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Salerno

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Una necropoli del VI sec. a.C. e resti di un villaggio etrusco-campano confermano la presenza di un remoto insediamento sul territorio salernitano ed è certo lo stanziamento di una colonia romana nel 197 a.C.
Salerno fu sotto il dominio bizantino e longobardo, entrando a far parte del Ducato di Benevento.
Diviso in due il ducato, la città divenne capitale di un Principato iniziando una fase di ascesa. Sotto Gisulfo II fu assediata da Giuseppe il Guiscardo che, nel 1077, ne conquistò il castello ed elesse la città a capitale del suo Ducato.
Nel Medioevo la città fu famosa per la Scuola Medica Salernitana, la più antica istituzione medievale sorta in Europa. Sotto gli Svevi cominciò il declino che continuò con gli Angioini. Dal XV sec. fu nelle mani di vari feudatari, riconquistando l'autonomia solo nel 1590.
All'avvento dei Borbone, Salerno manifestò la sua ostilità e nel 1828 partecipò ai moti del Cilento. Durante la II guerra mondiale fu pesantemente bombardata, prima dello sbarco alleato del 1943. L'anno successivo la città divenne sede del primo governo italiano dopo il fascismo, presieduto dal Maresciallo Badoglio.

Monumenti e Luoghi di Interesse
Duomo: è il più importante monumento cittadino, eretto nel 1085 su di un antico tempio; nel corso del Novecento, è stato liberato di alcuni rifacimenti settecenteschi. Precede la facciata una scalinata a doppia rampa, nella quale si apre un portale romanico risalente al mille, detto Porta dei Leoni; il grandioso atrio è delimitato da un portico con 28 colonne di spoglio a capitelli corinzi, su di esso corre una loggia a bifore con decorazione policroma; ha una porta bronzea fusa nel 1099 a Costantinopoli. La lunetta musiva del XI sec. raffigura S. Matteo, Patrono della città. L'interno a tre navate è diviso da colonne antiche incorporate nei pilastri. Splendidi i due amboni, il più grande del XIII sec. coperto da mosaici di tipo arabo-siculo e poggiante su eleganti colonne bicrome; dello stesso secolo è il candelabro del cero pasquale. L'ambone più piccolo, del XII sec., è meno ricco ma più elegante dell'altro: si leva da una base a due gradini con quattro colonne reggenti archi decorati. Gli amboni si appoggiano sull'iconostasi ornata da mosaici, che limita il coro del XII sec., il pavimento musivo e stalli cinquecenteschi. Il catino dell'abside è coperto da mosaici duecenteschi a fondo oro. Intorno all'altare maggiore vi è un recinto marmoreo a mosaico del XII sec.; nell'abside centrale, vi è la Cattedra marmorea di Gregorio VII; in fondo al transetto, vi sono sarcofagi datati 1400-1500 di personaggi illustri. Sulla destra del Duomo, si erge il Campanile del XII sec., a pianta quadrata;
Cripta: è in stile barocco con decorazioni marmoree seicentesche; gli affreschi della volta sono di Belisario Corenzio, mentre del Naccherino sono le statue bronzee di S. Matteo sull'altare, dove si custodiscono le spoglie del Santo, dalle cui reliquie si manifesta il fenomeno della trasudazione della manna;
Museo del Duomo: a sinistra del Duomo, espone pitture dal 1200 al 1700 di Conca, Solimena, Andrea Vaccaro, Stanzione, Andrea da Salerno, Luca Giordano, una Crocifissione trecentesca, statue lignee, codici miniati, un exultet, pergamena miniata duecentesca e l'opera più importante, un paliotto in avorio del XII sec. con magnifici rilievi che rappresentano 54 episodi del Vecchio e Nuovo Testamento;
Chiesa di S. Maria delle Grazie: è un edificio quattrocentesco; conserva sull'altare maggiore una pregevole immagine della Madonna delle Grazie, dipinta da Cristoforo Scacco nel XV sec.;
Museo-Pinacoteca: ospitato nell'ex sagrestia della Chiesa S. Maria delle Grazie, oltre agli arredi sacri conserva sculture lignee e dipinti;
Arco di Arechi: faceva parte di un palazzo dell'VIII sec., costruito per Arechi, principe longobardo;
Chiesa di S. Salvatore: conserva al suo interno un pregevole altare barocco;
Palazzo Fruscione: è di origine angioina con tipici archi intrecciati e piccola loggia;
Chiesa di S. Pietro a Corte: fu rifatta nel tardo Cinquecento, ha un piccolo campanile longobardo e al suo interno custodisce affreschi del XI sec.;
Chiesa di S. Giorgio: è stata definita “la più bella Chiesa barocca della città”; con portale decorato, ha un ricco interno ornato di affreschi nel transetto, nella cupola e negli archi delle cappelle di Angelo Solimena, che li realizzò intorno al 1675;
