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Chianciano Terme

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Luogo di cura già noto agli etruschi e ai romani ebbe notorietà anche nel medioevo, ma il grande rilancio avvenne nel nostro secolo, quando nel 1915 si realizzarono l'acquedotto e lo stabilimento d'imbottigliamento delle acque.
Dal 2004 è stata dichiarata dall'UNESCO: “PATRIMONIO DELL'UMANITA'“.

Monumenti
Chiesa Immacolata: anticamente esisteva un ospedale ricordato nel 1272 e nel 1475 vi fu costruita la Chiesa con il nome S. Maria della Stella. Distrutta durante la guerra di Siena nel 1555 fu restaurata nel 1580 e prese il nome Chiesa della morte; a questa data risalgono l'altare maggiore e i due altari laterali. La denominazione attuale risale al 1958.
I dipinti: l'Annunciazione attribuito a Niccolò Betti del XVI sec.; la Sacra Famiglia attribuito a Galgano Persignani XVIII sec. e l'affresco della Madonna della Pace, attribuito a Luca Signorelli già collocato su una parete della Chiesa della Pace e qui trasportato nel 1789, sono attualmente presso il Museo della collegiata.
Collegiata S. Giovanni Battista: eretta nel XIII sec. su una precedente costruzione a forma esagonale e presenta caratteri di transizione tra il romanico e il gotico soprattutto nella facciata. Il portale fortemente strombato con pilastrini a fascio conclusi da capitelli vegetali e nell'intradosso da una strombatura a cordone.
L'interno venne ristrutturato in stile neoclassico nel 1817, vi si trova un urna etrusca riutilizzata nel 1503 per conservare le ceneri del Beato Paolo Salimbeni; nella cappella sinistra vi è un affresco del XVI sec. con il presepio; nel presbiterio un crocifisso trecentesco e una scultura lignea con il Cristo morto di Giuseppe Paleari 1783.
Chiesa Madonna delle rose: eretta tra il 1585 e il 1599 a croce greca. La facciata classica è di grande semplicità e i quattro bracci della Chiesa si uniscono sotto un tiburio quadrato con lanterna poligonale. La Chiesa prende il nome dell'affresco conservato all'interno dov'è raffigurata la Madonna che porge una rosa al Bambino, opera del XV sec. di un artista senese. Un altro affresco la cosiddetta Madonna delle carceri è del trecento.
Villa la Foce: nacque come osteria ma nel 1927 fu acquistata dalla famiglia Origo che volle conferire alla dimora un ruolo di abitazione Patrizia. Il giardino si compone di tre settori posti a diversi livelli, quello inferiore più semplice racchiuso tra alte siepi di alloro e decorato da piedistalli porta limoni; quello superiore caratterizzato da doppie aiuole di bosso che si compongono in un ottagono al cui centro è ubicata una fontana in travertino, raffigurante due pesci che con la coda sorreggono una vasca.
Su di un lato dell'edificio un pergolato di glicine, mentre al lato opposto una grotta vegetale con essenze miste di alloro e leccio; uno stretto passaggio tra pilastri sormontato da due vasi buccellati, simili a quelli lungo il muro di cinta, conduce al giardino dei limoni. Nel 1938 l'ultima parte del giardino fu realizzato uno scenografico scalone in travertino che lo collega al giardino dei limoni e sotto lo scalone ornato da vasi, obelischi e una balaustra pilastrata, si apre una grotta al cui interno vi sono sette nicchie.
Questo giardino racchiuso da una quinta di cipressi è composto di aiuole bordate da aiuole da siepi di bosso. Le aiuole convergono a una vasca con una panchina in travertino di Rapolano, ornata da una statua che rappresenta la natura che porta alle spalle i doni della terra. Ai margini del bosco è situato un piccolo cimitero all'interno del quale una piccola cappella in travertino è abbellita da una serliana.
Terme: le quattro sorgenti: acqua Santa; Sillene; Fucoli; S. Elena danno il nome ad altrettanti stabilimenti dove si prestano cure idropiniche, bagni, fanghi, prevalentemente per la terapia delle disfunzioni epatiche, ma anche per malattie cardiovascolari, urologiche e del ricambio.

Escursioni
Cetona: (a 16 km.) la circondano i resti delle mura quattrocentesche ed è situata ai piedi di un'antica rocca. Nella collegiata del 1200 sono visitabili affreschi del XV sec. A meno di due km. Si trova l'ex convento di S. Maria a belverde, costituito da una Chiesa inferiore e due oratori superiori con affreschi del XIV sec. Dietro il romitorio è un vasto abitato trogloditico dell'età del bronzo con numerose grotte scavate nella roccia.
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