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Positano

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Fondata dagli abitanti di Paestum scampati alla distruzione saracena e sottoposta alla Badia di S. Vito che sorgeva sul luogo; la città riconquistò l'autonomia dedicandosi al commercio marittimo fino a divenire rivale di Amalfi.
Fu possedimento dei normanni, degli svevi, degli angioini e sotto gli Aragonesi, fu data in feudo a numerose famiglie.
E' una ridente e frequentata località di mare, carica di storia con abitazioni tipo mediterraneo digradante sulle basse pendici del monte S. Angelo a tre Pizzi; sono tipiche le coperture delle case con volte a padiglione di colore armonioso e le stradine a scale.
Positano vista dal mare appare come una conchiglia. Al largo di Positano, tre isolotti de lì Galli detti:” le syrenuse” per la leggenda che li circondavano, come rifugio delle sirene incantatrici; artisti scelsero la magia dell'isolotto più grande come buen retiro: il coreografo Leonide Massine e il ballerino Rudolf Nureyev che nella sua villa, sull'isoletta più grande, trascorse gli ultimi anni della sua vita.
E' di per se un piccolo gioiello che affaccia sul Mediterraneo; il suo edificio più celebre è la Chiesa di S. Maria Assunta, la cui cupola in maioliche, risplende baciata dal sole, tra i tetti delle case di diverse colore; Al suo interno le linee regolari di gusto classico, sono interrotte da belle colonne con capitello ionico rivestito in oro, mentre dalle arcate, fanno capolino una serie di simpatici Cherubini alati; sopra l'altare è possibile ammirare una splendida icona bizantina del XIII sec., che raffigura la Madonna nera con bambino.
La leggenda narra che nel XII sec., una nave trasportava un quadro della Madonna di tipo bizantino, solcando le acque del mar tirreno, dinanzi ad un paesino c'era bonaccia e il veliero non riusciva a riprendere il mare, quando i marinai udirono una voce che diceva:” posa – posa” ovvero “fermatevi lì, in quel posto” e pareva provenisse dal quadro della Vergine.
Avvicinatisi alla riva, portarono il quadro nella Chiesa di S. Vito (non più esistente dal seicento), ma al mattino, non lo trovarono; fu ritrovato vicino al mare su di un albero di “mortella”; pensando al miracolo, edificarono sul posto la nuova Chiesa. Oggi è una delle Chiese più belle in Italia. Tra gli Abati commendatari che ressero l'Abbazia di Positano, ricordiamo il Cardinale Vincenzo Maria Orsini, futuro papa Benedetto XIII.
- Spiaggia del Fornillo: è la più piccola spiaggia e quella più vicina al centro storico;
- Spiaggia grande: di sabbia nera, vi si affacciano negozietti, una passeggiata tra i vicoletti di Positano e vien voglia di cambiare il guardaroba; farsi avvolgere dal profumo di limoni o i famosi sandali, fatti al momento dagli artigiani del posto e rigorosamente su misura.
- Monte Pertuso : con il sentiero che porta all'oasi del Vallone porto; un luogo da fiaba, ricco di cascate, animali e piante rare. Un'infinita serie di gradini, porta al buco nella montagna che tradizione vuole, sia stato creato dall'impronta del dito della Vergine: Il 2 luglio, nella Chiesa della Madonna delle Grazie, si svolge una delle feste religiose più spettacolari della costiera Amalfitana.
- Borgo di Nocelle: fino a pochi anni fa, era raggiungibile solo attraverso un sentiero che s'inerpicava sul fianco della montagna o da una scalinata di 1500 gradini. Il borgo è il punto d'arrivo del sentiero degli Dei. Dalla piazza, si gode uno dei più spettacolari panorami della costiera, con la vista che si allunga fino a Capri e i suoi faraglioni.
- Sentiero degli innamorati: parte dalla contrada S. Elia a Furore (costiera Amalfitana) e si procede per 500 metri in quota; inizia con un'ampia veduta sul mare della Costiera Amalfitana; apre il cammino un bronzo che raffigura due innamorati, si incontrano alcune maioliche con frasi che invitano a riflettere sull'amore per la vita, per la persona amata e per la natura: “ naufrago d'amore alla deriva, emergo dai flutti dei sensi e remo a fatica nel vento”.
Per raggiungerlo la strada più comoda è quella a S. Elia alla derivazione della strada Amalfi – Agerola, ma qualora si vuole dare un senso migliore al cammino, si parte dal fiordo di Furore, si raggiunge S. Elia, si imbocca la lunga scala verso la montagna, tra un bacio e un panorama incantevole, dopo 30 minuti, si giunge nei presso del punto di partenza: se dopo tante scale, passeggiata a piedi dal fiordo, tornate ancora sorridenti - “ è vero amore”.-
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