Chiesa del Crocifisso: costruita intorno al mille, fu modificata nel 1600; a tre navate su colonne antiche, custodisce nell'abside le spoglie dei martiri Clemente, Paolina e Cassiano nonché affreschi quattrocenteschi;
Cripta: sottostante la chiesa, fu affrescata nel 1200 con una Crocifissione e figure di Santi;
Museo Provinciale: è allestito nel convento di S. Benedetto, fondato nel VII sec. e nel reale Castelnuovo. Vi si custodiscono materiali archeologici dell'Agro Picentino e del Salernitano, secondo una suddivisione cronologica e topografica: al piano terra, reperti preistorici e protostorici fino al VI sec. a.C. provenienti dalla necropoli di Palinuro, Pontecagnano, Sala Consilina, Arenosola, Oliveto Citra; di enorme interesse sono i corredi funerari delle tombe enotrie del IX-VII sec. a. C. Al primo piano, materiali dell'insediamento etrusco-campano di Fratte, precedente alla città romana di Salernum; ceramiche campane, lucane, sannitiche del periodo ellenistico; pregevole è il rilievo decorativo di un frontone che raffigura Ercole contro il leone Nemeo e la testa bronzea di Apollo del I sec. a.C., scoperta nel mare di Salerno. Inoltre una sezione di numismatica, che raccoglie esemplari della Magna Grecia, del Medioevo e monete rinvenute nel Castello di Arechi;
Castello di Arechi: il principe Arechi II sopraelevò e modificò la costruzione bizantina sul Monte Bonadies, facendone un robusto castello fortificato che tuttavia cedette all'assedio di Roberto il Guiscardo. Dopo qualche intervento normanno, Carlo I d'Angiò ne rinnovò le strutture; attualmente accoglie un Museo delle Ceramiche;
Acquedotto Medievale: fu eretto dai Longobardi nel VIII sec. e rinforzato dai Normanni intorno al mille. S'innalza con altissime arcate a più piani in uno scenario suggestivo;
Chiesa di S. Andrea de Lavina: di epoca longobarda, fu edificata dagli Amalfitani in onore al loro Patrono;
Chiesa di S. Maria de Lama: eretta su di una precedente costruzione di epoca romana, conserva le antiche tracce di pittura longobarda ancora esistente in città;
Chiesa dell'Annunziata: fu realizzata nel 1627 su di una precedente chiesa del Quattrocento e distrutta da un terremoto; spicca il pregevole campanile;
Chiesa del Monte dei Morti: risale al 1500 ed è caratterizzata dalla pianta ottagonale;
Chiesa di S. Filippo Neri: realizzata nel Cinquecento, è anch'essa caratterizzata da pianta ottagonale;
Forte La Carnale: simbolo della città, è una torre cavallaria realizzata nel 1569 su di un promontorio da cui il forte prende il nome; fungeva anche come torre di avvistamento;
Lungomare Trieste: progettato nel 1948 e definito dagli Inglesi “il più bel lungomare del Mediterraneo”, consente una bella passeggiata tra palme e offre una splendida vista sul golfo di Salerno e sulla costiera Amalfitana;
Archivio di Stato: ospitato in un antico palazzo medievale, precedentemente sede della Regia Udienza, custodisce un patrimonio di oltre 100.000 volumi di documenti cartacei; più di 1000 pergamene; una Biblioteca di circa 24.000 volumi; un importante collezione numismatica con esemplari della locale Zecca;
Villa comunale: progettata nel 1874 e realizzata intorno all'antica fontana di don Tullio, conserva alberi secolari, palme e essenze rare oltre a numerosi monumenti storici;
Orto Botanico: è il più antico d'Europa, creato da Matteo Silvatico come luogo di insegnamento e coltivazione delle essenze medicinali, utili alla Scuola Medica Salernitana;

Escursioni
Pontecagnano: (a 11 km) è nota per le grandi necropoli, risalenti all'età del Ferro, che hanno restituito abbondanti corredi funerari del X-IX sec. a.C.
Nel territorio salernitano, oltre a giardini e parchi naturali, sono presenti sentieri per passeggiate naturalistiche, quali il Colle Bellara o Masso della Signora con vaste aree boschive da cui si può godere di una bella vista sulla città; sul Monte Liberatore, al confine di Vietri sul Mare e Cava dè Tirreni, oltre alla vista sulla cittadina è presente un eremo del X sec., ampliato più volte nel corso del tempo.

Eventi
Luci d'artista: è una tradizione dal 2006 che si svolge nei mesi tra dicembre e gennaio, con luci di particolare effetto scenografico; copre 27 km lineari di strade e piazze con i mercatini d'artigianato sul Lungomare Trieste.
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