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Nardò

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Fu fondata dai Messapi e fu chiamata Neretum dai Romani; in età medievale fu un'importante colonia greco- bizantina; caduta nelle mani dei Turchi nel 1480 e dei Veneziani dopo, passò ai Duchi di Acquaviva nel 1600, sotto il cui governo rivestì un importante ruolo culturale, essendo sede di università e di accademie.

Monumenti
Cattedrale: sorge sul luogo dove fu fondata l'antica Chiesa di S. Maria de Nerito dai monaci basiliani che nel VII sec. sfuggirono alle persecuzioni iconoclaste. La facciata si presenta a due ordini, l'interno é ornato da interessanti pitture a fresco due-trecentesche. Notevole interesse merita il cosiddetto Crocifisso Nero, opera lignea di cedro; del periodo barocco risalgono alcuni altari e il cappellone di S. Gregorio Armeno;
Chiesa dell'Immacolata: fu eretta nel 1580 sui resti di un edificio medievale; l'attiguo convento, dopo la soppressione del 1809, é stato acquistato da privati e oggi é adibito a civile abitazione;
Chiesa e Convento di S. Chiara: il convento fu edificato sui resti di un'antica fortezza, di cui sono ancora visibili i merli. Dopo i danni del terremoto del 1743, la chiesa fu riedificata nel XVII sec. con una sobria facciata e ospita all'interno altari in stile barocco;
Chiesa della Beata Vergine del Carmelo: con annesso convento, rappresenta uno dei maggiori complessi monastici della città; il documento più antico sulle sue origini risale al 1460;
Chiesa di S. Maria della Purità: fu realizzata nel 1708; la facciata di ispirazione borrominiana, é modulata dall'alternanza di superfici concave e convesse ed é ricca di elementi decorativi tratti dal repertorio napoletano dell'epoca; all'interno, di rilievo artistico é l'altare maggiore in marmo policromo, sovrastato dalla tela raffigurante la Madonna tra Santi;
Chiesa di S. Antonio da Padova: fu innalzata nel 1497; la copertura interna é costituita da un soffitto ligneo a cassettoni in noce; lungo i lati della chiesa si aprono altari con cappelle ospitanti tele e statue cinquecenteschee seicentesche; l'adiacente convento, di cui sopravvive il chiostro, con la soppressione dei beni ecclesiastici nel 1866, fu trasformato prima in asilo poi in ospedale;
Chiesa di S. Trifone: risale al XVIII sec. e presenta la facciata a due ordini con paraste corinzie e nicchie; al suo interno sono visibili una pala del pittore napoletano Nicola Russo oltre ad altre opere di notevole valore artistico;
Chiesa di S. Giuseppe Patriarca: fu costruita nel 1758 in sostituzione di una precedente chiesa del XVI sec.; la facciata é composta da un grande e slanciato avamposto a semicerchio, con in mezzo un'artistica finestra; sulla sinistra si innalza un piccolo campanile a vela; all'interno conserva l'altare maggiore valorizzato dal pregevole bassorilievo di autore ignoto e tre grandi pale in pietra. Accanto alla chiesa vi é l'oratorio e la sala riunione della confraternita con una croce di legno e un simulacro di Gesù crocifisso, S. Giovanni Evangelista e la Maddalena ai piedi;
Chiesa di S. Teresa: con annesso convento, fu fondata nel 1699; la facciata é modulata secondo due ordini sovrapposti, che si ripetono anche nelle due ali concave che contengono la scalinata; l'interno ha una copertura con volta a crociera decorata con alto rilievi a stucco;
Cripta di S. Antonio Abate: risale al XII sec.; la navata é preceduta da un nartece scoperto; le pareti interne accolgono una ricca decorazione pittorica del XIII sec in stile bizantino, anche se in parte sbiadita;
Chiesa di S. Domenico: é un cinquecentesco edificio, con facciata manieristico-barocco, rimaneggiato nel 1700;
Osanna: é una particolare edicola circolare con cupola, poggiante su otto colonne, risalente al Seicento;
Castello: fu costruita dagli Acquaviva nel XV sec.; la sua edificazione segnò il passaggio dalla dominazione angioina a quella aragonese che in città coincise con l'affermazione della famiglia Acquaviva; oggi ospita la sede del Municipio;
Guglia Immacolata: alta 19 metri, realizzata nel 1743 in stile barocco pugliese e in carparo, é costituita da cinque differenti sezioni di grandezza crescente dal basso verso l'alto; alla base si trovano le statue di S. Giuseppe, S. Anna, S. Gioacchino, S. Domenico; una serie di fregi, decorazioni e cuspidali accompagnano il monumento sino all'estremità dove sorge la statua di Maria Immacolata;
Parco di Porto Selvaggio: é un parco naturale di 1.122 ettari.

Escursioni
S. Caterina e S. Maria al bagno (a 7 km): é una bella località della riviera neretina; il basso litorale diventa frastagliato in un susseguirsi di piccoli scogli e spiagge raccolte;
Galatone (a 5 km): é un antico centro dove si ammira il Santuario del Crocifisso e la Chiesa di S. Sebastiano dalla nobile facciata. Al 1500 risalgono la chiesa matrice ed il castello;
Copertino (a 11 km): nel paese si trova la collegiata di origini medievali, rinnovata nel 1700 con un bel portale del XVI sec. e un imponente campanile seicentesco. Ben conservato é il castello di forma trapezoidale, costruito nel 1500; interessante é il portale con un prezioso ciclo di figurazioni scultoree e la cappella di S. Marco con pitture a fresco cinquecentesche dello Strafella;
Porto Cesareo: fu chiamato Portus Sasinae dai Romani. A causa delle scorrerie piratesche cadde in abbandono fino al mille quando arrivarono i monaci basiliani; fu prima degli Orsini del Balzo poi degli Acquaviva; si sviluppò come porto grazie al commercio con la Sicilia e le Repubbliche marinare. Qui si incontra la Chiesa della Madonna del Perpetuo Soccorso, del 1880, che sorge accanto alla piccola cappella del 1639 dedicata a S. Cesarea Vergine; la nuova chiesa presenta una facciata neoclassica, l'interno é a navata unica con volta a stella. Vi si trova inoltre un'importante stazione di ecologia e biologia marina con annesso Museo, che raccoglie specie marine del Mediterraneo e numerose conchiglie. A salvaguardia del ricco patrimonio naturalistico dal 12 dicembre 1997, vi é un'area marina protetta di 17.156 ettari.
Leverano (a 10 km): vi si trova una torre del XIII sec. e una parrocchiale del 1600, in cui sono evidenti caratteri architettonici tardo rinascimentali e barocchi.
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