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Conca dei Marini

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La città è stata probabilmente fondata dai Tirreni che le avevano dato il nome di Cossa per la sua conformazione ripida ed irregolare. Nel 272 a.C. fu conquistata dai Romani che la trasformarono in colonia; alla caduta dell'Impero romano divenne base di supporto per la vicina Repubblica Marinara di Amalfi. Nell'XI sec., in seguito alla capitolazione della Repubblica Amalfitana, ebbe un momentaneo periodo di crisi, che superò sotto la dominazione degli Svevi e degli Angioini.
In seguito fu sotto la dominazione degli Aragonesi, degli Asburgo e dei Borbone. Nel 1543 fu saccheggiata dai Turchi. Il suo porto fu frequentato da mercantili fino al XIX sec., e la tonnara, unica in tutta la costiera, creata nel 1700, sopravvisse fino al 1956.
Dal 1997 è riconosciuta “PATRIMONIO DELL'UMANITA'” dall'UNESCO.
Conca dei Marini è situata accanto a una piccola e caratteristica baia, circondata da numerose casette bianche, che costituisce il principale sito balneare del paese. Nella cappella dedicata alla Madonna della Neve, di origine antica, si venera un altorilievo raffigurante la Madonna col Bambino che, secondo la leggenda, fu trovato dai marinai di Conca su di una spiaggia presso Costantinopoli, dopo il saccheggio della città da parte degli Ottomani.
Marina di Conca è diventata celebre negli anni del 1960-70 per aver ospitato Gianni Agnelli, la principessa Margaret d'Inghilterra e Jacqueline Kennedy Onassis che, nel 1962 di ritorno da una visita a Ravello, vi sostò per un bagno.

Monumenti
Torre del Capo di Conca: detta anche Torre del Saraceno o Torre Bianca fu innalzata nel Cinquecento; è a pianta quadrata composta da un unica grande sala al di sopra della quale si trovano due stanzette riservate alle guardie. Dopo la sconfitta dei Turchi a Lepanto, la torre come molte altre fu abbandonata e utilizzata come cimitero. Si racconta che un giorno due turiste, affascinate dal luogo, avessero pregato Dio affinché fossero sepolte lì dopo la morte. Dal 1949 fu ristrutturata dal Comune che ne è il proprietario ed è destinata a museo.
Chiesa di S. Giovanni Battista: o di S. Antonio da Padova, fu edificata nel 1416; si erge su di un'alta rupe e domina l'intero specchio d'acqua della Conca; è caratterizzata da un campanile con la volta a cuspide ricoperta da piastrelle in maiolica e da una facciata barocca, che presenta l'immagine di S. Antonio con la scritta latina “ Protegam civitatem istam” (proteggerò questa città).
Chiesa di S. Maria di Grado e Conservatorio di S. Rosa da Lima: è un monumentale complesso: risalente al 1681 e oggi adibito a struttura ricettiva.
Chiesa di S. Pancrazio Martire: è un struttura molta antica, forse risalente al Trecento; nel 1543 fu saccheggiata dai pirati e rimase inagibile per lungo tempo. Sulla facciata presenta mosaici di scuola ravennate, realizzati nel 1957 e raffiguranti S. Pancrazio a destra, S. Antonio a sinistra e la Madonna del Carmine al centro. Nei pressi è presente un belvedere che affaccia direttamente sul mare, denominato Punta Vreca poiché ha la forma di una nave, sul quale sorge una Croce di ferro battuto.
Chiesa di S. Michele Arcangelo: fu eretta probabilmente prima del 1200, secondo alcune testimonianze ritrovate; si presenta come un'ampia aula terminante in un'abside piatta; l'altare maggiore, le due balaustre di marmo che dividono il presbiterio, le tele di scuola napoletana, l'antico organo e parte del pavimento risalgono al Settecento. Caratteristico è il pulpito ligneo; la sagrestia è del 1824; il campanile termina nella parte superiore in una cella cilindrica con sei monofore.
Cappella dell'Immacolata Concezione: fu costruita nel XVII sec. e ha un aspetto tipicamente spagnolo, con il piccolo campanile a vele che domina la facciata; è costituita da un'aula rettangolare con volta a botte lunettata, decorata con riquadri con motivi in stucco; fu sensibilmente ristrutturata nel 1895; della fase precedente restano l'altare, l'organo e la parte absidale che è decorata, alle due estremità, da due medaglioni raffiguranti S. Antonio da Padova e S. Domenico e al centro da una tela raffigurante una Madonna.
Grotta di Smeraldo: si raggiunge con una lunga caratteristica scalinata o con l'ascensore: superato l'ingresso naturale si presenta la caverna di m 60 x 30, alta intorno ai 24 m, emergente da un mare smeraldino profondo circa 10 m. La cavità unisce gli elementi della grotta carsica con quelli della grotta marina: costituitasi al di sopra del livello del mare con notevoli formazioni di stalattiti e stalagmiti; a causa del bradisismo si è abbassata rimanendo in parte sommersa; si vedono così le alte concrezioni uscire dal mare come colonne.
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