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Macomer

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Di origine eneolitico e nuragico, fu conquista dei Romani di cui conserva poce tracce; di essi si riducono a sei pietre miliari e qualche lapide, due di queste pietre miliari si trovavano di fonte alla Chiesa di S. Pantaleo ed oggi custodite nel Museo archeologico di Sassari. Tracce come quelle bizantine sono ravvisabili nella Chiesa di Nostra Signora d'Itria e nella Chiesa di Nostra Signora del Soccorso. Fu Giudicato di Torres e Arborea; assoggettata nel XV sec. Al Visconte di Narbona e poi ai Cubello. In una grotta sita nella località di Marras, nella gola del rio S'Adde nel 1949 durante alcune ricerche venne rinvenuta una statuetta detta 'venere di Macomer' la quale è custodita nel Museo archeologico nazionle di Cagliari.; essa raffigura una dea madre alta circa 14 cm realizzata in pietra basaltica locale e risalente al Paleolitico superiore.
Nel 1720, la Spagna perse il controllo della Sardegna che passò ai Savoia.

Monumenti
Nel corso storico spicca la Chiesa Parrocchiale di S. Pantaleo del 1635 a tre navate e una facciata contraddistinta da un portale a timpano, in posizione da cui si gode un magnifico panorama che spazia fino al Campidano.
Il territorio è ricco di nuraghi; domus de janas; tombe ipogeiche scavata nella pietra calcarea.
Di notevole interesse storica e naturalistica è il monte di S. Antonio alto 808 metri s.l.m. Ricoperto di varie specie arboree, tra cui diverse querce alcune di esse superano i 100 anni. Sulla sommità sorge una Chiesa eretta dai fedeli in onore del Santo e un nuraghe avvolto dalla vegetazione; da qui si gode di un magnifico panorama della folta foresta sottostante fino al Montiferru e alla Planargia fino all'altopiano di Abbasanta e ai monti del Gennargentu.
Sulla vetta inoltre, sono presenti una statua della Madonna e l'altra di S. Antonio, un altare per celebrare la Messa all'aperto. Il parco è attrezzato per pic nic e si può raggiungere la Chiesetta percorrendo un sentiero lastricato, il quale rappresenta la 'via Crucis' e lungo di esse le sculture raffigurano le tappe della passione di Cristo.
Museo: etnografico denominato 'le arti antiche' esso ospita utensili utilizzati per l'agricoltura e l'allevamento, costumi folkloristici e fotografie.

Escursioni Nuraghe S. Barbara: e quello di 'tamuli' composto di tre tombe di giganti e sei betili; le numerose tombe di giganti e le domus di Filigosa con una moltitudine di rovine nuragiche, furono all'inizio un insediamento punico e risalenti al X sec. a. C.
Silanus: a 12 km. Con il complesso nuragico di S. Sarbana o Sabina sito accanto all'omonima Chiesa bizantina ed è costituita da un nuraghe, un villaggio, una tomba di giganti e un pozzo sacro. Il nuraghe ha una base di 12,60 metri e un'altezza di 8,60 metri; la scala al suo interno che conduce alla cella superiore, è ancora percorribile. La copertura ad ogiva alta metri 8,35 è costituita da filari di pietre disposte a cerchio, il cui diametro si riduce gradualmente verso l'alto sino alla chiusura della volta. Il monumento è databile dal XIV al X sec. a. C. che ci porta tra l'età del bronzo recente e gli inizi del bronzo finale. Nella cittadina è presente anche la Chiesa duecentesca di S. Lorenzo, la Chiesa di Sa Maddalena, la Chiesa campestre di S. Bartolomeo, la Chiesa di Nostra Signora d'Itria e la Chiesa di S. Croce.
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