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Pontedera

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Si sviluppò intorno ad un castello nel XIII sec., fu oggetto di contesa tra Pisa e Firenze fino a quando quest'ultima se ne assicurò il possesso nel 1406. Alla fine del XIII sec. vi nacque Andrea Pisano.

Monumenti
Duomo: dedicato ai Santi Jacopo e Filippo, eretto in stile neoclassico fra il 1842/64 è caratterizzato da una pianta longitudinale con tre absidi a chiusura del transetto e del coro. La facciata è preceduta da un pronao composto da otto colonne con capitelli d'ordine ionico.
L'interno a navata unica sono conservate opere d'arte tra cui l'Annunciazione di Jacopo Chimenti; le pale d'altare Madonna della Mercede di Francesco Curradi sec. XVII; e la deposizione di pittore ignoto. Si segnalano anche le reliquie di S. Faustino martire e affreschi di Dilvo Lotti. Nella canonica è conservata una copia del dipinto Madonna col Bambino, S. Elisabetta e S. Giovannino di Andrea del Sarto.
Chiesa di S. Lucia: eretta sulla struttura di una preesistente rocca duecentesca. L'interno a tre navate concluso con abside semicircolare, al centro della quale è conservata una statua con le reliquie di S. Lucia. Tra le opere d'arte vi è un artistico frontale di tabernacolo in marmo scolpito del sec. XV con lo stemma della famiglia Galletti, una pila per l'acqua Santa e una statua in legno raffigurante S. Rocco.
Chiesa del SS. Sacramento: eretta nel 1270 e trasformata nel 1633 a seguito dell'incendio sviluppatisi al suo interno nel 1612, lasciando indenne un Crocifisso ligneo che da quel momento il Crocifisso fu ritenuto miracoloso divenendo oggetto di culto. I bombardamenti dell'ultima guerra l'hanno gravemente danneggiata e ciò che oggi ammiriamo sono lavori del 1956. Parte dell'edificio fu utilizzata come sala cinematografica fino al 2006.

L'interno a navata unica con sei altari laterali tra le opere:
- Scultura lignea dell'Annunziata della bottega di Nino Pisano sec. XIV figlio di Andrea da Pontedera;
- Un frammento di affresco del XIV sec. di scuola pisana raffigurante la Madonna del Carmine attribuito a Turino Vanni;
- Madonna del Rosario tra i Santi: Monica, Domenico e Agostino vescovo del Cigoli 1595 (Lodovico Cardi detto il Cigoli pittore, architetto e scultore Italiano);
- Un tabernacolo in marmo attribuito agli scultori Riccomini e Gagini;
- Sull'altare maggiore un tabernacolo ottocentesco in argento sbalzato ad opera di Gaspare e Silvestro Mariotti, commissionato per accogliere il Crocifisso ligneo del sec. XVI;
- S. Sebastiano opera in legno policromo del sec. XVIII;
- Scena dl battesimo di Cristo in un affresco del sec. XVIII venuto alla luce nei restauri del 2000.

