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Carbonia

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Nata nel 1938 come centro agricolo e minerario, sviluppandosi rapidamente per l'attività estrattiva delle vicine miniere di carbone e di barite tutt'ora attive.
Ma il territorio è ricco di numerose testimonianze preistoriche e storiche la cui presenza umana, risale al neolitico antico (VI millennio a. C. o 5700 – 5000 a. C.); sul vicino monte Sirai sono visibili i resti di un villaggio nuragico-punico del V sec. a. C. Sostituitasi ad una precedente costruzione militare Fenicia del VI sec. a. C. Si possono ammirare le necropoli, domus de janas e delle mura; in un recinto sacro, vi è un tempio (thopet) con all'interno un altare dove si sacrificavano i bambini.
La presenza della dominazione romana, è documentata in numerosi siti archeologici sparsi nel territorio. Il periodo medievale, risulta documentato non solo da fonti storiche ma anche dalle vecchie Chiese, costruite durante il dominio Pisano, poi Aragonese e Spagnolo per essere, in seguito, abbandonato a causa delle frequenti scorrerie barbaresche.
Il territorio è ricco di grotte, domus de janas che partono dall'era paleozoica (6000 a. C. Al 900 a. C.) con i ripari sotto le rocce fino ai siti abitativi del 2000 a. C.
Nuraghi che partono dall'età del bronzo medio 1900 a. C. Al V sec. a. C.

Le architetture Religiose e Civili, sono tutte dell'inizio 1900 come:
Chiesa di S. Ponziano: del 1938 in stile neo-romanico a tre navate, esternamente si presenta con materiale di granito e tracheite; il campanile che si erge al suo fianco è alto metri 45 circa per la maggior parte eretto con materiale in tracheite. La Chiesa custodisce quadri lignei della 'Via Crucis' risalenti al 1938 ad opera di Eugenio Tavolara. Inoltre nel chiostro vi è la statua in marmo bianco di Carrara raffigurante S. Barbara ad opera di Gavino Tilocca.
Chiesetta operaia del rione 'lotto B' o ex Chiesa della Beata Vergine dell'Addolorata del 1947; essa venne ottenuta dalla trasformazione di un camerone e caratterizzata da un piccolo campaniletto a vela sulla facciata.
Chiesa della Beata Vergine Addolorata del 1962.
Chiesa di S. Barbara: del 1938 sita nella frazione di Bacu Abis del comune di Carbonia, venne eretta a seguito di un voto fatto dai minatori che lavoravano nelle miniere della località; il campanile che si erge al suo fianco ha un'altezza di metri 15. Nelle vicinanze si trova la grotta di Lourdes, una riproduzione in scala di quella francese e realizzata nel 1953.
Chiesa di S. Maria di Flumentepido la quale è una piccola altura alla periferia di Carbonia nell'omonima frazione, la Chiesa e il villaggio derivano dal 'rio Flumentepido – antico Flumen Tepidus dei romani' che scorre nella vallata. Risale al sec. XI in stile romanico con semplice impianto a capanna, a navata unica senza abside e con facciata sormontata da un piccolo campanile a vela.
Nel 1066 divenne proprietà dei monaci di Montecassino; nel sec. XVII essa venne arricchita di un portico che conserva ancora. Fra le sue colonne vi sono alcuni 'miliari romani' provenienti dai d'intorni e relativi all'antica via Sulcitana, la quale collegava 'Karalis' (Cagliari) a 'Sulki' (S. Antioco); tre di essi custodiscono ancora le originali iscrizioni romane.
L'interno conserva elementi originali come la muratura fatta di conci di trachite rossa; l'altare; la fonte battesimale costituita da una semplice conca di forma irregolare; i muri laterali presentano ognuno una piccola finestra modanata, mentre la copertura è a capriate e tetto in legno. L'edificio è stato di recente restaurato, è sconsacrato ed è stato inserito nel circuito della 'Manifestazione Monumenti Aperti'(è una manifestazione nata a Cagliari nel 1997 per iniziativa della associazionismo civile e culturale, avendo per obiettivo quello di far recuperare ai cittadini le proprie tradizioni civili e poter far conoscere ai giovani in passato della propria città.
Chiesetta di S. Barbara di Piolanas frazione del comune di Carbonia, risale al medioevo forse periodo giudicale; durante a locale sagra viene esposta ai cittadini la statua lignea della Santa, la quale è stata attribuita al maestro Giuseppe Antonio Lonis.
Torre civica: del 1938 alta circa metri 28 suddivisa in cinque piani e nota come torre Littoria del regime fascista; il 18 dicembre 1938 Benito Mussolini pronunciò il discorso di inaugurazione. Nata come casa del fascio oggi ospita alcuni uffici del comune. Nell'ex sacrario vi è un bassorilievo del 1939 denominato 'Fregio' ad opera di Venenza Crocetti.
Dal 2005 davanti al palazzo del comune sorge una delle ultime sculture realizzate da Giò Pomodoro dal titolo 'Frammento di Vuoto' formato da un grande blocco di marmo bianco di Carrara con dinanzi una vasca d'acqua a pianta rettangolare. Inoltre davanti all'ingresso del teatro Centrale vi è una statua dell'artista Pinuccio Sciola, in grado di produrre particolari suoni qualora venga strofinata in una certa maniera.
Piazza Roma: tipico esempio di architettura fascista; nel 2007 uno studio di cinque università Europee l'ha inserita tra le 60 piazze più vivibili d'Europa.
Villa Sulcis: del 1938 sita nell'omonimo parco fu residenza di servizio del direttore delle miniere cittadine e oggi ospita l'omonimo museo archeologico.
Miniere: gli impianti minerari del 'Bacino carbonifero del Sulcis' si trovavano per la maggior parte nel territorio di Carbonia e alcuni convertiti ad uso museale o come siti di memoria collettiva dell'epoca mineraria oggi dismesse come la miniera di: 'Bacu Abis – Caput Acquas – Serbariu la quale è stata la principale miniera del Bacino Carbonifero del Sulcis e le sue due torri sono di fatto uno dei simboli della città, oggi ospita il museo del carbone – Sirai – Cortoghiana – terra Niedda – Serra Lurdagu – Barbusi – Monte Spina – Corona Sa Craba - Monte Tasua – Medau Is Friagius – Santu Miali e Case Garanzeis'.
Aree naturali: Monte Rosmarino inglobato nel tessuto urbano è la principale area verde cittadina, dotata di una vasta pineta frequentata dagli amanti del jogging e un'area giochi per bambini; le altre aree naturali con verde ospitano nuraghi, tombe dei giganti, domus de janas.
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