a S. Maria Maddalena dè Pazzi del 1675.
Chiesa Madonna delle lacrime: o Madonna del pianto, è preceduta da un porticato a due colonne e due pilastri monolitici in marmo chiuso da una cancellata; agli angoli della facciata due lesene in marmo reggono un cornicione marmoreo sovrastato da un cornicione barocco. L'interno è omogeneamente settecentesco; l'altare della parete sinistra custodisce una tela seicentesca raffigurante Cristo che incorona la Vergine, l'altare maggiore è opera di Francesco Baratta 1722 e conserva la venerata immagine della Madonna delle lacrime, dell'artista Carrarese Giusto di Domenico Utes qui trasportata nel 1651 dall'antico ponte delle lacrime alla Lugnola.
Santuario della Madonna delle Grazie: nella frazione Lugnola del Comune di Carrara, risale al 1676 su progetto di Alessandro Bergamini, che prevede gli elementi architettonici disposti verso l'edicola che racchiude l'immagine della Vergine al centro dell'altare. La sistemazione interna si caratterizza per la profusione di altari, gruppi scultorei, pale in bassorilievo in marmo.
Chiesa di S. Michele: sita nella frazione di Gragnana del comune di Carrara, eretta nel 1792 sulle basi di un preesistente edificio del 1450. La facciata a due ordini con quattro pilastri e capitelli dorici, nella parte inferiore presenta un pregevole portale sormontato da un timpano recante l'iscrizione: “MDCCCX Ecclesiam Tuam Domine, in aeternum conserva et ab ea cunctam repelle nequitiam”,il portale faceva parte dell'antica collegiata di S. Pietro (Massa) che fu fatta demolire da Elisa Bonaparte Baciocchi nel 1807.
Chiesa di S. Pietro: nella frazione di Avenza del Comune di Carrara, era già citata nel 1187 e ricostruita nel seicento sulla base della Chiesa medievale. Lo stipite del portale antico è ancora visibile in un pilastro dell'orchestra (in architettura è il termine usato per indicare quella parte del teatro antico che ospita il coro, a frapporsi fra gli spettatori e la scena), mentre ad epoca ancora precedente risale la colonna in pietra visibile in contro facciata.
Lo stemma di Luni (frazione del comune di Ortonovo in provincia La Spezia, nota per essere stata un'antica e prospera colonia romana) posto in facciata, ricorda l'appartenenza al suo territorio fino al XII sec. L'ospedale di S. Antonio per i pellegrini in transito cessò l'attività nel XIX sec., sul suo sito si costruì una delle navate aperte nell'ottocento. La Chiesa custodisce sculture in marmo di P. Aprile e G. De Rossi da Fiesole e un Crocifisso ligneo ritenuto miracoloso.
Chiesa di S. Antonio Abate: e S. Anna nella frazione Noceto del Comune di Carrara, eretta nel 1200 e ampliata nel sec. XVII, si presenta a navata unica scandita alle pareti da lesene sulle quali sono impostati gli archi a tutto sesto che irrigidiscono la volta a botte. All'ingresso è collocato un coro sorretto da colonne marmoree; gli altari in stile barocco e interamente in marmo bianco di Carrara e marmo rosso di Verona, con la pala d'altare di S. Antonio Abate.
Nel 1742 grazie a benefattori l'oratorio fu dotato di un altare laterale destro dedicato a S. Anna, di un altare centrale policromo e di una cornice che inquadra la tela di S. Antonio Abate (l'originale fu venduta dai monaci ed è sostituita da una raffigurazione del 1914), affiancata da due statue marmoree rappresentanti S. Bernardo vescovo e S. Antonio da Padova. Agli inizi del novecento è stata scavata una nicchia nella parete sinistra, per ospitare una statua di gesso raffigurante S. Anna che insegna le sacre scritture alla Beata Vergine Maria fanciulla.
Il campanile unito alla Chiesa ospita due campane che ancora oggi sono suonate tirando delle funi a cui sono legate. Nella Chiesa l'altare di destra contiene una tela tardo medievale, rappresentando la natività della Beata Vergine Maria con S. Anna e S. Gioacchino suoi genitori.