Cimitero della Misericordia: del 1911 ospita tra altri il Presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi (10 settembre 1887 – 17 ottobre 1978) ha insegnato lettere e filosofia a Parma; è stato Presidente della Repubblica Italiana dal 29 aprile 1955 all'11 maggio 1962.
Chiesa della Misericordia: risale al 1883 con copertura a cupola e ai lati dell'unico ingresso sorgono due minuscole cappelle rettangolari. L'interno è articolato in cinque cappelle semicircolari; lungo le pareti delle prime sono disposte le stazioni della via Crucis, nelle successive sono collocati i due altari ottocenteschi, realizzati in legno dorato e dipinto di chiaro stile rinascimentale. Sull'altare destro si conserva la venerata immagine della Madonna della Misericordia del sec. XIX e sull'altare maggiore un Crocifisso ligneo ottocentesco. Il tamburo della cupola è decorato con medaglioni di stucco contenenti le raffigurazioni delle Virtù Cardinali.
Ex Oratorio di S. Giuseppe: rimangono i resti di una Chiesa seicentesca composta da un'aula centrale con altare barocco e da una cappella, insieme ad una piccola sagrestia dei quali sono in piedi solo le mura laterali e il soffitto della piccola cappellina intitolata alla Madonna del Divino aiuto. Nel 2007 la porta in legno è stata sostituita con una vetrata e custodisce alcune opere dello scultore Nado Canuti.
Chiesa dei Padri Cappuccini: risale al 1639; l'edificio è preceduto da un portico a navata unica con cappelle laterali. Al suo interno conserva un prezioso Crocifisso in legno policromato del sec. XIV e nella cappella di destra vi è un dipinto raffigurante la visitazione attribuito alla scuola del Cigoli.
Oratorio della Madonna di Ripaia: in stile romanico del sec. XIII, presenta una semplice facciata a capanna con portale in pietra serena. Nella lunetta soprastante persiste l'immagine affrescata ma sbiadita della Madonna col Bambino e in alto una bifora a tre colonnine. L'Oratorio fu ampliato nel 1696 con la costruzione dell'abside e del piccolo campanile; Nell'ottocento fu restaurato e al suo interno conserva la Madonna col Bambino tra S. Lorenzo e S. Bartolomeo, venerata con l'appellativo di Madonna di Ripaia, il dipinto è stato attribuito al pittore Maestro di S. Torpè, attivo a Pisa nel sec. XIV.
Chiesa dei Santi Lorenzo e Bartolomeo: a croce latina e navata unica con due cappelle ricavate nel braccio del transetto e un massiccio campanile laterale. L'originale stile romanico venne alterato nel settecento con applicazioni barocche, tra cui il il portone in arenaria e il campanile del 1720; nel 1957 la facciata ha recuperata lo stile romanico e la scoperta del rosone centrale. Vi sono conservate due sculture lignee policrome: un S. Bartolomeo di Francesco di Valdambrino e una Madonna col Bambino del cinquecento.
Palazzo Stefanelli: risale all'ottocento e si eleva su quattro piani con finto bugnato a terreno e grandi finestre con timpano triangolare e triglifi a gocce (architettonico del fregio, dell'architettura greco-romana che consiste in una formella in pietra decorata con tre scanalature verticali “i glifi”); all'interno un ampio scalone in marmo a tre rampe che da accesso alla sala consiliare.
Sulla facciata oltre all'omaggio a Vittorio Emanuele II, una lapide del 1860 ricorda il plebiscito con cui la Toscana votò l'auto annessione alla monarchia costituzionale del Regno di Sardegna in vista dell'unità d'Italia. Un'altra lapide del 1855 ricorda che Pontedera è la città natale del pittore Andrea Pisano, mentre un'altra del 1954 ricorda la tristezza dei bombardamenti del 1944.
Il palazzo è sede del Comune dalla metà del XIX sec., al suo interno arricchiscono alcuni dipinti del secondo novecento: nella saletta di accesso alla sala della giunta: tre grandi olii di Otello Cirri (Paesaggio – Natura morta – Uomo seduto); nell'atrio antistante la sala consiliare l'opera di Romano Masoni “cadute” 2002 in piombo e foglia d'oro a ricordo delle vittime degli attentati 11 novembre 2011 contro il World Trade Center di New York.
Palazzo Pretorio: è sede della sezione distaccata del Tribunale di Pisa, ha un loggiato con gli stemmi in pietra dei Vicari che si sono succeduti a Pontedera; è sovrastato da una torre detta civica o dell'orologio posta in un angolo.
Palazzo Bellincioni: risale al 1866, oggi possiamo ammirarne la porta finestra con timpano a lunetta, mentre gli altri timpani delle finestre sono a triangolo incorniciate da paraste ioniche.
Villa La Cava: del sec. XVI fu della famiglia Riccardi e nel sec. XVIII passò alla famiglia Toscanelli, appassionati collezionisti botanici e oggi vanta un vasto repertorio di conifere con abeti, aceri di monte, cedri dell'Atlante, cipressi Americani e comuni, faggi rossi, noci Americani, lecci, farnie, sequoie, cipressi dell'Arizona, Tigli. Nel progettare il parco fu rispettata la morfologia del terreno, conservando il bosco quale fondale scenografico della villa.
Pontedera è sede del museo “Piaggio Giovanni Alberto Agnelli”, ricavato nel 2000 da una parte della vecchia officina Piaggio; ospita numerosi modelli prodotti dalla Piaggio oltre a un vasto archivio storico intitolato a Antonella Bechi Piaggio.
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