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Vetralla

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Fu prima insediamento Villanoviano poi etrusco, ebbe modesta importanza sotto il dominio romano; intorno al VII sec. divenne un posto di guardia fortificato e subì gravi devastazioni durante la guerra tra Roma e Viterbo nel XII sec. Appartenne a numerose famiglie feudali: gli Orsini; i Prefetti di Vico; gli Anguillara; i Borgia; i Cybo; i Farnese e infine annesso allo Stato Pontificio.
Vetralla è nota per l'artigianato della terracotta.

Monumenti
Monastero Regina Pacis: è un monastero di monache Benedettine di clausura e situato lungo la via Francigena a 400 metri di altezza. Chiesa monastero e chiostro sono del 1575, la Chiesa a navata unica con cappelle laterali, tipico delle Chiese Francescane.
Fino al 1962 ospitava i frati cappuccini che lo abbandonarono e nel 1972 fu acquistato dalle monache Benedettine, provenienti dal monastero di S. Magno ad Amelia e venne completamente ristrutturato. La comunità attuale è costituita da monache Benedettine Congolesi, Italiane e da una monaca Nigeriana.
Duomo: o collegiata di S. Andrea Apostolo, del 1711 a navata unica con copertura a cupola e ampia abside. L'interno è arricchito da pregevoli tele, un reliquiario d'argento dorato e numerose opere di Domenico Maria Muratori nonché una cantoria con organo di età barocca e una trasfigurazione opera di Benefial. Custodisce ancora numerose opere d'arte che vanno dal XII al XVIII sec.
Chiesa S. Francesco: è la Chiesa più antica del comune di Vetralla, eretta sui resti di una precedente costruzione risalente al VII sec., ampliata nel XII che assunse l'aspetto attuale. La semplice facciata ha un pregevole portale a lunetta dai motivi floreali.
L'interno a tre navate delimitate da colonne con capitelli corinzi e in fondo un ampio presbiterio chiuso da tre absidi. Da ammirare gli affreschi seicenteschi (purtroppo mal conservati) sui miracoli compiuti da S. Francesco, il quattrocentesco monumento funebre di Briobris, opera di Paolo Romano, le pitture parietali del 1400; resti di un pavimento cosmatesco orna la navata centrale e il presbiterio.
Cripta a sei navate divise da 27 colonnine; i numerosi affreschi di notevole importanza arricchiscono il patrimonio artistico dell'edificio con opere di varie epoche dal XII al XVII sec. La cripta è stata completamente scavata nel tufo e dopo secoli di occultamento è stata riportata al suo aspetto originale.
Chiesa campestre: di S. Maria in Forcassi, fu dedicata a Maria SS. Annunziata nel 1449 in occasione del Giubileo, quando numerosi pellegrini vi transitarono nel corso del viaggio per Roma. Nell'interno sono ancora visibili tracce di affreschi ritraenti la Madonna. Di origini antiche fu rimaneggiata l'XI sec. e restaurata tra il quattrocento e cinquecento.
La pianta della Chiesa si presenta a una sola aula, con tre absidi nella parete di fondo, di cui la centrale più ampia. Sulla parete sinistra è visibile la forma di un grande arco, attualmente chiuso che si apriva su un ampio ambiente forse una cappella laterale. Accanto alla parete destra un altro ambiente, che poteva essere usato come sagrestia e presenta l'ingresso a un vano sotterraneo, probabilmente una cripta (oggi inaccessibile).
Zona archeologica di Vetralla: in epoca romana era sede di una “mansio” della via Cassia e si trova infatti indicta in antichi itinerari. Sappiamo da uno storico locale che nel seicento vi erano ancora notevoli testimonianze di epoca romana, mentre oggi sono visibili solo alcuni resti dell'antica Cassia e dei monumenti sepolcrali che erano eretti lungo la via. Materiali di epoca romana provenienti dal foro furono utilizzati per costruire la Chiesa di S. Francesco.
Grotta porcina a Vetralla: sita lungo il percorso della via Clodia, la necropoli del VII – III sec. a. C. è costituita da numerose tombe a fossa, da un imponente tumulo con ponte di accesso alla sommità, un'immensa tomba a camera con soffitto a cassettoni e numerose tombe a camera semplici con trave centrale e deposizioni laterali.

Escursioni
Norchia: (a 15 km ) è un importante zona archeologica che con i suoi ruderi e soprattutto con le necropoli, testimonia il remoto passato dell'etrusca Orcia, che sorgeva su una piana naturalmente difesa da ripidi strapiombi e circondata da mura poderose. Centro importante nel IV sec. a. C. decadde negli anni del dominio romano, ebbe nuova vita nel periodo medievale, ma fu abbandonata nel XV sec.
Del XIII sec. sono i resti del castello, raso a suolo dopo la sconfitta dei proprietari Prefetti di Vico. Più in alto si vedono i ruderi della Chiesa di S. Pietro sorta nel IX sec. e rifatta nel XII e quanto rimane di un'antica porta. Intorno sono visibili le grotte dove in quel tempo abitava la popolazione. Le necropoli risalgono al periodo di maggior splendore di Orcia e sono una delle testimonianze più preziose degli usi funerari etruschi. Vi si trovano tombe ipogee e tombe con facciate scolpite: tra queste è la tomba delle tre teste cosiddetta per le protomi divine che sporgono dalla finta porta; seguono numerose tombe rupestri: da notare la tomba Ciarlanti, la tomba Prostila a dado, la tomba del camino (così chiamata per la sua conformazione) e il gruppo delle tombe Smurinas (il nome è quello della famiglia che vi è sepolta) precedute da un portico a colonne.
Dietro il castello si trova la tomba Lattanzi, seminascosta nel verde, con un portico d'ingresso munito di scala e un finto portico sovrastante. Di fronte a questa, tra le altre, si trovano le due tombe a tempio costruite come tempietti, con colonne e fregi.
Blera: (a 11 km) è un piccolo paese agricolo sito a sud di Vetralla, anch'esso di origine etrusca e cinto di mura ancora visibili in parte; di quel periodo restano avanzi di costruzioni, magazzini, cisterne e soprattutto una suggestiva necropoli.
S. Giovenale: (a 17 km) è una zona archeologica in cui sono venuti alla luce resti di un insediamento umano precedente al X sec. a. C., di alcune capanne VIII sec., di una piccola città etrusca del VII sec. a. C. con ruderi di un'acropoli e di un castello del XII sec.
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