Piazza Alberica: fatta costruire da Alberico I Cybo Malaspina nel seicento, a ridosso delle mura della città. La piazza è contornata da eleganti edifici di illustri e antiche famiglie nobiliari, è pavimentata con ciottoli squadrati di marmo, a formare 10 grandi riquadri decorativi, nel centro una bella fontana con vasca e leoni in marmo, sormontata da una grande statua del 1827 opera dello scultore Carrarese Pietro Fontana della duchessa Maria Beatrice d'Este, che si erge sopra un alto piedistallo ornato di bassorilievi.
Piazza del Duomo: è contornata da edifici medievali come il decorato palazzo barocco dei conti Sarteschi, la vecchia canonica e la casa dove dimorò Michelangelo Buonarroti. Tra la casa di Michelangelo e l'abside del Duomo si intravede la nuova canonica cinquecentesca con muri affrescati e il campanile costituito da una torre a pianta quadrata con struttura marmorea, sormontato da una cuspide ottagonale.
Casa Emanuele Repetti: (geografo, naturalista e letterario Carrarese 1776 – 1852) in via S. Maria, risale al sec. XIII come molti edifici circostanti, pare che al suo interno vi abbia soggiornato anche Francesco Petrarca. E' stata la prima sede del Comune di Carrara.
Palazzo Cybo Malaspina: risale al cinquecento e incorpora un castello medievale di cui è rimasta la torre più volte rimaneggiata. Il palazzo ospita l'Accademia delle belle arti e nel cortile vi sono are e statue provenienti dalle cave e dagli scavi di Luni; tra essi spicca l'edicola dei Fantiscritti, opera romana venuta alla luce nella cava omonima, scolpita con figure di Giove, Bacco e Ercole. In alcune sale sono ordinate una pinacoteca e una gipsoteca che conserva opere in gesso del Canova. Dalla torre si gode un magnifico panorama.
Palazzo dei conti pisani: risale al seicento e si affaccia su di un grande giardino all'Italiana, addossato alle mura cinquecentesche della città.
Palazzo del medico: in stile barocco del settecento, l'imponente facciata si sviluppa a nove assi di finestre per quattro piani di altezza con cornici e festoni marmorei. Il 4 aprile 1843 e il 29 luglio 1851 ospitò la Real Corte Estense, l'imperatrice Maria Anna e i reali infanti di Spagna. Anche gli interni sono ricchi di stucchi e bassorilievi marmorei.
Teatro animosi: risale al 1836 con facciata classica: presenta uno schema a due piani in forma di pronao di Tempio, con sei colonne sovrastate da una balaustra ornata di fiori e ghirlande, il tutto sorretto da un basamento di pilastri.
Fontana la sirena: in stile barocco è stata più volte raffigurata nelle guide del sette-ottocento e rappresenta una sirena seduta su di un delfino, che dalla bocca versa acqua in una grande conchiglia.
Il gigante: è una statua rappresentante Andrea Doria in sembianze di Nettuno, opera dello scultore Baccio Bandinelli che abbandonò il lavoro a livello di “abbozzo” e nel 1563 fu utilizzata per abbellire la piazza, poggia su due delfini con boccaloni d'acqua di sorgente che si riversano in continuazione a fontana entro una vasca di candido marmo.
Monumento: a Maria Beatrice d'Este, viene rappresentata a figura eretta nel 1827 e si erge su di un piedistallo arricchito da bassorilievi, alla base una piattaforma con gradini che terminano contro una sfinge, sotto di cui due bocche d'acqua riversano acqua di fonte entro una vasca di marmo.
Museo civico del marmo: tra il 1962/65 venne costruito l'edificio per ospitare la mostra nazionale del marmo; oggi il museo è costituito da otto sezioni: Geologia; Archeologia romana; Marmoteca; Archeologia industriale; Applicazione tecniche dei marmi; Scultura medievale; Artigianato artistico; Scultura moderna e contemporanea.

Escursioni
Campo Cecina (a 20 km.): è un ampio terrazzamento esteso davanti alle cave di marmo, da dove la vista spazia fino alle isole dell'Arcipelago Toscano.
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